Avengers: Infinity War

Avengers: Infinity War recensione

Il Marvel Cinematic Universe celebra 10 anni di storia e grandezza e volge verso la conclusione dell’universo supereroistico così come noi lo conosciamo ed abbiamo imparato ad amarlo nel bene e nel male.

Nato nel 2008 con Iron Man, si concluderà l’anno prossimo con Avengers 4, che segnerà il 22esimo film del MCU e la fine della cosidetta Fase 3 del franchise, ma anche di molte saghe, characters e volti familiari ai quali saremo costretti a dire addio, non senza nostalgia.

Un franchise che ha ridefinito e rilanciato un intero genere cinematografico ed incassato oltre 15 miliardi di dollari, raggiungendo una platea sconfinata di appassionati in tutto il mondo grazie al superpotere dei comics.

Avengers: Infinity War
Spider-Man (Tom Holland), Iron Man (Robert Downey Jr.), Drax (Dave Bautista), Star-Lord/Peter Quill (Chris Pratt) e Mantis (Pom Klementieff)
Avengers: Infinity War
Thor (Chris Hemsworth), Rocket (Bradley Cooper) e Groot (Vin Diesel)

Chi vi scrive non è di certo un fanboy Marvel, e non ha di certo amato Captain America: Civil War o Spider-Man: Homecoming, tuttavia il giudizio su Avengers: Infinity War è estremamente positivo. E non soltanto perchè Thor (Chris Hemsworth), dopo l’esaltante Ragnarok, è semplicemente divino.

Avengers: Infinity War è tutto ciò che un film supereroistico dovrebbe essere, è mastodontico, adrenalinico e a tratti epico, ha i suoi eroi principali in forma smagliante, è un film che emoziona e porta lo spettatore a credere ancora una volta negli eroi.

160 minuti di azione, umorismo, nobiltà d’animo ed epica malvagità, i toni più oscuri ed elevati mai mostrati in un film Marvel che ci riconcilia con i characters più amati, cresciuti rispetto a dove li avevamo lasciati. C’è chi non ci crede più ma non mollerà mai, c’è chi si tira indietro, chi delude e chi non avrà più ritorno.

Avengers: Infinity War
Thor forgia lo Stormbreaker, il suo nuovo martello
Avengers: Infinity War
Star-Lord/Peter Quill (Chris Pratt), Groot (Vin Diesel), Gamora (Zoe Saldana), Mantis (Pom Klementieff), Rocket (Bradley Cooper) e Drax (Dave Bautista)

Un enorme film corale, certamente non esente da vuoti, situazioni superflue o forzate, personaggi e sotto-trame inevitabilmente finiti in secondo piano, tuttavia Avengers: Infinity War rappresenta uno spettacolo imponente che tiene incollati allo schermo, teso, divertente e ricco di scene d’azione gloriosamente riprese dai registi Joe ed Anthony Russo.

Eppoi c’è lui, perché in un film sulla lotta tra il bene ed il male è il male a dare senso al bene, perché il cinema sa raccontare il bene ma raramente riesce a mostrarci il male e ad offrirci un grande villain che dia senso al conflitto… e Thanos (Josh Brolin) è un villain impressionante, è l’assoluto protagonista del film, incarna il significato stesso della grandezza delle storie supereroistiche e le ragioni dell’amore verso il genere.

Avengers: Infinity War
Thanos (Josh Brolin)
Avengers: Infinity War
Thanos e il Guanto dell’Infinito

Tutti contro Thanos ed i suoi figli, perchè il male stavolta non ha alcuna intenzione di fare da contorno in una storia dal destino già scritto.

Avengers: Infinity War segna una nuova vetta per i Marvel Studios, emoziona come pochi film supereroistici moderni sono stati in grado di fare e traccia un confine di non ritorno, dopo dieci lunghi anni trascorsi in compagnia di una scintillante compagine di supereroi.

In attesa di Avengers 4 e dei definitivi titoli di coda, non possiamo che esclamare: We still believe in heroes.

Sintesi

Avengers: Infinity War è tutto ciò che un film supereroistico dovrebbe essere, è mastodontico, adrenalinico e a tratti epico, ha i suoi eroi principali in forma smagliante, è un film che emoziona e porta lo spettatore a credere ancora una volta negli eroi.

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