Summertime recensione serie TV Netflix diretta da Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi con Rebecca Edogamhe, Ludovico Tersigni, Andrea Lattanzi, Amanda Campana e Alicia Ann Edogamhe
Summertime è disponibile su Netflix dal 29 aprile, un po’ presto per definirla estate eppure grazie alla fotografia satura e alle bellissime location della riviera romagnola ci vien voglia di tirar fuori i costumi dall’armadio (per andare in balcone). La produzione Cattleya si aggiunge alla lista delle serie italiane “di qualità”, specialmente a Baby, visto che entrambe sono dei teen drama.
La protagonista della serie è, non a caso, Summer (Rebecca Coco Edogamhe) una liceale italianissima ma di colore. Tutti le chiedono come mai abbia questo strano nome, l’ha scelto il suo papà musicista in onore della canzone Summertime di Ella Fitzgerald, il quale però passa tutte le estati in tour invece di rimanere con Summer, la sorella Blue (Alicia Ann Edogamhe) e la mamma (Thony).
È proprio per questo che Summer odia l’estate, anche se questa sarà diversa.
Summertime racconta la fresca, complicata e romantica storia d’amore fra Summer e Ale (Ludovico Tersigni), trasferitosi da Roma con la famiglia per inseguire la sua carriera da motociclista che però vuole abbandonare per non subire più le pressioni del padre.
Contemporaneamente si intrecciano anche le storie dei loro rispettivi amici, Edo (Giovanni Maini) il migliore amico di Summer che non si accontenta più solo dell’amicizia, Sofia (Amanda Campana) la sua migliore amica omosessuale stanca di relazioni futili e passeggere e infine Dario (Andrea Lattanzi), il migliore amico di Ale, un po’ meccanico, un po’ dj che trova in Sofia un’ottima spalla su cui piangere.
I personaggi di Summertime sono il punto forte della serie perché non sono e non creano situazioni stereotipate. Summer è nera ma non si parla di razzismo, Sofia è lesbica ma non si parla di omofobia, Dario è bello, simpatico e fa il dj alle feste eppure è vergine e non si vergogna di piangere.
A penalizzarli è la recitazione, per alcuni è l’esordio sullo schermo, altri invece lo conoscono meglio (Ludovico Tersigni conosciuto per il ruolo in Skam e Andrea Lattanzi in Manuel e Sulla mia pelle), nel complesso comunque si adatta alla freschezza e al genere della serie.
Ispirato al romanzo di Federico Moccia Tre Metri sopra il Cielo, i riferimenti non appaiono comunque così evidenti. Forse la scelta è in parte attribuibile ad una strategia di comunicazione per avvicinare alla serie non solo i teen odierni, ma anche quelli che lo erano ai tempi di 3MSC. La prima cosa che viene in mente è il tema del motociclismo, le relazioni fra gli amici dei protagonisti: se Summer e Ale sono Step e Babi, Sofia e Dario sono Pollo e Pallina rivisitati. Il vero omaggio a Tre metri sopra il cielo è il “Ti fidi di me?” che dice Ale a Summer in sella alla moto.
Summertime è una serie godibile, un teen drama che cerca di scostarsi dai suoi simili, l’ambientazione estiva è molto rara e riconducibile a Beverly Hills 90210 che proprio a questa scelta di ambientazione deve il suo successo.
La fotografia non passa inosservata, giustificabile nel contesto ma i colori così saturi finiscono a volte per risultare fastidiosi sul piccolo schermo.
Cattleya con Summertime porta alla serialità italiana un prodotto interessante e ambizioso che seppur imperfetto merita di essere visto.