Transformers - L'ultimo cavaliere

Transformers l’ultimo cavaliere recensione

Recensione del film Transformers – L'ultimo cavaliere diretto da Michael Bay con Mark Wahlberg, Anthony Hopkins, Laura Haddock e Isabela Moner.

Giungere al quinto capitolo di un franchise da oltre 4 miliardi di dollari è impresa rara nella storia del blockbuster americano, anche se dietro la macchina da presa troviamo il miglior regista action degli ultimi 20 anni, Michael Bay, capace come nessun altro di lavorare a sequenze imponenti ambientate in vasti scenari utilizzando al meglio di volta in volta le ultime tecnologie per gli effetti speciali in computer grafica.

Michael Bay non possiede l’arte per dirigere opere quali Avatar, Lo Squalo o Alien, ma ha indubbiamente segnato la storia del blockbuster moderno con cult adrenalinici quali Bad Boys, The Rock, Armageddon, Pearl Harbor, The Island e per l’appunto Transformers.

Quintessa in Transformers l'ultimo cavaliere
La dea di Cybertron Quintessa in Transformers l’ultimo cavaliere.

Lo stile “Bay”, al di là delle ironie sul numero di proiettili ed esplosioni che riempiono i suoi film, ha identificato un genere ma anche un talento, la capacità di dirigere anche le macchine hollywoodiane più complicate, alla ricerca di una sensazione di stupore sempre maggiore.

Nel 2007 Transformers ha segnato non solo l’esordio cinematografico degli amatissimi robot senzienti creati da Hasbro ma anche una nuova frontiera per la computer grafica, ad opera di Industrial Light & Magic. E l’asticella degli effetti speciali è stata continuamente alzata durante il corso della saga.

Ancor meno facile è avere il coraggio di costruire, al quinto film per l’appunto, due ore e mezza di dilatatissimo prologo a nuove storie e all’arrivo dell’arcinemico degli Autobot, Unicron.

Prologo nel quale l’assoluto protagonista della saga, Optimus Prime, appare raramente, e per lo più nei panni di Nemesis Prime, il Prime malvagio plagiato da Quintessa (Gemma Chan), la dea creatrice dei Transformers sul pianeta Cybertron e custode della segreta presenza di Unicron sulla Terra.

Laura Haddock in Transformers l'ultimo cavaliere
Laura Haddock è la storica Vivian Wembley in Transformers l’ultimo cavaliere.

Assoluti protagonisti sono i personaggi umani, con il ritorno di Mark Wahlberg (Cade Yeager), Josh Duhamel (William Lennox) e John Turturro (Seymour Simmons) e l’arrivo di Laura Haddock (Vivian Wembley) e Isabela Moner (Izabella).

Michael Bay sceglie inoltre Sir Anthony Hopkins (Edmound Burton) quale ruolo chiave per scoprire le bizzarre ma piacevoli origini degli Autobot sulla Terra, risalenti ai tempi di re Artù e Merlino e tramandate per generazioni attraverso la famiglia Witwiccan, divenuta poi Witwicky, come Sam, il celebre protagonista dei primi tre capitoli interpretato da Shia LaBeouf.

L’ardire di Michael Bay non è stato premiato dalla critica nè dal pubblico, con incassi superiori ai 500 milioni di dollari tuttavia addirittura dimezzati rispetto al precedente capitolo Transformers 4 – L’era dell’estinzione.

Proporre un lungo film incentrato sulla storia comune di uomini e cavalieri custodi Transfomers, privo del protagonista principale (Optimus Prime) e di un villain terrorifico (Unicron), laddove Megatron è diventato più una figura di contorno durante il corso della saga cinematografica che non il robot-cannone a fusione nucleare dalla potenza devastante della serie originale, è stata una scelta che a posteriori non ha pagato.

Il futuro della saga così come la presenza alla regia di Michael Bay appaiono quantomeno incerti. Nel frattempo Bumblebee, protagonista di Transformers – L’ultimo cavaliere, avrà presto il suo spin-off, nella speranza che sia in grado di aprire le porte all’arrivo di Unicron e con esso di nuovi film.

Sintesi

Non è facile avere il coraggio di costruire, al quinto capitolo di un franchise da oltre 4 miliardi di dollari, due ore e mezza di dilatatissimo prologo a nuove storie e all'arrivo dell'arcinemico degli Autobot, Unicron.

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