Isabelle

Isabelle – recensione in anteprima

Isabelle (Ariane Ascaride) è un’astronoma francese che vive da anni in provincia di Trieste, in una splendida casa di campagna frequentata da amici e dalla collega Anna (Lavinia Anselmi). Isabelle sembra tranquilla, ma è preoccupata per l’ombroso figlio Jérôme (Robinson Stévenin), concertista che vive a Montpellier con la moglie Julie (Chiara Spizzo). Quando madre e figlio si reincontrano per l’estate, il loro rapporto è turbato dal peso di recenti avvenimenti e dalla frequentazione della donna con l’atletico studente Davide (l’esordiente Samuele Vessio), che a sua volta si sta riprendendo da un momento difficile.

Ariane Ascaride e Samuele Vessio in Isabelle
Ariane Ascaride e Samuele Vessio in Isabelle

La vita di Isabelle non sembra particolarmente avventurosa, tra il lavoro di ricerca, visite all’ospedale, la costruzione di un’aiola nel giardino. Ma in questa assenza di eventi e lunghi momenti solitari si cela qualcosa, che lo spettatore deve rimettere assieme da sé: troppi film assecondano il pubblico con dialoghi innaturali e scene forzate per mettere in chiaro eventi, personaggi e relazioni. In Isabelle, il regista Mirko Locatelli e la sua co-sceneggiatrice Giuditta Tarantelli fanno una scelta coraggiosa: lasciare allo spettatore il compito di cogliere le informazioni rilevanti da stralci di conversazioni, dai volti e dalle andature dei protagonisti. È una strategia vincente, che coinvolge l’audience, invogliandola a risolvere un enigma, e allo stesso tempo conferisce al film la naturalezza della vita reale, nella quale le conversazioni tendono a non ripetere informazioni che gli interlocutori già conoscono. Una naturalezza che si può anche riscontrare nelle azioni e reazioni dei personaggi, che nella maggior parte dei casi si comportano come ci si aspetterebbe da persone reali, evitando gli stereotipi cinematografici. Non è un caso che Isabelle abbia vinto il premio per la miglior sceneggiatura al World Film Festival di Montreal.

Ascaride, Robinson Stévenin e la campagna triestina
Ascaride, Robinson Stévenin e la campagna triestina

La scarsità dei dialoghi ed il peso dato alla narrazione non verbale danno un peso più importante del solito ai movimenti ed all’espressività degli attori, e, senza nulla togliere alla brava protagonista Ariane Ascaride (eletta Miglior Attrice al Cape Town International Film Market & Festival), in molte scene la recitazione da parte di tutto il cast appare quasi teatrale (non sappiamo se per esplicita scelta di regia), e gesti, portamenti ed espressioni del volto risultano più forzati del necessario.

Ariane Ascaride è Isabelle
Ariane Ascaride è Isabelle

Dopo aver seguito la vita di Isabelle per qualche mese e novanta minuti, così come ci siamo piombati, ne usciamo all’improvviso: la complicità dello spettatore si estenderà anche oltre la fine del film.

Isabelle arriva al cinema il 29 novembre, prodotto da Strani Film.

Ringraziamo l’ufficio stampa di Isabelle per questa anteprima.

Sintesi

Isabelle, terzo film di Mirko Locatelli premia l'attenzione dello spettatore grazie ad una sceneggiatura asciutta, realistica e per nulla scontata.

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