Lilli e il Vagabondo

Lilli e il Vagabondo recensione live action [Disney+]

Su Disney+, la piattaforma streaming che ha da poco esordito in Italia, è disponibile la versione live action di Lilli e il Vagabondo.

Lilli e il Vagabondo recensione film live action Disney+ di Charlie Bean con le voci di Tessa Thompson, Justin Theroux, Sam Elliott, Ashley Jensen, Janelle Monáe, Benedict Wong, Rowan Blanchard e Clancy Brown

L’arrivo di Disney+ in Italia ha permesso a migliaia di abbonati di godersi la versione live action di Lilli e il Vagabondo. Sono trascorsi 65 anni da quando sul grande schermo arrivava il 15esimo classico Disney ed ora, grazie alla regia di Charlie Bean, abbiamo modo di rivivere la storia dell’American Cocker Spaniel Lilli che incontra e si innamora del meticcio randagio Biagio (fa anche rima!).

Kiersey Clemons e Thomas Mann
Kiersey Clemons e Thomas Mann insieme alla cagnolina Lilli in una scena del film

Se con il suo live action precedente, Il Re Leone, Disney ci catapultava nel cuore della Savana, in territori tanto affascinanti e incontaminati quanto lontani dal nostro vivere quotidiano, con Lilli e il Vagabondo tutto si sviluppa tra le strade di una cittadina americana del New England, all’inizio del secolo scorso, in uno scenario più vicino a quello che fa da sfondo alle nostre giornate e dunque più capace di farci immedesimare negli atteggiamenti ed i pensieri dei protagonisti. Tutti noi, infatti, potremmo essere i proprietari di Lilli, ovvero una giovane coppia di neo sposi che accolgono nella propria casa una cagnolina pronta a donargli calore e tenerezza in tutta la sua imprevedibilità da cucciola.

E ciascuno di noi, chi più e chi meno, può poi scegliere di allargare la famiglia dando alla luce un bambino che, inevitabilmente, richiama a sé tutte le nostre attenzioni e fa sì che il mondo che prima girava tutto attorno al cane adesso giri intorno al neo arrivato.

Lilli e il Vagabondo recensione live action Disney+
I due protagonisti di Lilli e il Vagabondo in una scena del live action Disney+

Due cani, uno spaghetto, e quella scena divenuta eterna

Quello che accade da quel momento in poi caratterizza la narrazione di Lilli e il Vagabondo che è sì un classico Disney ma in confronto agli altri classici racconta una storia che non tutti conoscono a menadito come invece accade da generazioni con le storie de La Bella e la Bestia, Pinocchio o il sopracitato Il Re Leone. Forse anche per questo motivo, grandi e più piccoli si godranno ancora di più il film che vede le voci dei due protagonisti affidate a Tessa Thompson e Justin Theroux (rispettivamente Letizia Scifoni e Simone D’Andrea nella versione italiana).

Di certo, però, nessuno ha mai dimenticato, e quanti di noi hanno tentato di replicarla, la celebre scena in cui Lilli e Biagio si trovano nel retro del ristorante da Tony, intenti a condividere un piatto di spaghetti, in particolare uno spaghetto che, mangiato da entrambi, finisce per far toccare i loro musi come fosse un dolcissimo ed impacciato bacio. E rimane assai piacevole riascoltare e riscoprire la bellezza di brani come la tenera La La Lu, la romantica Dolce Sognar o la travolgente La canzone di Gilda, affidata per l’occasione alla delicata ma allo stesso tempo potente voce di Arisa.

I fumi delle fabbriche, l’accalappiacani, le strade non troppo soffocate dal traffico, sono tutti elementi che rendono ancora più affascinanti i luoghi in cui si svolge la storia. Ripercorrendo la storia di Lilli e il Vagabondo ci si rende conto di quanto il live action sia rimasto fedele al film originale del 1955, seguendo per filo e per segno i dialoghi e i passaggi tra una scena e l’altra. Questo evidenzia quanto a volte, trovandosi di fronte a dei capolavori, non serva altro che lasciare tutto immutato, riuscendo così a riproporli in tutta la loro originaria bellezza.

Lilli e il Vagabondo recensione live action Disney+
Lilli e il Vagabondo: il live action Disney+ di Charlie Bean
Lilli e il Vagabondo recensione live action Disney+
Lilli e il Vagabondo

Il valore delle differenze e dell’inclusione

Una storia che mette a confronto le differenze sociali dell’epoca attraverso i due protagonisti: Lilli cresce in un contesto altolocato e borghese, a differenza di Biagio che vive senza un tetto sulla testa e che ha pochi punti di riferimento e certezze nella propria esistenza: aiutare i suoi amici a scappare dall’accalappiacani, prendere di nascosto il battello per godersi un giretto in acqua, rubare il cibo dai malcapitati di turno e rifugiarsi la notte all’interno della fabbrica, salvo poi doversi svegliare e scappare prima che qualcuno lo mandi dritto al canile. Insomma, due mondi totalmente opposti che però riescono così a completarsi per dar inizio alla più romantica delle storie d’amore.

Lui le insegna il sapore della libertà e la capacità a cavarsela da sola senza timore alcuno; lei gli insegna di nuovo a fidarsi del prossimo e gli regala la cosa più preziosa, ovvero una famiglia pronta a donargli affetto incondizionato. Un film che parla anche di amicizia, attraverso il legame che intercorre tra Lilli e i suoi vicini di casa, il saggio Fido (Massimo Corvo) e l’eccentrica Jackie (Cristina Noci).

Un film che ci invita a guardare oltre le apparenze e che, in un periodo storico complicato come quello che tutto il mondo si ritrova a vivere ormai da settimane, ci insegna nuovamente il significato e l’importanza della parola “casa” e ci ricorda il valore della condivisione e dell’inclusione, perché questo mondo è abbastanza grande per tutti, in barba a qualsivoglia differenza che anziché un muro divisorio in questo caso diventa un punto di unione e crescita reciproca. Probabilmente il live action Disney meno “lanciato” a livello commerciale, anche perché rilasciato in un periodo pessimo per il mercato cinematografico, ma comunque tra i meglio riusciti finora.

Sintesi

A 65 anni dall'uscita del 15esimo classico Disney, Charlie Bean ripercorre la storia di Lilli e il Vagabondo in un live action estremamente fedele al capolavoro originale, rimasto immutata nella sua essenza, riuscendo così a riproporne l'originaria bellezza.

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