Martin Scorsese: “Cinecomics? I giovani non dovrebbero pensare che siano il Cinema” [#RomaFF14]

Martin Scorsese torna a parlare dei cinecomics (e di Netflix) in occasione della presentazione di The Irishman alla Festa del Cinema di Roma

Dopo le recenti dichiarazioni che hanno mobilitato tutto il web, Martin Scorsese è tornato a parlare dei cinecomics e della loro influenza sul giovane pubblico durante la presentazione alla stampa di The Irishman alla Festa del Cinema di Roma, del quale potete già leggere la nostra recensione. Vista l’occasione, non ha esitato a raccontare come sia lavorare con Netflix e quanto quest’ultima abbia aiutato nella realizzazione del film.

Festa del Cinema di Roma: Martin Scorsese
Festa del Cinema di Roma: Martin Scorsese presenta il suo capolavoro The Irishman in Italia

Le dichiarazioni di Scorsese durante la Festa del Cinema di Roma:

“Se vai al cinema, è per vedere il film, non la sua realizzazione. Che tu lo veda in sala, in streaming, in televisione oppure su quegli aggeggi che utilizzano oggi i bambini. Che sono? iPad? O telefoni? Non ne ho idea. Quello che voglio dire è che, per poter vedere questi film, prima devono essere realizzati. E le pellicole che ho avuto la fortuna di poter creare durante la mia carriera hanno tutte avuto l’apporto di qualche entità di spicco, come un De Niro o un DiCaprio, che molto spesso mi hanno aiutato a finanziare i film. Ma ciò non può più essere fatto. Mettiamo che oggi abbia trent’anni in meno. Non potrei fare film a Hollywood. Voglio dire, negli ultimi dieci anni i miei film sono stati finanziati indipendentemente e con non poche difficoltà. In questo caso, per l’idea che io e De Niro ci portavamo avanti dagli anni Settanta, nessuno era intenzionato a darci i soldi. Ma poi, Netflix si è fatta avanti, finanziando completamente The Irishman e lasciandoci totale libertà artistica. L’unica pecca era il fatto che sarebbe stato distribuito in streaming. Ma c’è un però. Infatti, il film uscirà anche nelle sale. Ho subito pensato ‘È un’ottima offerta, dopotutto’. Il film sarà proiettato nei cinema per quattro settimane [riguardo alle sale newyorkesi, ndr]. A volte, alcune delle mie pellicole, come Re per una notte e un altro paio, sono rimaste in sala per non più di due settimane. A questo punto sono contento che The Irishman rimanga al cinema per quattro settimane. Ma non è questo il punto. L’unico motivo per cui faccio film è per uno schermo e un pubblico come questo [indicando i presenti in sala, ndr]. Ma moltissimi film che ho visto durante la mia vita erano riprodotti sui più svariati dispositivi. Quindi, alla fine, non si ha il controllo di come il film verrà visto dallo spettatore. Ciò che c’è di nuovo oggi sono le possibilità del cinema. Non c’è fine al modo in cui i film vengono fruiti o a quali produzioni possono essere chiamate ‘film’. Ovviamente, il modo migliore per vedere una pellicola resta sempre la sala cinematografica, ma prima è necessario che quel film venga realizzato. E ciò che spero maggiormente è che le sale continuino a supportare questo tipo di cinema. Il cinema di Wes Anderson, di Paul Thomas Anderson. Tuttavia, sembra che ora i cinema preferiscano supportare i film ‘luna park’. I cinecomics, insomma. Va bene che ci siano anche quei film, ma non dovrebbero diventare ciò che i giovani credono sia il Cinema. Quindi, per tornare al discorso di prima, non è un male che il tuo film venga distribuito su qualunque supporto disponibile fintanto che viene realizzato e mostrato. Dobbiamo smetterla di pensare in modo così ingessato. I film troveranno sempre la strada per la sala, prima o poi, anche se sono stati pensati per i vostri telefoni.”

Continuate a seguirci per tutte le ultime novità provenienti dalla 14° edizione della Festa del Cinema di Roma.

Martin Scorsese alla Festa del Cinema di Roma
Martin Scorsese alla Festa del Cinema di Roma

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