Mulholland Drive di David Lynch: il silenzio che fa rumore [Oltre lo Schermo]

Mulholland Drive di David Lynch: un’interpretazione Oltre lo Schermo per comprendere un capolavoro di svolta per il cinema contemporaneo

Mulholland Drive ha segnato una svolta nella storia del cinema.

Grazie a David Lynch e al suo modo ricercato e fortemente conturbante di usare la cinepresa per ricreare mondi onirici fuori dal comune, il cinema moderno ha spalancato le porte alla contemporaneità. Portandoci in meditazione trascendentale insieme a lui, alla scoperta disturbante della realtà psichica che l’inconscio vive quando il conscio non è attivo.

Questo – e molto di più – è il grande capolavoro firmato Lynch Mulholland Drive, che ha dato inizio a un cinema sovversivo fatto di arte pittorica e simbolismo astratto che dividono critici cinematografici e pubblico.

Naomi Watts e Laura Harring
Naomi Watts e Laura Harring

Mulholland Drive: trama ed interpretazione del film

Rita (Laura Harring) perde la memoria a causa di un incidente automobilistico accaduto sulla Mulholland Dr. di Hollywood. Betty Elms (Naomi Watts) si innamora di lei e cerca di aiutarla a scoprire la sua reale identità.

L’opera si apre con una scena di ballo di Jitterbug su uno sfondo viola – il David Lynch pittore che già dà i primi segni di vita – che proietta sul grande schermo diversi personaggi intenti a ballare sulle note musicali. Fino a quando, sotto una luce accecante, Betty Elms fa il suo ingresso accompagnata da un uomo e una donna più grandi di lei.

Un giorno vinsi una gara di Jitterbug e questo mi spinse alla recitazione, cioè decisi di recitare.
(Naomi Watts in Mulholland Drive)

Primo indizio – e sono davvero tanti – che permette di entrare all’interno della trama del film. Betty Elms è un’aspirante attrice che sogna il cinema nella “città dei sogni”, Hollywood. Riesce ad arrivarci ma Rita sconvolgerà la sua vita e la sua aspirazione più grande. Indizi disseminati lungo tutto il lungometraggio che si intersecano bene nel finale del film. Dieci ne aveva dati David Lynch per aiutare il pubblico cinefilo a decifrare il mistero celato. Punto focale interpretativo è la scena immediatamente successiva alla gara di Jitterbug che ci trascina nella dimensione onirica della realtà.
Ha inizio il sogno vero e proprio.

Laura Harring e Naomi Watts
Laura Harring e Naomi Watts

Chi è il vagabondo? Chi è la donna con i capelli blu? Che cosa rappresentano nell’universo onirico di David Lynch?

È lui la causa di tutto.
Spero di non vedere mai quella faccia.
(Patrick Fischler in Mulholland Drive)

Nel film, il vagabondo appare per tre volte:

  1. Nei primi minuti, Dan (Patrick Fischler) lo vede la prima volta dietro l’angolo del fast food. La visione è talmente sconcertante che un infarto fulmineo lo uccide sul colpo.
  2. Verso la fine, il vagabondo si palesa su uno sfondo rosso e lascia cadere la scatola blu che, aprendosi come un vaso di Pandora, libera gli spiriti maligni con sembianze umane – i suoi sensi di colpa, le “voci” della mente di Betty – che la uccidono perché commissiona l’omicidio di Camilla/Rita. Un colpo di pistola dritto alla sua cattiveria.
  3. La terza volta, a conclusione della pellicola, l’immagine del vagabondo si sovrappone a quella di Betty Elms/Diane Selwyn creando un’unica persona. Scena che ricorda molto il sovrapporsi di Elisabeth Vogler (Liv Ullmann) e Alma (Bibi Andersson) in Persona (1966) di Ingmar Bergman.

Tre volte come tre sono le forze che governano la nostra mente secondo la teoria psicoanalitica di Freud: tra conscio, inconscio e preconscio, i processi psichici influenzano il pensiero, il comportamento umano e le intenzioni tra individui.

Bonnie Aarons è il vagabondo/barbone in Mulholland Drive
Bonnie Aarons è il vagabondo/barbone in Mulholland Drive

Una teoria che sembra calzare a pennello sull’immagine di Betty/Diane Selwyn, che ben rispecchia il disturbo psicologico nato dalle sue azioni brutali.
Il conscio assume le sembianze di Betty/Diane quando (ri)apre gli occhi dal suo lungo sonno. È cosciente, quindi.
Il preconscio denota Camilla/Rita che perde la memoria e non ricorda più nulla. Solo Betty/Diane ne stimola la memoria per (ri)scoprire la sua identità, servendosi degli indizi lasciati nel corso del film.
L’inconscio rappresenta il vagabondo, ovvero la parte più oscura della mente che si anima attraverso il sogno. Oltre ad indicare la paura comune di tutti gli americani di rimanere senza tetto, senza una fissa dimora. Curiosamente, il colore nero del vagabondo – sporco e/o metafora dell’oscurità dell’anima – ricorda le anime “nere” della dimensione metafisica della Loggia nera della serie TV I segreti di Twin Peaks (1990–1991 e 2017). Coincidenza stilistica o rimando esplicito alla sua opera più conosciuta?

La penultima scena è la testimonianza della teoria filosofica-filmica: la sovrapposizione di Betty/Diane, Camilla/Rita e il vagabondo (interpretato nel film da una donna, Bonnie Aarons) danno origine all’essere umano. Costituito da tre parti che mettono in moto la vitalità di ognuno di noi.

Il colore nel simbolismo lynchiano
Il colore nel simbolismo lynchiano

Il colore nel simbolismo lynchiano

Tre colori dominano la scena: blu, rosso e viola.

Il blu e il rosso predominano su quasi tutte le sequenze del film. Sono anche i colori tipici di Velluto blu del 1986. Anche qui, coincidenza stilistica o rimando?

Il blu raffigura il mistero nel linguaggio metaforico: la scatola blu, la chiave blu, i capelli blu. Dettagli che un pubblico accorto può subito scoprire e spiegare nelle più disparate interpretazioni.
Allo stesso modo, il rosso è simbolo del sangue, del tradimento. Il vagabondo, quando lascia cadere la scatola blu, appare su uno sfondo rosso. Quel rosso, insieme al blu, ucciderà Diane Selwyn.
Nel miscuglio dei due colori, secondo la tecnica tipica della pittura, si crea il viola. Che, non a caso, dipinge lo sfondo della scena della gara di Jitterbug ad apertura dell’opera.

Il regista ci aveva già svelato tutto? Ci aveva (pre)detto che Diane Selwyn sarebbe morta nel suo stesso mistero tinteggiato di rosso?

Naomi Watts e David Lynch sul set di Mulholland Drive
Naomi Watts e David Lynch sul set di Mulholland Drive

Oltre la filosofia simbolica

Dov’è finita la zia Ruth?”. La grande domanda che, ancora oggi, fatica ad avere una effettiva risposta. Essenziale, però, per comprendere Mulholland Drive.

Sulla scia del puro simbolismo, spingendosi oltre la potenza visiva dipinta, la zia Ruth è la donna con i capelli blu. Che si dice sia andata in Canada.
“Andare in Canada” è un’espressione usata dagli americani con il significato di “morire”, utilizzata con l’intenzione di non traumatizzare i bambini. Ne consegue, allora, che la donna con i capelli blu/zia Ruth è la Morte stessa.
La Morte del resto ha assunto fattezze umane anche in film precedenti a Mulholland Drive. Esempio eclatante è Vi presento Joe Black (1998) del regista Martin Brest in cui la Morte gioca un ruolo da protagonista.

Ulteriore prova è la simbiosi letterale con un particolare film dello stesso anno.
In una scena del film La sottile linea rossa del regista Terrence Malick, una voce fuori campo – la voce del soldato mentre la cinepresa inquadra il fiume – ripete la frase: “La Morte ha sempre l’ultima parola”.

La donna con i capelli blu in Mulholland Drive
La donna con i capelli blu in Mulholland Drive

Come non pensare all’ultima scena del capolavoro lynchiano quando la donna con i capelli blu pronuncia la parola “silencio”, dopo la morte di Diane. Seduta comoda guardando dall’alto verso il basso ­– atteggiamento di superiorità: la Morte vince su tutto ­– la performance del prestigiatore/Diavolo nella dimensione onirica.

Il film si conclude nel “silencio” più totale. Tutto tace.

Inoltre, come abbiamo scritto precedentemente, il colore blu dei capelli che si riflette sul colore rosso delle tende, fondendosi insieme, chiudono il sipario della vita nel colore viola danzando sulle note del Jitterbug nella scena d’apertura.

Torniamo a chiederci: David Lynch ha aperto il più grande film contemporaneo spoilerando(ci) fin da subito il finale tanto agognato?

Silencio.

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