È uscito lo scorso 21 novembre l’ultimo film dedicato all’eroe con la calzamaglia: Robin Hood. Recensione del nuovo film sull’icona con arco e frecce.
Robin Hood – L’origine della leggenda è solo l’ultimo film dedicato all’iconica figura di Robin Hood, l’eroe in calzamaglia, che prende ai ricchi per donare ai poveri.
In molti si sono ispirati alla sua figura per i propri film: la prima trasposizione cinematografica dell’eroe risale a 1908, nel film muto Robin Hood and his merry man. Altre trasposizioni famose sono state Robin Hood – Principe dei ladri, con Kevin Costner, la versione animata della Disney Robin Hood, del 1973; la versione più recente è quella del 2010 di Ridley Scott, Robin Hood, con Russell Crowe.
Molte sono state le varianti della storia, in questa ultima trasposizione, vediamo racconta l’origine della sua storia.
Robin di Loxley (interpretato da Taron Egerton) è appena tornato dalle Crociate e scopre che la corruzione regna ormai sovrana nella contea di Nottingham, la sua casa. Decide, quindi, di organizzare una rivolta contro la Corona d’Inghilterra e, ad aiutarlo, troviamo un mentore d’eccellenza, interpretato da Jamie Foxx, comandante arabo, conosciuto in guerra.
Il film è diretto dal regista Otto Bathurst, alla prima esperienza cinematografica, dopo essersi fatto le ossa dirigendo diverse serie tv di successo, come Black Mirror (l’episodio National Anthem) e qualche puntata di Peaky Blinders.
Il film segue la struttura delle ultime trasposizioni cinematografiche su Robin Hood: molta azione, molti combattimenti spettacolari e poca attinenza con la storia reale.
Diciamo che i 116 minuti di film si dimenticano facilmente, dimostrandosi, più che altro, un film di puro intrattenimento e neanche uno dei migliori.
Il film e la regia ricordano molto quello del 2010 di Ridley Scott, pura azione e modernizzazione di un classico.
Il film sembra una copia dei tanti action usciti negli ultimi anni: grandi battaglie, ma poca sostanza. Di certo, Robin Hood – L’origine della leggenda ci mostra una parte inedita, le vere origini dell’eroe in calzamaglia, ma si presenta come un puro film d’intrattenimento, più simile ad un film con supereroi fumettistici e non come le origini di un personaggio letterario.
Un buon cast, per un film senz’anima, senza sostanza, che spende i suoi 116 minuti senza aggiungere nient’altro alla storia di Robin Hood.