Il mio Posto è qui

Il mio Posto è qui recensione film di Daniela Porto e Cristiano Bortone [Anteprima]

Opera prima di Daniela Porto diretta con Cristiano Bortone, ispirata all’omonimo romanzo

Il mio Posto è qui recensione film di Daniela Porto e Cristiano Bortone con Ludovica Martino e Marco Leonardi

Marco Leonardo e Ludovica Martino in Il mio posto è qui (Credits: Adler Enterteinment)
Marco Leonardo e Ludovica Martino in Il mio posto è qui (Credits: Adler Enterteinment)

Si può immaginare una società-tipo nella quale vivere lontano dai pregiudizi, maldicenze e visioni stereotipiche su uomini e donne che la abitano?

La risposta è molto semplice: no. Nemmeno in una collettività progredita, sempre ammesso che di evoluzione intellettuale si possa parlare. È mera fantasia: si convive con i tabù, senza scampo da tutti quei pensieri malevoli che dominano la routine quotidiana. Strano a dirsi, eppure tanti film non si esimono dal proiettare una realtà triste alla quale si è sempre più ancorati.

Se si rimane focalizzati sullo Stato italiano, purtroppo la mentalità retrograda in cui il preconcetto conta più della libertà sociale regna sovrana, specie se si parla di una particolare lingua di terra in cui a pagarne le conseguenze sono soprattutto le donne.

Sono passati tanti anni ma la situazione non sembra essere cambiata nemmeno un po’.

Vedere Il mio Posto è qui, scritto e diretto da Daniela Porto e Cristiano Bortone, fa venire i brividi non tanto per il film in quanto tale, quanto per la cruda veridicità che il dopoguerra non ha abbandonato, anzi ha mantenuto costante.

Ludovica Martino in Il mio posto è qui (Credits: Adler Entertainment)
Ludovica Martino in Il mio posto è qui (Credits: Adler Entertainment)

Il mio Posto è qui è la storia di Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa sposa ad un contadino rude più grande di lei, che stringe amicizia con Lorenzo (Marco Leonardi), conosciuto come l’uomo dei matrimoni, evitato da tutti nel piccolo paese della Calabria rurale degli anni ’40 perché omosessuale dichiarato.

Lorenzo è assistente del parroco nella chiesa paesana, tuttavia frequenta un certo tipo di comunità “scandalistica” alla quale man mano si avvicinerà anche Marta, riconoscendo i suoi diritti da donna. Deve difendersi, però, dalla società patriarcale protagonista del dopoguerra meridionale.

Serve tanto coraggio per raccontare una storia di questo genere. Mostrarla senza alcun tipo di riserbo per rendersi conto quanto non sia cambiato nulla. Soprattutto se si parla di donne che se non hanno possibilità economiche sono costrette a vestire i panni della moglie mantenuta dal marito, rinchiuse tra le quattro mura di casa ad accudire i figli senza nessuna aspirazione. Marta però si ribella.

Marco Leonardi in Il mio posto è qui (Credits: Adler Entertainment)
Marco Leonardi in Il mio posto è qui (Credits: Adler Entertainment)

Il mio Posto è qui è un’amara verità dal taglio fortemente realistico che supera i confini della finzione. Il film senza paura racconta l’emancipazione di una ragazza giovane e ambiziosa e il suo tentativo di evadere da quella cultura radicata prototipo di un certo tipo di mentalità chiusa, tradizionalista, inalterata: se non indipendenti sul piano economico, il patriarcato vincerà sempre.

Condurre una battaglia in nome della libertà individuale è inevitabile, sia per Marta sia per Lorenzo. Le emozioni e i sentimenti vengono schiacciati selvaggiamente dalla natura che li circonda. Una natura maschilista, per l’appunto, discriminatoria verso il “diverso” che non rientra nei canoni di una società patriarcale allora come oggi. Incredibile quanto uno spaccato storico dell’epoca possa avere così tanta risonanza nella vita odierna.

Opera prima di Daniela Porto diretta con Cristiano Bortone, ispirata all’omonimo romanzo della stessa Porto, Il mio Posto è qui dipinge il patriarcato radicale affrontando il tema dell’emancipazione femminile con tatto e tanta empatia, senza risparmiare nemmeno la lingua dialettale del posto con sottotitoli necessari per capire la dinamica dialogica.

Il tempo dà le sue risposte, purtroppo nello stato attuale senza imbarazzo né scalpore si può dire: «Oggi è ancora così».

Ludovica Martino e Marco Leonardi in Il mio posto è qui (Credits: Adler Entertainment)
Ludovica Martino e Marco Leonardi in Il mio posto è qui (Credits: Adler Entertainment)

Sintesi

Il mio Posto è qui di Daniela Porto e Cristiano Bortone è un’amara verità dal taglio fortemente realistico che supera i confini della finzione, affrontando l'emancipazione femminile nella società patriarcale della Calabria rurale degli anni '40 con un tale tatto ed empatia da avere una certa risonanza nella vita odierna.

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