Studio Battaglia trama cast puntate programmazione e intervista alle protagoniste della nuova serie Rai

Studio Battaglia: intervista con Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Marina Occhionero, il regista Simone Spada e la sceneggiatrice Lisa Nur Sultan. Trama cast puntate e programmazione Rai 1

In occasione del lancio della nuova serie TV Rai Studio Battaglia, tratta dalla serie originale The Split di BBC Studios e prodotta da Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction, abbiamo avuto il piacere di incontrare le protagoniste e gli autori di questa nuova serie TV tutta o quasi al femminile che racconta le vicende delle quattro donne della famiglia Battaglia: avvocate, madri, figlie, mogli e sorelle che portano avanti uno degli legali più famosi di Milano tra lavoro e vita privata, incontri complessi e decisioni difficili.

Abbiamo incontrato le protagoniste principali Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Marina Occhionero e Carla Signoris, ed ancora Giorgio Marchesi e Thomas Trabacchi, il regista Simone Spada, la sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e Luigi Pinto, produttore delegato Palomar.

Per quanto riguarda la programmazione, Studio Battaglia andrà in onda per quattro serate e 8 episodi in prima serata su Rai 1, a partire da martedì 15 marzo alle 21:25. Vi lasciamo adesso alle parole di Barbora Bobulova, del regista Simone Spada, della sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e degli altri protagonisti della serie, buona lettura!

Barbora Bobulova e Miriam Dalmazio
Barbora Bobulova e Miriam Dalmazio (Credits: Matteo Graia/Palomar/Rai Fiction)

Studio Battaglia: intervista con Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Marina Occhionero, Simone Spada, Lisa Nur Sultan, Giorgio Marchesi, Thomas Trabacchi e Luigi Pinto

Luigi Pinto, Simone Spada: Cosa vedremo in questo legal dramedy al femminile ambientato tra studi legali e avvocate divorziste?

Luigi Pinto: Studio Battaglia cerca di raccontare le donne tra sogni e turbamenti, rimorsi e rimpianti, attraverso un linguaggio e un’estetica contemporanei. La serie racconta numerosi temi di assoluta attualità, dalle unioni civili alle famiglie omogenitoriali, il congelamento degli embrioni, l’eredità digitale e l’uso dei social media, confrontandosi con gli scenari in continua espansione dovuti ai rapporti con i nuovi media.

Simone Spada: Studio Battaglia è una serie al femminile che ha un racconto molto ampio, muovendosi in modo trasversale tra i generi, dal dramma alla commedia al legal, ma è soprattutto una serie che parla d’amore nell’accezione ampia del termine, raccontando un po’ di tutti noi nei casi verticali affrontati attraverso temi di grande attualità. Dirigere delle attrici così brave per un regista è sempre un privilegio e anche un po’ un lusso, e credo siamo riusciti nel corso della lavorazione a creare una vera e propria famiglia tra di noi.

Lisa Nur Sultan: Come nasce questa storia?

Lisa Nur Sultan: Studio Battaglia come visione nasce dalla serie originale The Split, che mi è piaciuta moltissimo per i contenuti e per il tono, un adattamento che siamo riusciti a creare come nostro, anche passando dal loro common law al nostro civil law. Raccontiamo una vera e propria sorellanza, Anna Battaglia prova una grande sorellanza per le donne della sua vita e a cui va incontro e questo fa emergere tutta la solidarietà femminile tra le protagoniste.

Giorgio Marchesi e Barbora Bobulova
Giorgio Marchesi e Barbora Bobulova (Credits: Matteo Graia/Palomar/Rai Fiction)
Barbora Bobulova: Anna Battaglia abbandona lo studio di famiglia per entrare in un altro studio, affrontando una frattura all’interno della famiglia.

Barbora Bobulova: Anna Battaglia è un personaggio femminile molto bello e pieno di sfumature, quando ho letto la sceneggiatura ho trovato la bellezza di donne in gamba che lottano sul lavoro così come nelle relazioni sentimentali. Mi sentivo una grande responsabilità addosso, anche per il confronto con la serie originale The Split, ma superato lo “sbarellamento” iniziale e la preparazione del ruolo, soprattutto per le tematiche legali che affronta, ho battagliato anche io come attrice per cercare di portare questo personaggio fino in fondo. Il bello di questa serie è proprio l’assemblaggio favoloso che abbiamo compiuto, è stato un bellissimo lavoro e spero che anche il pubblico lo apprezzerà.

Lunetta Savino: Interpreti Marina Battaglia, la madre-matriarca dello studio e delle avvocate protagoniste.

Lunetta Savino: In televisione ho avuto l’occasione di interpretare dei personaggi unici che al cinema non ho mai avuto l’opportunità di portare, semplicemente perché il cinema neanche li pensa. Il rapporto con il regista Simone Spada è stato determinante, grazie anche alla sceneggiatura vincente di Lisa Nur Sultan.
Non vedevo l’ora di interpretare un personaggio finalmente piacevolmente scorretto, anche nei confronti delle sue figlie, pure come professionista Marina Battaglia preferisce farsi chiamare “avvocato” al maschile. La sua scorrettezza e questo suo cinismo con la battuta tagliente mi hanno affascinato moltissimo, anche la storia che si snoda pin piano dà l’opportunità a noi attrici di tirare fuori qualcosa di inaspettato. Per quanto mi trovassi spesso più d’accordo con il personaggio di Anna interpretato da Barbora. Marina ama le sue figlie anche se spesso ci si scontra, è un personaggio in cui molte donne possono riconoscersi, ha avuto il coraggio e la determinazione di scegliere il lavoro che l’appassionava e ha cresciuto le sue figlie da sola.

Lunetta Savino in Studio Battaglia
Lunetta Savino in Studio Battaglia (Credits: Matteo Graia/Palomar/Rai Fiction)
Miriam Dalmazio: Interpreti Nina Battaglia, cosa puoi raccontarci del tuo personaggio?

Miriam Dalmazio: Nina rappresenta molte delle trentenni di oggi, che non sanno quale strada prendere. Più che chiedermi che tipo di avvocata fosse, mi sono chiesta che tipo di donna fosse, trovavo il mio personaggio molto antipatico ma mi sono concentrata sui motivi del perché avrei potuto volerle bene, in modo che anche il pubblico potesse affezionarsi. I suoi comportamenti, dall’abuso di alcol alla ricerca di rapporti occasionali, mi sembravano tutti fenomeni di insicurezza, fragilità e di una sorta di “congelamento emotivo”, appare arcigna ed antipatica perché è come se si fosse bloccata all’adolescenza, quando è stata abbandonata dal padre.
Il mio lavoro su Nina è stato reso possibile dalla sensibilità, anche un po’ femminile, del regista Simone Spada che ha apportato eleganza ed ironia nella nostra storia, facendoci sfuggire al sentimentalismo un po’ melò.

Marina Occhionero: Come ti sei approcciata al ruolo di Viola Battaglia?

Marina Occhionero: Sono figlia di avvocati, quindi mi sono ritrovata molto nella parte di Viola. È un personaggio che porta nella famiglia Battaglia e nella serie il tema se sia più importante chi sei o cosa fai, l’identificazione nel lavoro e, anche se questo sfocia nello scontro familiare con la madre, l’approccio alla vita di Viola coesiste comunque con il modo diverso di vivere e stare al mondo delle altre protagoniste e alimenta il forte legale con le sorelle. L’amore, il lavoro, cosa facciamo, ognuno di noi può riconoscersi in questi personaggi e porsi delle domande, non possiamo stabilire cosa sia davvero più importante in assoluto. Durante le riprese si è creato un bellissimo legame tra noi che ci ha permesso di dare rotondità a personaggi scritti con grande profondità.

Marina Occhionero
Marina Occhionero (Credits: Matteo Graia/Palomar/Rai Fiction)
Carla Signoris: Il tuo personaggio chiede “Dammi il divorzio che mi merito“.

Carla Signoris: Carla è un personaggio dalle mille sfaccettature, parte come una poveretta a cui succede davvero di tutto, ma ha la capacità di riuscire a rialzarsi da situazioni molto dure che capitano in tantissime famiglie. Viene portata presso un avvocato dal marito e penserà ad un attimo di generosità di lui, che invece le comunicherà che si trovano lì per avviare le pratiche del divorzio. Vorrei che alla fine delle puntate le donne italiane facessero la ola perché ce la possiamo fare a rialzarci!
Studio Battaglia parla di rapporti, succede che uomini e donne si facciano cattiverie e questa serie è scritta straordinariamente bene. Simone Spada propone una Milano che è ancora più bella del reale, una serie elegante in bilico tra l’antichità e la modernità rappresentate dai due studi legali Battaglia e Zander.

Thomas Trabacchi: Interpreti il marito di Anna, qual è la tua visione della serie?

Thomas Trabacchi: Studio Battaglia ha una valenza civile nel mettere le donne al centro del discorso, questo ha delle eco anche più generali, è una serie ricca dal punto di vista psicologico e non solo dell’attenzione formale ai dettagli. Tutto questo è visto attraverso l’emergere dei principi femminili che è quello di cui abbiamo bisogno. Oggi se governassero le mogli di questi signori del dolore le cose andrebbero molto diversamente. La risoluzione dei conflitti di cui la serie è piena sostiene l’importanza di principi non patriarcali, e in questo gli uomini devono reinventarsi e trovare oggi un nuovo modo di stare al mondo.

Giorgio Marchesi: Qual è il rapporto del tuo personaggio Massimo con Anna e e come ti sei rapportato con essa come uomo?

Giorgio Marchesi: Tra Massimo e Anna c’è una conoscenza molto profonda sin dai tempi dell’università. I personaggi femminili difficilmente sono stati raccontati così in Italia, e una serie in cui manca quasi completamente la figura maschile in famiglia permette di vedere come quattro donne completamente diverse, ma che sono tenute insieme dai legami di sangue, si siano fatte largo nella vita.
Tra cinismo e divertimento le protagoniste riescono a dirsi qualsiasi cosa, mentre coltivano i loro segreti all’interno dei rapporti familiari, e questo aspetto credo dia ancora più interesse alla storia. Credo che moltissime donne potranno provare empatia e riconoscersi, così come molti uomini, che ad una certa età devono iniziare a farsi delle domande, come il mio personaggio che inizia ad interrogarsi sulla sua solitudine dopo aver preferito vivere la vita notturna della Milano by night e aver rifuggito il pensiero di una famiglia e di legami stabili.

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