Occhiali neri

Occhiali neri recensione film di Dario Argento con Ilenia Pastorelli e Asia Argento [Anteprima]

In Occhiali neri Ilenia Pastorelli è Diana, prostituta diventata cieca a causa di un serial killer che continua a darle la caccia. Il film debutterà nelle sale il prossimo 24 febbraio. La recensione

Occhiali neri recensione film di Dario Argento con Ilenia Pastorelli, Asia Argento, Andrea Gherpelli, Xinyu Zhang, Maria Rosaria RussoTiffany Zhou

Prima di apprezzare il latte, dovrai bere un sacco di latte rancido” è un’espressione di Tarantino con cui ha definito il suo modus operandi quando si tratta di scrivere una sceneggiatura: grazie all’aver visto in gioventù un’infinità di film di serie B (se non addirittura Z) è riuscito col tempo a poter creare lui stesso un latte migliore, decisamente più buono (la filmografia del regista parla da sé). Molto probabilmente avrà anche visto i film del maestro dell’orrore Dario Argento, una colonna portante del genere che oggi ha prodotto la sua ultima fatica Occhiali neri. Magari, se Tarantino vedesse questo film, lo scambierebbe per una tazza di latte ingiallita, con tanta muffa che galleggia, insistente e provocando a tratti un leggero senso di disgusto.

La trama del film, un thriller dai tratti splatter, non spicca per originalità: c’è in giro un killer di prostitute; la sua prossima vittima è Diana (interpretata nel film da Ilenia Pastorelli), escort navigata che dopo un violento incidente causato dall’assassino perde l’uso della vista, cambiandole per sempre la vita. Grazie all’aiuto di Rita (Asia Argento), assistente per ciechi, e del piccolo Chin (Xinyu Zhang), ragazzino cinese rimasto senza genitori a causa dell’incidente in cui è rimasta coinvolta la stessa Diana, la donna cercherà con fatica di tornare alla vita di tutti i giorni. Il killer, però, vuole finire il lavoro e nel farlo uccide chiunque gli si pari davanti.

Ilenia Pastorelli
Ilenia Pastorelli (Credits: Vision Distribution)
Ilenia Pastorelli
Ilenia Pastorelli (Credits: Vision Distribution)

Cercando di non entrare troppo nei dettagli, l’ultima opera di Dario Argento prova a riproporre una formula che ha fatto la fortuna del regista, basti pensare a Suspiria e Profondo rosso. Il tentativo di richiamare i fasti di queste pellicole, però, viene meno a causa di una sceneggiatura fin troppo ripetitiva, lineare e anche abbastanza priva di ritmo proprio nei punti in cui si vuole far risaltare il gore della scena. Occhiali neri si muove su binari composti da cliché già visti e personaggi blandi e poco significativi.

Anche Ilenia Pastorelli ne risente nella sua prova attoriale, tra battute recitate in modo anonimo e momenti fin troppo sopra le righe che snaturano totalmente il suo personaggio. La colonna sonora di Louis Siciliano che accompagna la pellicola, infine, è un incrocio tra le sonorità dei Goblin e quelle dell’house music dei primi anni 2000 (Gigi D’Agostino l’esempio più calzante, ascoltare per credere). Insomma, Dario Argento vuole riproporre i fasti del passato, ma finisce solo per mettere in scena qualcosa non solo di “già visto” più volte, ma anche di abbastanza avulso e fin troppa sopra le righe per riuscire, fino in fondo, ad essere credibile e memorabile.

Occhiali neri recensione film di Dario Argento con Ilenia Pastorelli
Xinyu Zhang e Ilenia Pastorelli (Credits: Vision Distribution)
Dario Argento
Dario Argento (Credits: Vision Distribution)

Sintesi

Occhiali neri di Dario Argento non porta nulla di nuovo sotto il sole, anzi: sembra quasi la parodia dei cult del maestro, insalvabile nemmeno nei momenti forti e crudi della pellicola. La sceneggiatura esile e scontata si accompagna ad una messa in scena fin troppo sopra le righe e a personaggi poco significativi, confezionando un’opera lungi dall'essere credibile e memorabile.

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