Toilet recensione film diretto ed interpretato da Gabriele Pignotta con le voci di Vanessa Incontrada, Francesco Pannofino e Lillo Petrolo
Distribuito da Fenix Entertainment e Vision Distribution in collaborazione con Sky, Toilet è una commedia scritta, diretta ed interpretata da Gabriele Pignotta, adattata dall’omonimo spettacolo teatrale creato dal regista, e portato sul grande schermo con Francesco Pannofino, Lillo Petrolo e Vanessa Incontrada come attori in voce.
Pignotta si cimenta per la terza volta nella regia dopo Ti sposo ma non troppo e Ötzi e il mistero del tempo, vincitore nel 2018 del Giffoni Film Festival.
Flavio Bretagna (Gabriele Pignotta) si sta recando al più importante incontro di lavoro della propria vita: un contratto pluriennale che farà finalmente uscire la sua azienda dallo stato di profonda crisi finanziaria. Il tragitto in autostrada è costellato da un flusso ininterrotto di telefonate il cui contenuto è intriso di problemi lavorativi e di comunicazioni insoddisfatte da parte della ex moglie, che lamenta la sua assenza dalla vita della figlia e il mancato mantenimento.
Flavio deve fermarsi per andare in bagno, e svolta distrattamente al primo distributore quando, sempre schiacciato tra una telefonata e l’altra, si ritrova bloccato all’interno del prefabbricato. Sull’orlo della disperazione si decide a chiamare i soccorsi, ma realizza che non sa dove si trova. L’attenzione assorbita dal telefono lo ha completamente disorientato.
L’assenza di campo del cellulare e di amici che possano venirlo a liberare lo costringe a fermarsi e a pensare.
La vita, a dispetto dell’ansia e della rincorsa al tempo, va avanti indifferente alle nostre difficoltà, trovando comunque una soluzione.
In quelle ore Flavio si avvicina per la prima al mondo della figlia, e tra i lampi di un violento temporale qualcosa scatta nella sua mente. Come deciderà Flavio di impostare la sua nuova vita?
Con Toilet Gabriele Pignotta si lancia nella sfida di un film con un unico attore e una sola location, e riesce a coinvolgere lo spettatore che, tra sorrisi e riflessioni, si ritrova nel protagonista: a quanti è capitato in circostanze simili (o durante il recente lockdown) di dover ripensare la propria vita, gli affanni e lo stress, per accorgersi poi che la vita stessa era andata avanti indisturbata?
“Se non ora quando?” si chiede l’uomo contemporaneo che ha dovuto smontare e ricostruire i pezzi della propria quotidianità per scoprire che si può vivere anche senza l’ansia di quei traguardi che apparivano essenziali.
Valore aggiunto alla proiezione in anteprima per la stampa è stata la rappresentazione offerta dall’attore dell’omonima pièce teatrale. Un’idea creativa di contaminazione artistica che mostra come il teatro possa vivacizzare e integrare le altre forme d’arte.