Il sol dell'avvenire

Il sol dell’avvenire recensione film di Nanni Moretti con Margherita Buy e Silvio Orlando [Anteprima]

Nanni Moretti mette in scena il suo universo cinematografico: Il sol dell'avvenire è un manifesto del morettismo che guarda a una stagione sul viale del tramonto ma pronta ad accogliere il futuro. La recensione in anteprima

Il sol dell’avvenire recensione film di Nanni Moretti con Nanni Moretti, Margherita BuySilvio Orlando, Barbora Bobulova, Mathieu Amalric, Valentina Romani, Jerzy Stuhr, Zsolt Anger e Teco Celio

Si nota di più, un film, se esce in 500 sale, in 190 paesi o se non viene trattato con la giusta cura? La citazione originale di riferimento è lapalissiana, ma Il sol dell’avvenire prende una posizione netta e opinabile in un momento paradossale per l’industria cinematografica: non conta l’unità di misura, ha importanza solo la modalità con cui un film viene consegnato al pubblico. Viva, quindi, il cinema inteso come luogo piuttosto che le piattaforme urbi et orbi. Nanni Moretti vuole che i film si vedano nella maniera convenzionale come Silvio Orlando, nei panni di un caporedattore dell’Unità, che non vuole discostarsi dalla linea del partito comunista rispetto alla tragica invasione dell’Ungheria da parte della Russia nel 1956. E’ in soldoni la trama del film che Giovanni/Nanni sta girando in un momento di enorme difficoltà su più fronti e di cui è parafulmine e terra di coltura.

Le crisi dell’uomo, dell’industria, della società si trasformano in una confederazione di anime tumultuose riunite sotto l’insegna di un film che è un manifesto e un punto e a capo “verso un futuro radioso“. Per inseguirlo, bisogna necessariamente guardare al passato e scardinarne i dogmi sedimentati dal trascorrere del tempo. E questo Nanni Moretti lo fa con una verve antica ma rinnovata, sostenuta da un’arguzia e una lucidità che sanno di consapevolezza di una stagione sul viale del tramonto senza avere le idee chiare sul dopo. In diversi momenti del film i livelli della storia si uniscono nella musica, come se qualcuno stesse intonando il suo personalissimo Auld Lang Syne per gioire di tutto il tempo trascorso insieme.

Il sol dell'avvenire recensione film Nanni Moretti
Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti con Nanni Moretti, Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobulova e Mathieu Amalric (Credits: 01 Distribution/Fandango/Sacher Film)
Barbora Bobulova e Silvio Orlando
Barbora Bobulova e Silvio Orlando, protagonisti de Il sol dell’avvenire (Credits: 01 Distribution/Fandango/Sacher Film)

Credi davvero che i vecchi amici si debbano dimenticare e mai ricordare?
Credi davvero che i vecchi amici si debbano dimenticare, e i giorni ormai trascorsi?
(Un strofa della canzone tradizionale scozzese Auld Lang Syne)

C’è una ragionevole probabilità che sia per questo motivo che nella periferia romana arrivi il circo ungherese Budavari. E’ il carro del morettismo che si mette in scena ancora una volta ma viene aggredito dal dubbio e dal rimorso. Rinfranca la gente del Quarticciolo e il pubblico in sala, ma è davvero tutto così perfetto? I suoi figli – riassunti nella performance di Valentina Romani – non sentono il valore della tradizione e del rituale e percorrono strade che tempo fa sarebbero sembrate chiuse al traffico sposando anziani diplomatici polacchi. La politica non corrisponde al sentimento popolare, un po’ come il cinema è asimmetrico rispetto allo streaming. Sembra che l’ultima scena debba essere necessariamente quella del cappio al collo.

Nanni Moretti con Blu Yoshimi
Nanni Moretti con Blu Yoshimi (Credits: 01 Distribution/Fandango/Sacher Film)
Il sol dell'avvenire recensione film Nanni Moretti
Il nuovo film di Nanni Moretti, in concorso alla 76° edizione del Festival di Cannes (Credits: 01 Distribution/Fandango/Sacher Film)

La rivoluzione operata da questo film è invece un revisionismo dettato dall’accettazione del cambiamento. Come Roberto Herlitzka fugge nella notte dalla sua prigionia in Buongiorno, notte, come Margot Robbie sopravvive alla setta di Charles Manson in C’era una volta ad Hollywood, così Silvio Orlando promuove una protesta in via delle Botteghe Oscure che cambia il corso della sinistra in Italia almeno secondo Il sol dell’avvenire. Si può cambiare un po’, senza per forza venir meno alla propria integrità. Basta mantenere una coerenza stilistica e la voglia di essere sè stessi, mettendosi sempre sulla graticola e continuando a sognare infiniti film pieni di canzoni italiane mentre se ne sta girando un altro.

Sintesi

Nanni Moretti mette in scena la fase finale del suo universo cinematografico, ripercorrendo momenti e personaggi. Lo fa mantenendo intatto spirito e tono, ma proiettandosi verso un ironico futuro radioso che si apre per coloro che accettano che, tra inizio e fine, le cose siano inevitabilmente diverse.

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