M3GAN

M3GAN recensione film di Gerard Johnstone con Allison Williams e Violet McGraw

M3GAN recensione film di Gerard Johnstone con Allison Williams, Violet McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Jen Van Epps, Lori Dungey e Stephane Garneau-Monten

Da HAL 9000 alle macchine di Matrix, da decenni le Intelligenze Artificiali cinematografiche ci mostrano la loro superiorità sulle nostre limitate intelligenze naturali e (quasi) inevitabilmente arrivano ad autoeleggersi migliori e tentare – o addirittura riuscire – a prendere il sopravvento.
Con un’Alexa o un(a) Siri in molte case e in quasi tutte le tasche, il momento della verità sembra avvicinarsi a grandi passi, e le storie incentrate sull’A.I., una volta ambientate nel futuro, sono ormai a noi contemporanee. Essendo questi esseri inanimati ormai quasi onniscienti, la nuova frontiera della fantascienza è l’empatia: la variante del momento dell’Intelligenza al cinema è quindi l’automa ‘fratello/sorella maggiore’, che aiuti i bambini a superare un trauma. Abbiamo incontrato di recente questo aspetto nel poetico After Yang, lo ritroviamo in questo molto più prosaico M3GAN.

L’inquietante M3GAN (obbligatoriamente dobbiamo dettagliarne l’acronimo: Model 3 Generative Android) è la creazione di Gemma (Allison Williams – che ritorna all’horror dopo Get Out e The Perfection – e che non vediamo abbastanza sui nostri schermi), giocattolaia del terzo millennio, ingegnere geniale ma inetta zia, che risolve così il problema di assolvere ai suoi obblighi nei confronti della nipotina Cady (Violet McGraw, già vista all’inizio di Doctor Sleep e in The Haunting of Hill House), rimasta orfana. Ma sappiamo bene che questo tipo di scorciatoie finisce sempre per ripercuotersi in sventurate conseguenze e M3GAN, sulla carta il ‘giocattolo definitivo’ per la bambina, finirà per prendere un po’ troppo sul serio le sue istruzioni di ‘proteggere Cady da ogni sofferenza fisica e psicologica.’

Allison Williams, Violet McGraw e M3GAN
Allison Williams, Violet McGraw e M3GAN (Credits: Universal Pictures)
M3GAN - Model 3 Generative Android
M3GAN – Model 3 Generative Android (Credits: Universal Pictures)

La sceneggiatura scritta da Akela Cooper e James Wan, già in parte responsabili un paio d’anni fa del delirante (nel bene o nel male, a seconda dei gusti) Malignant, con la scusa di ammonire sui rischi che si corrono quando ci si rifiuta di elaborare un lutto, propone invece uno svolgimento piuttosto prevedibile di queste premesse horror – declinate in versione tecnologica e iperconnessa. L’unica sorpresa è il tempo che il film si prende per arrivare ad esercitare un apprezzabile effetto di tensione e suspense: la destinazione è nota, ed il percorso è ben tracciato; il fatto che il cammino venga intrapreso con tanta cautela può essere encomiabile dal punto di vista del filmmaking e per la coerenza della storia, ma può tradire le aspettative di chi sia stato attirato dal nome di James Wan e sia in cerca di un brivido.

A differenza di Wan, il regista Gerard Johnstone (al suo secondo lungometraggio dopo Housebound del 2014) non è un generoso dispensatore di jumpscare – né particolarmente abile nel metterli in scena. Ma anche quando il brivido dovrebbe finalmente arrivare, non c’è nulla di inatteso: se anche foste riusciti ad evitare il trailer (che svela quasi tutte le scene più inquietanti), c’è ben poco che possiate dire di non aver già visto – e in generale vissuto con maggiore efficacia.

Allison Williams, Violet McGraw e M3GAN
Allison Williams, Violet McGraw e M3GAN (Credits: Universal Pictures)
Allison Williams
Allison Williams (Credits: Universal Pictures)

Con i suoi momenti ridicoli (non è dato sapere se di proposito o no – ma appunto dagli autori di Malignant ci possiamo aspettare di tutto), e due brave protagoniste (Violet McGraw a momenti sembra mutare d’età – ma di nuovo non sapremmo se per bravura o per reshoot), M3GAN non è completamente da buttar via: un passatempo più che dignitoso se volete passare una serata tra amici ridendo dei passaggi più improbabili del film, o se volete sfidarvi a ricordare chi cantasse ‘quella canzone.

Se invece volete inquietarvi sui pericoli dell’Intelligenza Artificiale, potete sempre ripiegare su un qualsiasi Terminator, o anche solo accedere al vostro social network preferito.

Sintesi

Non particolarmente efficace od originale dal punto di vista horror, M3GAN può fare comunque da punto di partenza per una divertente serata tra amici. Il regista Gerard Johnstone non si dimostra un generoso dispensatore di jumpscare, né particolarmente abile nel metterli in scena. Ma anche quando il brivido dovrebbe finalmente arrivare, in M3GAN non c’è nulla di inatteso e ben poco che si possa dire di non aver già visto e vissuto in meglio.

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