Venom - La furia di Carnage

Venom – La furia di Carnage recensione film di Andy Serkis con Tom Hardy e Woody Harrelson [Anteprima]

Venom – La furia di Carnage recensione film di Andy Serkis con Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Naomie Harris e Stephen Graham

Forte di un debutto da oltre 90 milioni di dollari nel primo weekend negli Stati Uniti, Venom – La furia di Carnage è pronto ad arrivare anche nella sale italiane, che da lunedì 11 ottobre tornano a una capienza completa e si spera a incassi sempre più importanti. La partenza a razzo di questo sequel conferma che i cinecomics continuano a spopolare: non a caso si tratta del record in assoluto dopo la pandemia, sottratto a un altro film di supereroi (Black Widow, 80 milioni di dollari a luglio).

Numeri che accogliamo con grande speranza, perché mai come oggi le sale hanno bisogno di ripartire e riconquistare un pubblico sempre più vasto.

Eddie Brock e Venom
Eddie Brock e Venom (Credits: Sony Pictures)
Venom - La furia di Carnage recensione film con Tom Hardy e Woody Harrelson
Venom (Tom Hardy), Sam Medina e Vickie Eng (Credits: Sony Pictures)

Sono passati esattamente tre anni dal primo Venom diretto da Ruben Fleischer, un film roboante, fracassone, intriso di humour nero e, nel complesso, molto divisivo. Il personaggio ideato negli anni ’80 da David Michelinie e dal disegnatore Todd McFarlane è tra i più affascinanti dell’universo Marvel, un antieroe in cui convivono bene e male, razionalità e ferocia, amore e morte. Già nel primo capitolo a trionfare era la componente action, la rappresentazione vertiginosa di un conflitto interiore in cui la questione della perdita di sé passava in secondo piano, sovrastata da una messa in scena da giocattolone pirotecnico. Poca atmosfera, attenzione molto limitata alla psicologia dei personaggi, prevalenza del versante comedy per non appesantire un discorso che si prestava a ben altre sfumature.

Venom – La furia di Carnage è esattamente la riproposizione di questi stilemi all’ennesima potenza e con una peggiore direzione narrativa. Andy Serkis, che già non aveva convinto con il deludente Mowgli – Il figlio della giungla (2018), eredita in veste di regista il timone di una nave che spinge ancora di più alla deriva, esasperando i difetti e limando i pregi del primo capitolo. Quella tra Eddie Brock e Venom è ormai una liaison da situation comedy, con liti, battutine sarcastiche e dialoghi forzati che hanno un unico obiettivo: evitare una qualsivoglia riflessione sulla complessità di una convivenza forzata e innaturale. Tom Hardy si impegna al massimo e riesce, tutto sommato, a rendere credibili le poche sfumature dedicate al suo personaggio, sacrificate all’altare di un film che procede inarrestabile senza prendersi troppo tempo (100 minuti scarsi di azione dura e pura).

Woody Harrelson è Cletus Kasady alias Carnage
Woody Harrelson è Cletus Kasady alias Carnage (Credits: Sony Pictures)
Naomie Harris è Frances Barrison
Naomie Harris è Frances Barrison (Credits: Sony Pictures)

Se al protagonista viene dedicato poco spazio, agli altri personaggi restano le briciole. In un panorama in cui spesso sono i villain a dare quel quid in più ai film, Venom – La furia di Carnage si concede il lusso di “sprecare” uno dei cattivi più affascinanti in assoluto. Carnage, simbionte che ha fatto il suo esordio nel numero 360 di The Amazing Spider-Man del 1992, è infatti un punto di riferimento per gli appassionati di fumetti, un essere che vive per uccidere e distruggere. Woody Harrelson fa quel che può per caratterizzare il personaggio ma si trova a non avere appigli di scrittura in grado di restituirne la complessità, soprattutto per quel che riguarda il background di Cletus Kasady, accennato distrattamente. Ancora più tagliato con l’accetta il ruolo affidato a Naomie Harris, alle prese con una Frances Barrison che rimane involontariamente sullo sfondo.

Per tutti questi motivi, Venom – La furia di Carnage appare come un ulteriore passo indietro rispetto a un primo capitolo già non affascinante. Per carità, lo spettacolo non manca, gli effetti speciali, specialmente negli scontri tra i due simbionti, sono convincenti, e il ritmo tiene (anche se qualche pausa sarebbe stata più gradita). Rimane quella terribile sensazione di assistere inerti a un racconto che procede per accumulo ma alla fine non lascia nulla. In un’epoca in cui i cinecomics hanno mostrato ben altra profondità, è lecito aspettarsi molto di più. Il momento migliore arriva, infatti, nella classica sequenza post-credits. Con un dubbio: suona più come una promessa o una minaccia? Comunque vada, l’augurio è che ci si possa consolare con gli incassi.

Woody Harrelson è Cletus Kasady alias Carnage
Woody Harrelson è Cletus Kasady alias Carnage (Credits: Sony Pictures)
Tom Hardy e Michelle Williams
Tom Hardy e Michelle Williams (Credits: Sony Pictures)

Sintesi

Andy Serkis eredita in veste di regista il timone di una nave che spinge ancora di più alla deriva, esasperando i difetti e limando i pregi del primo capitolo: poca atmosfera, attenzione molto limitata alla psicologia dei personaggi, prevalenza del versante comedy per non appesantire un discorso - la riflessione sulla complessità della convivenza forzata e innaturale tra Eddie Brock e Venom - che eppure si presterebbe a ben altre sfumature per la creatura di David Michelinie e Todd McFarlane, tra le figure più affascinanti dell’universo Marvel.

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Andy Serkis eredita in veste di regista il timone di una nave che spinge ancora di più alla deriva, esasperando i difetti e limando i pregi del primo capitolo: poca atmosfera, attenzione molto limitata alla psicologia dei personaggi, prevalenza del versante comedy per non appesantire un discorso - la riflessione sulla complessità della convivenza forzata e innaturale tra Eddie Brock e Venom - che eppure si presterebbe a ben altre sfumature per la creatura di David Michelinie e Todd McFarlane, tra le figure più affascinanti dell’universo Marvel.Venom - La furia di Carnage recensione film di Andy Serkis con Tom Hardy e Woody Harrelson [Anteprima]