Sposa in rosso

Sposa in rosso recensione film di Gianni Costantino con Sarah Felberbaum [Anteprima]

Sposa in rosso recensione film di Gianni Costantino con Sarah Felberbaum, Eduardo Noriega, Anna Galiena, Cristina Donadio e Massimo Ghini

Un’insolita commedia sentimentale che si basa su un finto matrimonio. Con Sposa in rosso il regista casertano Gianni Costantino firma la regia del suo terzo lungometaggio, dopo Ravanello pallido (2001) e Tuttapposto (2019). Per l’occasione dirige l’attore spagnolo Eduardo Noriega (Tesis, La spina del diavolo, Inés dell’anima mia), alla sua prima interpretazione in un film italiano e Sarah Felberbaum.

Roberta (Sarah Felberbaum) e Leòn (Eduardo Noriega) sono una coppia di quarantenni squattrinata che, incontratasi per caso a Malta, sceglie di inscenare un finto matrimonio in Puglia, con il solo scopo di accaparrarsi i soldi delle buste degli invitati. I due, però, non hanno fatto i conti con i parenti di Roberta, che saranno il filo conduttore per una lunga serie di situazioni tragicomiche.

Sarah Felberbaum
Sarah Felberbaum (Credits: Fenix Entertainment)
Eduardo Noriega e Sarah Felberbaum
Eduardo Noriega e Sarah Felberbaum (Credits: Fenix Entertainment)

Differenziandosi dai suoi due film precedenti, Gianni Costantino sceglie di raccontare una storia che si ispira, per certi versi, al teatro dell’assurdo, seguendo la vita dei due protagonisti, due outsider, che decidono di mettere in scena un’assurda commedia che li porterà a dividersi un sostanzioso bottino. Il soggetto, scritto dallo stesso Costantino insieme a Lorenzo Ciorcalo e Francesca Scialanca, nasce attraverso il racconto di una coppia di amici che si è rivelata un riferimento fondamentale per scrivere la sceneggiatura dell’opera.

Roberta e Leòn fanno parte di quella generazione di persone che non avendo trovato una loro strada professionale e privata, sceglie di prendersi gioco delle persone, illudendosi di poter trovare la giusta strada per evadere dalla routine quotidiana, fatta di precarietà e di speranze tradite. L’inizio della commedia è scoppiettante, composto da alcune scene a dir poco notevoli, ma ben presto l’evolversi della vicenda conduce lo spettatore in una sequela assai dilatata e dunque appesantita di personaggi e situazioni già visti e rivisti.

Da segnalare una straordinaria Anna Galiena nei panni della madre della protagonista, un personaggio sui generis, e Massimo Ghini, che in quest’opera interpreta un ruolo diverso dai soliti che abbiamo avuto modo di vedere. Il vasto campionario umano dei personaggi di Sposa in rosso non viene messo in luce a dovere, dando risalto ad alcuni personaggi a scapito di altri che risultano poco approfonditi e mostrati soltanto superficialmente.

Sintesi

Gianni Costantino per il suo terzo lungometraggio sceglie un'insolita commedia sentimentale ispirata al teatro dell'assurdo, scoppiettante quantomeno all'inizio ed imprevedibile nel finale, mostrando un vasto campionario umano tra inganni, precarietà e disillusioni.

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