Another End

Another End recensione film di Piero Messina con Gael García Bernal

Another End il nuovo film di Piero Messina è un mix di amore, fantascienza e lutto

Another End recensione film di Piero Messina con Gael García Bernal, Renate Reinsve, Berenice Bejo e Olivia Williams 

Another End, ovvero una puntata di Black Mirror diluita. Un vero peccato, perché le premesse erano promettenti: un regista italiano, una squadra di quattro sceneggiatori e un soggetto con un potenziale innegabile.

Dopo la morte della moglie Zoe (Renate Reinsve) Sal (Gael García Bernal) è depresso. La sorella lo incoraggia a provare Another End, un’innovativa tecnologia che permette di trapiantare brevemente in una persona i ricordi e i pensieri di una defunta.

Sebbene possa essere un’idea intrigante sulla carta è incredibile come quattro menti non abbiano individuato i potenziali problemi fin dalla fase di concepimento del soggetto. Il lutto del protagonista viene reso evidente dal gesto di prendere una pillola, bere due birre in solitudine a casa e dal suo sguardo triste. Questo non sarebbe un problema in sé, se non fosse per il fatto che il film è estremamente lento.

La scrittura è farraginosa e poco accattivante. I dialoghi intricati complicano il tutto e procurano allo spettatore confusione e nessun appiglio per collegare i frammenti della narrazione. Il soggetto è lineare, perché complicarlo e non concentrarsi davvero sulla profondità emotiva dei personaggi? Vengono posti interrogativi interessanti che rimangono senza risposta e si perdono in un racconto indeciso e privo di direzione. C’è un evidente cortocircuito nella trama che compromette l’intero film e il finale contribuisce solo a peggiorare la situazione.

Parafrasando Ricky Gervais: “la morte è come essere stupidi è doloroso solo per gli altri”. Qui per gli sceneggiatori è il contrario.

Gael García Bernal e Renate Reinsve in Another End (Credits: Luisa Carcavale Indigo Film)
Gael García Bernal e Renate Reinsve in Another End (Credits: Luisa Carcavale Indigo Film)

Bérénice Bejo in Another End di Piero Messina (Credits: Indigo Film)
Bérénice Bejo in Another End di Piero Messina (Credits: Indigo Film)

Le interpretazioni sono anche buone  ma la regia è al limite del pachidermico e mostra ispirazione soltanto in un paio di scene. Il film procede attraverso dialoghi ambientati in luoghi poco accattivanti, come il grigio condominio o le stanze bianche spoglie, portando lo spettatore alla monotonia. Piero Messina, il regista, proviene principalmente dal mondo dei cortometraggi e delle serie televisive e con l’esordio del lungometraggio L’attesa del 2015.

Con Another End avrebbe potuto dimostrare il suo valore magari con uno stile autoriale e una messa in scena affascinante. Invece le due ore passano lente, tranne forse nella fase finale.

Nel terzo atto c’è una dinamica diversa che cattura l’attenzione dello spettatore, sollecitandolo con domande interessanti in attesa che accada qualcosa. Il finale, invece, prende tutto ciò che è stato raccontato in precedenza, lo accartoccia e lo getta via come se nulla fosse. Peccato, davvero. Era l’opportunità di mischiare la fantascienza con una storia romantica anticonvenzionale e con un tocco italiano, invece che mischiare e complicare tutta la narrazione.

Another End è un mix tra Eternal sunshine of the spotless mind e la serie Altered Carbon e come risultato sembra solo una puntata speciale del Black Mirror delle ultime stagioni.

L’attore protagonista, Gael Garcìa Bernal, è un bel volto da cinema. Si augura di vederlo in film che lo valorizzino di più in futuro. Ma forse la più brava – perché deve interpretare più personaggi e ha modo di spiccare – è Renate Reinsve, capace di passare dalla sensualità ammiccante alla dolcezza tipica da relazione da cartolina. Peccato per la narrazione in cui sono stati incastrati questi bravi attori; di fatto “Peccato” è la parola chiave parlando di questo film.

Another End di Piero Messina (Credits: Indigo Film)
Another End di Piero Messina (Credits: Indigo Film)

Sintesi

Eternal Sunshine of the Spotless Mind che incontra Altered Carbon. Una trama confusa accompagnata da una messa in scena monotona e poco coinvolgente

Perché MadMass.it

Consapevoli del nostro ruolo, da sei anni in MadMass.it portiamo avanti una linea editoriale responsabile, preferendo la copertura dei festival al content farming, le recensioni al clickbait, le rubriche e le interviste al sensazionalismo. Stiamo cercando di fare la nostra parte: sostienici con una donazione, acquistando i prodotti consigliati sul nostro magazine o semplicemente passa a visitarci, sfoglia le nostre pagine e condividi i nostri articoli sui social: ci permetterai di continuare a crescere e fare sentire la nostra voce.

Articoli Correlati

Commenti

Ultimi Articoli

Eternal Sunshine of the Spotless Mind che incontra Altered Carbon. Una trama confusa accompagnata da una messa in scena monotona e poco coinvolgenteAnother End recensione film di Piero Messina con Gael García Bernal