Eden

Eden recensione film di Ron Howard con Jude Law [Anteprima]

Eden recensione film di Ron Howard con Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Bruhl e Sydney Sweeney [Anteprima]

Eden di Ron Howard (Credits: Jasin Boland)
Eden di Ron Howard (Credits: Jasin Boland)

L’imperversare della Seconda Guerra Mondiale e i dei suoi crimini contro l’umanità spingono l’ex Dottore ora filosofo Friedrich Ritter (Jude Law) e la sua compagna discepola Dore (Vanessa Kirby) a fuggire sull’isola di Floreana nelle Galapagos. L’obiettivo è quello di scrivere il nuovo illuminato trattato antropologico che salverà l’uomo fornendo le risposte a tutti gli enigmi terreni e non che l’hanno sempre afflitto.

I due hanno costruito negli anni una dimora nella foresta dove sopravvivono grazie al sostentamento fornitogli dalla coltivazione dei propri ortaggi e dalle risorse messe a disposizione dalla natura in armonia col mondo, o almeno così sembra. Il loro equilibrio subisce un forte scossone quando sull’Isola arriva la Famiglia Wittmer che, affascinata dalle teorie del Dottore filosofo ormai celebri perfino nei migliori salotti europei, decide di trasferirsi sull’isola e ricostruire il proprio futuro seguendo gli insegnamenti di cui si fa portatore Ritter, basate sui principi di non violenza e il disprezzo degli agi borghesi.

Molto diversa la motivazione che spinge la baronessa (Ana de Armas) a sbarcare sulla spiaggia di Floreana insieme al presunto fidanzato e i suoi due amanti/factotum: creare un mega resort di lusso per milionari sulle coste incontaminate dell’Isola, senza aver però ben valutato e compreso fattibilità e rischi potenziali legati al loro sostentamento, circostanza che presenterà risvolti brutali inattesi.

Eden di Ron Howard (Credits: Jasin Boland)
Eden di Ron Howard (Credits: Jasin Boland)

Il nuovo film di Ron Howard ci riporta all’origine di tutto e al suo interno ha tutto: scorci paradisiaci e campi lunghissimi su rigogliose distese verdeggianti fanno da contrasto ad una rappresentazione umana che ha ben poco che si avvicina alla perfezione. Al contrario Eden ci mostra ciò che siamo veramente attraverso la parabola dei suoi personaggi, giunti ognuno sull’isola per trovare la propria dimensione di verità e allontanarsi dalla meschinità del reale che li circonda, ma che finiranno con l’essere fagocitati dalla loro stessa fame di sopravvivenza.

Lo stesso Dottor Ritter, forse spinto inizialmente da un autentico slancio filosofico, è lo specchio dell’uomo fintamente intellettuale che, nel combattere ardentemente una specifica categoria umana, finisce con diventarne il prototipo più emblematico opponendosi in maniera antitetica al personaggio di del Sig. Wittmer che, al contrario, insieme alla sua famiglia, riuscirà a trovare la propria dimensione di redenzione proprio in quell’isola tanto ostile all’uomo che ha spesso minacciato il loro avvenire. 

Eden di Ron Howard (Credits: Jasin Boland)
Eden di Ron Howard (Credits: Jasin Boland)

Floreana diventa così un microcosmo dove la crudeltà, le ambizioni e la meschinità umana vengono a galla nella continua rincorsa alla sopravvivenza rendendo attuale l’espressione “homo homini lupus”: ne aveva parlato Plauto in tempi non sospetti, poi Hobbes, sottolineando come l’amicizia e i buoni sentimenti nascono solo per convenienza poiché gli uomini sanno che per loro è più opportuno convivere in modo pacifico piuttosto che dichiararsi guerra eterna. Così emerge anche nei diversi episodi interni al lungometraggio, che, basandosi sui due libri scritti a posteriori dalle due sopravvissute Dora Strauch e Margret Wittmer e sui resoconti dell’epoca dimostrano, come in un esperimento socio-antropologico, che alla base del sentire umano esiste solamente l’egoismo e l’intento l’autoaffermativo.

Eden è un survival soft thriller che riesce a entrare nelle dinamiche della storia indugiando quando necessario su primissimi piani grazie all’uso di una camera a mano nei momenti più tensivi contribuendo a rendere ancor più ancestrali e necessari i messaggi di cui si fa portatore il film, aprendo a delle riflessioni sulla possibilità di redenzione dell’essere umano e come esso si pone nei confronti della natura, nonché alla necessità di trovare nuovi rifugi in un’epoca dove la sostenibilità ambientale è un tema molto attenzionato.

Il regista decide non approfondire in maniera dettagliata le circostanze che hanno portato sull’isola gli otto protagonisti della storia, accennandoli solamente, per lasciare spazio al racconto intrigante e impetuoso delle dinamiche relazionali che si instaurano tra loro con l’obiettivo di darci un quadro quanto più crudo e tangibile della reale voluttibilità umana e rendere attuale un racconto che, solo cronologicamente, sembra distante da noi. 

Eden di Ron Howard (Credits: Jasin Boland)
Eden di Ron Howard (Credits: Jasin Boland)

Sintesi

Eden è il nuovo lungometraggio survival soft thriller di Ron Howard che, partendo da delle vere testimonianze, mette in scena un racconto di sopravvivenza e meschinità che pone l’attenzione sulla vera natura dell’uomo aprendo scenari sociali e culturali vicini alla contemporaneità. Un Howard diverso da ciò a cui siamo abituati, da vedere!

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