Spectre

Spectre (2015) [James Bond Non Muore Mai – 24]

Un messaggio postumo di M mette James Bond sulle tracce di SPECTRE, una tentacolare organizzazione criminale: senza l’approvazione dei suoi superiori, l’agente si reca a Città del Messico, dove apprende della condanna a morte di un misterioso Re Pallido; si infiltra poi in un summit criminale a Roma, dove scopre che il leader di SPECTRE è una sua vecchissima conoscenza. 007 rintraccia in Austria il Re Pallido, dal quale riceve un nuovo indizio sulla società segreta in cambio della promessa di proteggerne la figlia, Madeleine Swann. Intanto, a Londra, l’intero programma ‘00’ rischia di essere smantellato.

Il poster di Spectre
Il poster di Spectre

Lo straordinario successo di Skyfall aveva riacceso la fiamma di James Bond e anche il prestigio di Sam Mendes. Ma, come Guy Hamilton cinquant’anni addietro, il regista sentiva di aver dato tutto se stesso, e di non avere altre idee o energie da prestare alla saga, nonostante le insistenze di Barbara Broccoli e Michael G. Wilson: l’autore di American Beauty preferiva dedicarsi al teatro e alla produzione della serie tv Penny Dreadful.

Dal canto loro, anche Robert Wade e Neal Purvis, dopo aver co-sceneggiato cinque film di 007, avevano voglia di qualcosa di diverso, e declinarono l’offerta di scriverne un altro.
Perfino Eon Productions, dopotutto, si prese una pausa, producendo il suo secondo film non legato alla serie dell’agente segreto: The Silent Storm, con Damien Lewis e Andrea Riseborough. Il primo era stato quel Call Me Bwana pubblicizzato in una scena di From Russia With Love, mezzo secolo prima.

Dopo cinquant’anni si verificò anche un altro evento, ben più importante per 007: Danjaq ed MGM acquisirono gli ultimi diritti rimasti fino ad allora fuori dalla loro portata. Alla fine di un contenzioso che durava dal 1962, gli eredi di Kevin McClory cedettero la proprietà intellettuale su Blofeld e l’intera SPECTRE, aprendo le porte ad un clamoroso ritorno del cattivo più famoso dell’intera saga.
Con queste premesse, Eon Productions assegnò il compito di preparare uno script per Bond 24 a John Logan, che aveva già collaborato a Skyfall.

Léa Seydoux nel ruolo di Madeleine Swann in Spectre
Léa Seydoux nel ruolo di Madeleine Swann in Spectre

Dopo il successo di Austin Powers, preparare uno script con Blofeld per antagonista era un compito molto delicato, da affrontare con attenzione per evitare di cadere nel ridicolo: ci voleva una nuova interpretazione di SPECTRE, tanto prodigiosa quanto lo era stato il re-imagining di James Bond stesso per Casino Royale. Logan preparò la prima stesura, che in qualche modo convinse anche Sam Mendes a tornare alla guida del progetto. Il regista si mise al lavoro con lo sceneggiatore, entrambi animati dal desiderio di allontanarsi dallo stereotipo, per dare di Blofeld una visione nuova e sorprendente.

Diversi tentativi si susseguirono, arenandosi uno dopo l’altro. Logan, a sua volta impegnato su Penny Dreadful, alla fine dovette abbandonare l’impresa; come Mendes, anche Purvis e Wade vennero convinti a tornare in servizio. La loro versione sarebbe poi stata ulteriormente limata da Jez Butterworth, autore di Birthday Girl con Nicole Kidman e più recentemente di Edge of Tomorrow, il quale aveva già fornito una revisione – non accreditata – di Skyfall.

Purvis e Wade introdussero un nuovo elemento, ispirandosi alla vicenda di Edward Snowden, e alla denuncia di un mondo nel quale le intelligence mondiali ottengono più informazioni da intercettazioni e sorveglianza digitale che dai propri agenti fisicamente dislocati nei cinque continenti: da qui l’idea di un nuovo burocrate, Max Denbigh alias C, capo del Joint Intelligence Service, un’unità creata dalla fusione dell’MI5 e dell’MI6, intenzionato a chiudere la divisione degli agenti segreti doppiozero. Inizialmente pensato per un’interpretazione di Chiwetel Ejiofor, il ruolo venne poi ridimensionato e affidato ad Andrew Scott, il Moriarty della serie Sherlock.

Andrew Scott è Max Denbigh, alias C, in Spectre
Andrew Scott è Max Denbigh, alias C, in Spectre

Spectre avrebbe continuato l’indagine, iniziata con Skyfall, sul passato familiare di James Bond; se il film precedente si era focalizzato sulla figura materna, il nuovo episodio avrebbe portato in primo piano la mancanza di un padre: ispirandosi all’infanzia di Ian Fleming, che aveva trascorso un periodo in Austria presso una famiglia adottiva, gli sceneggiatori immaginarono che l’orfano James Bond avesse trovato ospitalità presso la guida alpina Hannes Oberhauser (citata nel racconto Octopussy), dove la sua abilità avrebbe messo in ombra quella del figlio naturale dell’uomo, Franz; il giovane Oberhauser Jr. avrebbe poi covato risentimento per decenni, fino ad esigere vendetta nei confronti del ‘cuculo’ che si era intrufolato nel suo nido.

Ispirati dalle origini geografiche del personaggio, i produttori cercarono e trovarono la collaborazione dell’attore austriaco più in voga, nonché vincitore di due Premi Oscar ed interprete del cattivo più raggelante degli ultimi anni: il Colonnello Hans Landa di Bastardi senza gloria, alias Christoph Waltz.
Un casting, sulla carta, perfetto per Blofeld, che la produzione decise di sminuire durante la lavorazione e promozione del film, insistendo che il personaggio di Waltz sarebbe stato solo e unicamente ‘Franz Oberhauser’: un passo falso, quello di nascondere l’identità del villain, soprattutto in un film intitolato Spectre e alla luce dell’analogo futile stratagemma tentato due anni prima da Star Trek Into Darkness.

Monica Bellucci è Lucia Sciarra in Spectre
Monica Bellucci interpreta la vedova Lucia Sciarra in Spectre

Una scelta fatta forse nella speranza di mischiare le carte e far pensare ad un colpo di scena: in questo scenario, Oberhauser avrebbe potuto essere solo un intermediario, ed il Numero Uno di SPECTRE sarebbe potuto essere C, oppure una donna. Il sospetto si sarebbe allora focalizzato su Lucia Sciarra, ossia Monica Bellucci: l’attrice di Città di Castello, ricorderete, era stata la prima scelta di Eon per interpretare Paris Carver in Tomorrow Never Dies, e anche questa volta dovette superare le perplessità dello Studio, che non voleva una Bond woman cinquantenne.

Alle prese con un padre difficile era anche la Bond lady principale, Madeleine Swann: un nome con influenze da Marcel Proust, forse per simboleggiare la ‘ricerca del tempo perduto’ di James Bond. Nel tentativo di rivaleggiare con il fantasma di Eva Green (e dopo Bérénice Marlohe di Skyfall), si scelse un’altra attrice francese: Léa Seydoux aveva già avuto un contatto ravvicinato con Christoph Waltz nella prima scena di Bastardi senza gloria (era Charlotte, una delle figlie del fattore Perrier), ed era apparsa nel Robin Hood di Ridley Scott, in Midnight in Paris di Woody Allen ed in Mission Impossible: Ghost Protocol, prima di farsi notare ne La vita di Adele di Abdellatif Kechiche.

Spectre cominciava ad addossarsi molte responsabilità, tra le quali accontentare il suo attore principale. Mendes sentiva che Daniel Craig cominciava ad essere stanco del suo Bond corrucciato e serioso, ed avrebbe apprezzato un cambio di tono verso uno 007 più ‘classico’.
A tale scopo, tornarono i gadget (un orologio esplosivo, dopo che Q solo nel film precedente aveva denigrato le ‘penne esplosive’ del passato), un’Aston Martin super-accessoriata (o quasi) ed un ‘braccio destro’ del villain ‘vecchia maniera’: il silenzioso Mr. Hinx (Dave Bautista, fresco di Guardians of the Galaxy), pur senza cappello affilato, è la versione moderna di Oddjob da Goldfinger.

La percezione del fatto che l‘era Craig stava volgendo al termine (l’attore stesso, dopo l’uscita di Spectre notoriamente dichiarò che avrebbe preferito tagliarsi le vene piuttosto che girarne un altro’) spinse gli sceneggiatori alla decisione di cercare di ‘chiudere il cerchio’ ed abbracciare in una storia unica le vicissitudini degli ultimi quattro film.
Ma voler riscrivere la storia di Casino Royale, Quantum of Solace e Skyfall alla luce delle rivelazioni di Spectre fu un altro passo falso: il film è spettacolare e appassionante (grazie anche alla strepitosa sequenza iniziale del Dia de Muertos), finché inciampa una prima volta quando al tempo stesso punta sulla trepidazione per l’apparizione di Oberhauser (tenendolo a lungo tempo di spalle o in ombra) e nega la sua vera identità, per cadere definitivamente nel momento in cui Blofeld si arroga la responsabilità per le gesta di Vesper Lynd, Le Chiffre, Dominic Greene e Raul Silva (premurandosi anche di appenderne le fotografie).

Dave Bautista è Mr. Hinx in Spectre
Dave Bautista è Mr. Hinx in Spectre

Invece di costruire il proprio mito di Blofeld con pazienza o almeno con una storia interessante, Spectre cerca di far suo, in fretta e con poca spesa, un avversario che nella precedente incarnazione aveva impiegato tre film solo per guadagnarsi un nome e un volto: allo stesso tempo, minimizza l’importanza che Quantum aveva nei precedenti episodi, relegandola ad una sorta di precursore/succursale (Greene non dev’essere stato particolarmente esaustivo nel raccontare, a porte chiuse, ‘tutto quello che sapeva su Quantum’ in Solace).

Quando il film si conclude, i due Spectre (film ed organizzazione criminale) restano così deboli e inermi, schiacciati dal peso di un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, ma troppo ambiziosa per poter essere coronata da successo. Un fallimento per il team creativo che, nel concentrarsi sul compito di evitare lo spettro di Austin Powers, non si accorse di essere caduto nella trappola del Dr. Male, finendo per inventarsi un legame tra 007 e Blofeld non tanto diverso da quello rivelato sul finale di Austin Powers in Goldmember.

Spectre: Daniel Craig è... beh, c'è scritto
Spectre: Daniel Craig è… beh, c’è scritto

Curiosità

  • la spettacolare apertura con il Dia de Muertos messicano era in qualche modo un omaggio alle atmosfere di Live and Let Die, che Sam Mendes ricorda essere stato il suo primo 007 da spettatore. Il lungo piano sequenza, pur se realizzato con l’aiuto di effetti digitali, deve aver solleticato lo spirito creativo del regista, e ispirato la realizzazione di 1917
  • a metà di quell’apertura, l’inseguimento, iniziato in corsa, diventa una camminata. Il motivo è che Daniel Craig si fece male durante la scena del combattimento con Dave Bautista, e dovette essere operato al ginocchio. Ciò bloccò la produzione per due settimane, e soprattutto impedì a James Bond di correre per buona parte del film
  • la parata in maschera per il Dia de Muertos a Città del Messico era un’invenzione cinematografica, ma dopo l’uscita del film è diventata una vera celebrazione annuale
  • l’ascensore con il quale 007 sale nella camera d’albergo all’inizio del film è lo stesso che Bond e Pam Bouvier usarono in ‘Isthmus City’ in Licence to Kill
  • per una storia tanto concentrata sul tema della sorveglianza elettronica, è ironico il fatto che uno script di Spectre sia stato pubblicato online da un gruppo di hacker che aveva intercettato le comunicazioni di Sony. Il leak, avvenuto apparentemente come ripercussione per la pubblicazione del film satirico The Interview di Seth Rogen e James Franco (che aveva come obiettivo il regime nordcoreano), portò alla ‘caduta’ dal trono di Sony di Amy Pascal, che era stata un valido alleato della famiglia Broccoli nelle discussioni tra lo Studio e Eon Productions
  • naturalmente ritornano dal film precedente Ralph Fiennes (M), Ben Whishaw (Q), Naomie Harris (Moneypenny), oltre all’apparizione a sorpresa di Judi Dench (M) e alla consueta presenza di Rory Kinnear (Tanner, che nelle prime stesure avrebbe dovuto essere ‘la talpa’ all’interno dell’MI6; fortunatamente poi si cambiò idea)
  • per Spectre, Sam Mendes si avvalse della collaborazione di due abituali collaboratori di Christopher Nolan: Lee Smith al Montaggio e Hoyte van Hoytema come Direttore della Fotografia (Roger Deakins era impegnato con Denis Villeneuve su Prisoners prima e Sicario poi)
  • Spectre è il primo 007 con Daniel Craig ad aprire con la classica gunbarrel sequence

Debriefing

  • vittime di Bond: una ventina… più un paio di centinaia nella grande esplosione
  • vittime altrui: 7
  • amoreggiamenti: 2 (Lucia e Madeleine)
  • gadget: il tracciamento via ‘smart blood’; l’orologio esplosivo; lo scanner 3D; l’Aston Martin DB10 con mitragliatori (non attivi), fiamme dai tubi di scappamento e sedile ad eiezione, ed un ottimo car stereo
  • tempo trascorso nel Regno Unito: 42 minuti (durata totale: 2 ore e 28 minuti)
  • 🇬🇧 Brit Factor 🇬🇧: 38%
  • Paesi visitati: Messico, Regno Unito, Italia (per la prima volta a Roma), Giappone, Austria, Marocco
  • the Love Boat: per una volta, il Bond di Craig termina il film in compagnia, ma in auto; risultato finale: Imbarcazioni: 11, Resto del Mondo: 13
  • Bond Track: la Writing’s on the Wall di Sam Smith, da lui scritta assieme a Jimmy Napes, brano che non amiamo particolarmente, accompagna i titoli polipeggianti realizzati ancora una volta da Daniel Kleinman; notoriamente, un brano era stato commissionato ai Radiohead, ma la loro Spectre venne considerata troppo malinconica (non una grossa sorpresa): per compensarli per lo sforzo, si provò ad inserire il brano completo all’interno del film, ma anche quest’opzione venne considerata poco soddisfacente. La band decise infine di pubblicare il brano come download gratuito il giorno di Natale del 2015
  • riconoscimenti: piaccia o no, Writing’s on the Wall guadagnò a Sam Smith e Jimmy Napes un Golden Globe e un Academy Award – il secondo Bond consecutivo ad aggiudicarsi i due premi

Classifica finale (fino a Novembre):

  1. Casino Royale (2006)
  2. La spia che mi amava / The Spy Who Loved Me (1977)
  3. Agente 007 – Al Servizio Segreto di Sua Maestà / On Her Majesty’s Secret Service (1969)
  4. Skyfall (2012)
  5. Il mondo non basta / The World is not Enough (1999)
  6. Agente 007 – Si vive solo due volte / You Only Live Twice (1967)
  7. A 007, dalla Russia con amore / From Russia With Love (1963)
  8. 007 – Vendetta privata / Licence to Kill (1989)
  9. Agente 007 – Missione Goldfinger / Goldfinger (1964)
  10. GoldenEye (1995)
  11. Agente 007 – Vivi e lascia morire / Live and Let Die (1973)
  12. Solo per i tuoi occhi / For Your Eyes Only (1981)
  13. Agente 007 – Licenza di uccidere / Dr. No (1962)
  14. Il domani non muore mai / Tomorrow Never Dies (1997)
  15. Spectre (2015)
  16. Moonraker – Operazione Spazio / Moonraker (1979)
  17. La morte può attendere / Die Another Day (2002)
  18. Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro / The Man with the Golden Gun (1974)
  19. Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono) / Thunderball (1965)
  20. Quantum of Solace (2008)
  21. 007 – Zona Pericolo / The Living Daylights (1987)
  22. 007 – Bersaglio mobile / A View to a Kill (1985)
  23. Agente 007 – Una cascata di diamanti / Diamonds Are Forever (1971)
  24. Octopussy – Operazione Piovra / Octopussy (1983)

James Bond Non Muore Mai tornerà con No Time To Die.

Fonti: Wikipedia, lo spoiler special podcast di Empire, il libro Some Kind Of Hero* di Matthew Field e Ajay Chowdhury, IMDB, James Bond Wiki, MI-6 HQ. Il conteggio delle vittime è stato realizzato durante la visione del film e verificato con quello di All Outta Bubblegum. Il Brit Factor è un indice calcolato sulla base delle nazionalità delle persone coinvolte e sulle location del film, nella realtà e nella storia.

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Sintesi

007 torna ad affrontare il suo avversario più formidabile, ma, in un mondo post-Austin Powers, il ritorno di SPECTRE si rivela una missione troppo ambiziosa.

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