Avengers: Endgame non batte Avatar. Disney e il valore della sconfitta

Avengers: Endgame non batte Avatar che mantiene il record di incassi di tutti i tempi al box office mondiale. Disney e il valore della sconfitta

*Aggiornamento al 15 luglio: Avengers: Endgame supererà Avatar al Box Office

Whatever it takes – Fino alla Fine.

Da alcune settimane, da inizio giugno in realtà, siamo spettatori della diatriba che si sta consumando per il primo posto nella storia degli incassi cinematografici mondiali, record che attualmente è detenuto da Avatar e che Avengers: Endgame, portando sul grande schermo l’eredità dell’intero, imponente Universo Cinematografico Marvel costituito da 22 pellicole – 23 con Spider-Man: Far from Home – ambiva e ambisce a conquistare.

Dal 2 giugno gli addetti ai lavori e gli analisti economici hanno evidenziato come Avengers: Endgame non potesse più superare Avatar, rimanendo comunque il secondo incasso più grandioso della storia del cinema e blockbuster oggi forse più amato dello stesso Avatar, opera di James Cameron dalla concezione sicuramente diversa.

Avengers: Endgame non batte Avatar
Avatar mantiene il suo primato: $2,787,965,087

A fine giugno Disney tenta il tutto per tutto, decidendo a soli due mesi di distanza di riproporre nelle sale Avengers: Endgame in una versione con 7 minuti aggiuntivi, comprensivi di una scena eliminata e non completata con protagonista Hulk, un cameo di Jake Gyllenhaal nelle vesti di Mysterio con Maria Hill (Cobie Smulders) e Nick Fury (Samuel L. Jackson) che fa da ulteriore assist a Spider-Man: Far from Home e un commovente tributo a Stan LeeStan, we love you 3000 – ripreso mentre imperversa con le sue apparizioni nelle pellicole Marvel.

Dopo soli due mesi, i piani altissimi di Disney decidono dunque di fare ciò che del resto aveva fatto anche Avatar, una re-release in versione estesa, nel caso di Avatar con nove minuti aggiuntivi, tornata al cinema dopo 8 mesi e in grado di incassare altri 32 milioni soprattutto dai mercati esteri.

Soltanto due mesi dopo contro ben otto mesi dopo.

Il primato è talmente ambizioso che Disney ci prova, nonostante abbia già forzato la mano nelle settimane precedenti tenendo in tremila cinema un film con una media da 2,5k.

Il ritorno (non l’aveva in verità mai lasciato…) al cinema di Avengers: Endgame, promosso addirittura da Robert Downey Jr. che ha invitato i fan a contribuire per battere Avatar, tuttavia non solo non ha sortito gli effetti sperati – raccogliendo altri 12 milioni di dollari in patria e soltanto 4,5 milioni all’estero – ma ha anche sollevato le lamentele del fandom per la scena eliminata con Hulk, assolutamente incompleta sia per CGI che sviluppo, un contenuto insomma minore da home video riciclato per il grande schermo.

Avengers: Endgame scena tagliata con Hulk
Avengers: Endgame: la scena tagliata con protagonista Hulk in CGI incompleta

Oggi Disney si ritrova dunque a 15,5 milioni di dollari di distanza dal record di Avatar, con un film che in Nord America rimane presente in duemila cinema con una media per sala negativa di 1,5k, nel tentativo a questo punto palese di drogare il box office alla esasperata ricerca del record di incassi di tutti i tempi.

Un primato che certamente non viene inseguito in nome dei fan, persino contrariati dopo essere rimasti delusi dalle scene aggiuntive promesse in cambio di nuovi biglietti staccati per la seconda, terza o quarta visione cinematografica. (A scanso di equivoci, chi vi scrive ha visto Avengers: Endgame due volte al cinema senza aspettare la versione estesa).

Per quale motivo dunque Disney, ad un prezzo così alto, sta continuando ad inseguire un primato che non può più raggiungere, come affermato recentemente anche da Forbes?

Tutti noi amiamo Disney, e i valori che Disney e le sue produzioni rappresentano.
La sensazione di chi vi scrive è che ai piani altissimi di Disney la situazione sia sfuggita di mano, e che sia stata ulteriormente complicata o ingarbugliata dalla acquisizione di 20th Century Fox, Major che detiene il record con Avatar, adesso parte della stessa famiglia Disney. O quantomeno così dovrebbe essere.

Da settimane commentatori neutrali accusano Disney di vanagloria da numeri, a Robert Downey Jr. è stato persino chiesto di esortare i fan contro un altro film, ossia contro un’altra produzione, contro altri colleghi.

Avengers: Endgame non batte Avatar
Avengers: Endgame non batte Avatar che mantiene il record di incassi di tutti i tempi al box office mondiale.

Per gli analisti economici, per gli addetti ai lavori, per Forbes Avengers: Endgame non può più battere Avatar, a meno di miracoli o a meno di continuare a drogare il box office pagandone un prezzo molto alto in termini di marketing e distribuzione.

Ma il prezzo più alto Disney probabilmente lo sta pagando a livello di immagine, in una battaglia che è diventata tale senza che stia a cuore a nessuno se non ai personalismi del top management Disney, finalizzata a colpire al cuore il nuovo membro della famiglia che forse non sarà mai gradito e che forse cambierà presto casa, James Cameron.

Esiste anche il valore della sconfitta, che nel caso di Avengers: Endgame sarebbe comunque una straordinaria ed irripetibile vittoria frutto di undici anni di grandissimi successi, fatti di storie, personaggi, interpreti e uomini.

In questa strana corsa dove sta facendo il bello ma soprattutto il cattivo tempo, Disney dovrebbe provare a ricordare il valore della sconfitta, abbandonare zoppicanti strategie e tornare ad essere Disney, andando oltre l’ambizione personalistica di qualsivoglia manager.

Non sappiamo se domattina questa Disney costringerà Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chris Evans e Gwyneth Paltrow ad accompagnare i fan in sala per staccare biglietti, ma noi ci auguriamo sinceramente che LA DISNEY mandi Thor e Hulk a congratularsi con i Na’vi su Pandora.

Come ai bei tempi.

Disney Marvel si congratula con Jurassic World
Disney Marvel si congratula con Jurassic World

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