The Irishman

The Irishman recensione [Anteprima italiana BFI London Film Festival]

The Irishman recensione del film di Martin Scorsese con Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Harvey Keitel, Ray Romano, Stephen Graham e Anna Paquin

Molto più che un capolavoro, The Irishman di Martin Scorsese traccia una linea di confine netta tra il recente passato e il presente del cinema: la major più innovativa dell’industria cinematografica, Netflix, scommette su un cult che altre case di produzione non hanno avuto il coraggio di produrre, troppo impegnate nel finanziare prodotti commerciali ed investire nell’acquisizione di nuovi marchi invece che nella realizzazione di arte cinematografica.

Nel ringiovanire i suoi protagonisti per esigenze di copione attraverso sofisticate tecniche di de-aging, l’epopea di Martin Scorsese genera un sensazionale effetto nostalgia, ricordandoci di quando, al cinema, attendevamo con ansia l’ultimo film dei nostri attori o registi preferiti, mentre oggi l’hype è generato dalle declinazioni cinematografiche di celebri proprietà intellettuali appartenenti alla cultura pop o a remake non necessari.

The Irishman recensione
Robert De Niro è Frank Sheeran in The Irishman di Martin Scorsese

Lo sceneggiatore Steven Zaillian – premio Oscar per Schindler’s List, autore di Risvegli, Gangs of New York e American Gangster – adatta magistralmente dal romanzo di Charles Brandt I Heard You Paint Houses una storia epica la cui narrazione abbraccia un arco temporale di circa 50 anni, permettendo a Scorsese di dipingere personaggi indimenticabili, protagonisti di un ritratto memorabile di umanità, amicizia e famiglia, animato dai valori della fedeltà, dell’amore, della fiducia ed inevitabilmente del tradimento.

Le accennate note del celeberrimo The Godfather Waltz ci ricordano che, seppur nell’epica scala rappresentata dall’inquietante spaccato della storia americana cha ha visto cadere per assassinio i Kennedy e scomparire nel mistero il celeberrimo Jimmy Hoffa (Al Pacino), potentissimo sindacalista fondatore del sindacato dei lavoratori International Brotherhood of Teamsters, tra le tristi pieghe del crimine organizzato con i suoi segreti, le sue rivalità interne, le connessioni e i compromessi con la politica, il cuore della storia raccontata nel corso dei decenni attraverso gli occhi dell’imbroglione e sicario Frank Sheeran (Robert De Niro) risiede nel triangolo delle relazioni tra i suoi protagonisti Frank Sheeran, Jimmy Hoffa e Russell Bufalino, influente boss mafioso di Cosa Nostra interpretato dallo straordinario Joe Pesci, in quella che è una saga di lealtà, fratellanza e tradimento, in un crescendo emozionale che mostra la tensione psicologica di un’epoca, tra politica, malavita organizzata e crisi cubana, quando sembrava ci fosse un solo modo possibile per sistemare le cose.

La morte di Kennedy in The Irishman
La morte del Presidente Kennedy negli occhi di Jesse Plemons, Ray Romano, Robert De Niro e Al Pacino

La saga labirintica di Frank Sheeran rappresenta il culmine del cinema di Scorsese, esaltando tutti gli elementi classici delle sue narrazioni, attraverso protagonisti indimenticabili e comprimari irrinunciabili sia dalla parte del bene che del male, una storia di famiglia ed amicizia che mostra le conseguenze terribili del tradimento. Le gesta di un veterano della Seconda Guerra Mondiale senza istruzione od opportunità, che prova a mantenere al meglio la sua famiglia lavorando sodo, pur sapendo di non avere un futuro florido di fronte a sè, finendo per farsi notare dalle persone sbagliate e cadere nella spirale del male assoluto che non conosce Dio seppur si inchina in preghiera davanti ad Esso.

Il giudizio più severo e definitivo su Frank viene dagli occhi e dallo sguardo della figlia Peggy – interpretata dalla ritrovata Anna Paquin, premio Oscar per Lezioni di Piano – figura emblematica tra le donne di Scorsese, la cui forza, umanità, irrinunciabile presenza scenica suggellano i vincoli del sangue e della tradizione familiare di The Irishman.

Al Pacino in The Irishman
The Irishman è il testamento artistico di Al Pacino

Martin Scorsese dirige il più grande gangster movie dai tempi de Il Padrino, in quello che è il testamento artistico di Al Pacino, alla forse più grande interpretazione della sua mostruosa carriera che fonde insieme il Pacino boss autoritario tra mafia, chiesa e famiglia della saga di Francis Ford Coppola, il Pacino mefistofelico e manipolatore de L’Avvocato del Diavolo, il Pacino avido e iracondo de Il mercante di Venezia, il Pacino leader carismatico di Ogni maledetta domenica e l’uomo d’affari irriverente e spocchioso di Americani, il Pacino romantico ma allo stesso tempo irascibile e bisbetico di Scent of a Woman – Profumo di donna, in una performance talmente sontuosa e straordinaria da lasciarci senza fiato ad ammirarlo sul grande schermo.

Il primo piano fisso sul volto di Frank Sheeran al telefono con Josephine Hoffa (Welker White), moglie di Jimmy Hoffa disperata per la scomparsa del marito e che teme per la sua morte, mostra tutta la grandezza di De Niro, la sua voce strozzata in gola ed angosciata che si sforza di mantenere la calma, l’effigie di un uomo in preda al dramma, distrutto dal dolore eppure risoluto nel crimine, fino alla fine conciliatore corrotto dal male che esegue gli ordini imposti dalla famiglia mafiosa, la sofferenza e l’affanno di un uomo fedele servo di potenti in uno sguardo che rimarrà immortale e scolpito nella storia.

Joe Pesci
Joe Pesci in The Irishman interpreta il boss di Cosa Nostra Russell Bufalino

Varcata la soglia dei settant’anni, Scorsese mostra una differente percezione della vita e, guardando indietro al drammatico spaccato di storia americana raccontato in The Irishman, entra in profondità nell’umanità dei suoi personaggi, nella loro complessità morale e nei loro legami di vicinanza, affetto e fedeltà, permettendoci di toccare con mano la realtà delle vicende narrate e di sentirne le atmosfere dei luoghi, regalandoci una narrazione emozionante, divertente e angosciante.

Un dream team da leggenda che a 24 anni da Casinò riunisce Martin Scorsese, Robert De Niro e Joe Pesci, e con la storica partecipazione di Al Pacino mette insieme le più grandi star del cinema dei nostri tempi per un connubio di talenti che può accadere soltanto una volta nella vita.

Sintesi

Martin Scorsese dirige il più grande gangster movie dai tempi de Il Padrino in un dream team da leggenda che mette insieme i migliori talenti del cinema dei nostri tempi, come può accadere soltanto una volta nella vita.

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