Fino ad oggi lo conoscevamo come Pale Blue Dot: il film di Noah Hawley (il creatore della serie tv Fargo) con Natalie Portman nel ruolo di un’astronauta che, al rientro dallo spazio, fatica a riadattarsi alla banale vita sulla terra, è adesso noto con il più accattivante titolo Lucy in the Sky.
Il film è ispirato alla vicenda di Lisa Nowak: dopo aver totalizzato tredici giorni nello spazio, Lisa venne nominata per ricevere la NASA Space Flight Medal, ma nel frattempo aveva iniziato una relazione extraconiugale con un collega, William Oefelein. In un momento di difficoltà di questo affair, Nowak ebbe la brillante idea di procurarsi armi, guanti e parrucca, e guidare per millecinquecento chilometri da Houston, Texas a Orlando, Florida per rapire Colleen Shipman, pilota dell’aviazione e fidanzata ufficiale di Oefelein. Il tentativo di rapimento portò ovviamente all’arresto della donna, e al licenziamento di lei e del suo amante dalle fila della NASA, un evento inaudito fino ad allora.
Ma il film non si chiama Lisa in the Sky: per avere un po’ più di libertà creativa, la protagonista è stata ribattezzata Lucy Cola (avrebbero potuto scegliere un cognome inventato migliore). Nel cast anche John Hamm (nel ruolo di Mark Goodwin, corrispettivo di Oefelein), Dan Stevens (il marito di Lucy, Drew Cola… no, seriamente), Zazie Beets, Ellen Burstyn e Nick Offerman. La sceneggiatura, riveduta da Hawley, è degli esordienti Brian C. Brown e Elliott DiGuiseppi.