Licorice Pizza

Licorice Pizza recensione film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim e Cooper Hoffman [Anteprima]

Licorice Pizza recensione film di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper e Benny Safdie

Venticinque anni dopo Boogie Nights, Paul Thomas Anderson ritorna a raccontare la San Fernando Valley degli anni ’70: Gary Valentine (Cooper Hoffman) – quindicenne prodigio, giovane attore e imprenditore – si invaghisce di Alana Kane (Alana Haim), assistente fotografa dieci anni più grande. Dopo aver fatto breccia nella diffidenza della giovane donna, divertita e incuriosita dal fatto di avere un ammiratore tanto giovane ma così sicuro di sé, i due diventano soci, amici e forse qualcosa di più, tra avventure imprenditoriali, iniziative personali e tangenti sentimentali.

Tutto qui: Licorice Pizza non ha una trama vera e propria. Piuttosto, illustra una serie di piccoli eventi che punteggiano qualche mese di vita dei protagonisti, tasselli che compongono un’impressione dell’epoca come una sequenza di ricordi dai contorni temporali sfumati, ancorati alla realtà dalle vicende economiche e politiche del 1973. E, come nei ricordi imprecisi dell’infanzia o adolescenza, ciò che torna alla memoria sono gli amici più stretti: seguiamo quindi le imprese di un manipolo di minorenni capeggiati da Gary, leader per assertività ed intraprendenza, con Alana a fare da braccio destro; pur anagraficamente adulta, la giovane donna si integra perfettamente nella loro gang, unico gruppo sociale a garantirle la possibilità di dare il proprio contributo.
Tra genitori troppo impegnati o semplicemente troppo severi, gli adulti sono assenti, o, se presenti, sono distanti, incomprensibili, caricaturali.

Cooper Hoffman e Alana Haim
Cooper Hoffman e Alana Haim (MGM Studios/Eagle Pictures)
Licorice Pizza recensione film di Paul Thomas Anderson
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn e Bradley Cooper (MGM Studios/Eagle Pictures)

Eppure i ‘grandi’ sono indispensabili, sia ai protagonisti per comprendere la propria strada ed il valore del loro rapporto, che al film per non smarrire l’interesse del pubblico. Nato nel 1970, Paul Thomas Anderson ha forse scelto di ambientare il film nel 1973 (anno del quale non può avere davvero nostalgia) perché segnò l’uscita di una delle sue ispirazioni dichiarate, American Graffiti. Ma, mentre la pellicola di George Lucas cattura l’urgenza di una notte speciale, e l’analogamente artificialmente nostalgico C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino, limitrofo per cronologia e per geografia, è animato (tra le altre cose) dalla tensione degli eventi storici, Licorice Pizza si muove senza fretta e senza progressione, con uno slancio circoscritto ad ogni singolo ‘episodio’, ritornando al termine di ognuno quasi al punto di partenza. Lo stesso medesimo finale potrebbe arrivare dopo mezz’ora, o un’ora, o due.

Per quanto Hoffman e Haim, seppure debuttanti, siano assolutamente convincenti nei rispettivi ruoli, gli avvicinamenti ed allontanamenti tra Gary e Alana risulterebbero ripetitivi e privi di mordente se non ci fossero personaggi più ‘maturi’ a tenere desta l’attenzione e ad alzare la posta in gioco.
Ben vengano quindi le brevi – per quanto macchiettistiche – apparizioni sopra le righe del consumato attore Jack Holden (che solo il nome di battesimo separa da William Holden), interpretato da Sean Penn, del regista Rex Blau (Tom Waits), dell’uomo politico Joel Wachs (Benny Safdie) e soprattutto di Jon Peters (l’ex parrucchiere diventato produttore cinematografico dopo aver conosciuto Barbra Streisand), che qui ha le fattezze di un Bradley Cooper completamente scatenato.

Bradley Cooper, Cooper Hoffman e Alana Haim
Bradley Cooper, Cooper Hoffman e Alana Haim (MGM Studios/Eagle Pictures)
Sean Penn e Alana Haim
Sean Penn e Alana Haim (MGM Studios/Eagle Pictures)

L’energia che scaturisce da quest’ultimo incontro ricorda le scene con Alfred Molina in Boogie Nights, e ci riconnette con il Paul Thomas Anderson del suo primo periodo: in fin dei conti questo Licorice Pizza è il fratellino di quei film, un Magnolia in scala ridotta (sotto tutti i punti di vista), opera di un regista ormai affermato che non sente più la necessità di aggiungere gli artifici, stilistici e narrativi, di quelle pellicole.

Ma, spogliato di quegli artifici, ed in mancanza di un vero intreccio, il film si affida totalmente ai suoi protagonisti, e il vostro gradimento del film dipenderà totalmente da quanto vi affezionerete a Gary e Alana, e alle dolcezze e asprezze della loro relazione.

Alana Haim
Alana Haim (MGM Studios/Eagle Pictures)
Cooper Hoffman
Cooper Hoffman (MGM Studios/Eagle Pictures)

Note a margine

  • Il titolo Licorice Pizza è un riferimento sensoriale ai ricordi di Paul Thomas Anderson: non si tratta però di un cibo (fortunatamente), ma del nome di una catena di negozi di dischi attiva fino al 1986 in California
  • Le vicende di Gary sono ispirate alle avventure giovanili di Gary Goetzman, amico di Anderson, imprenditore, produttore cinematografico (da Il silenzio degli innocenti a Philadelphia, Mamma Mia! e News of the World) e socio di Tom Hanks. Goetzman aveva partecipato, da ragazzo, ad un film con Lucille Ball, qui ribattezzata Lucy Doolittle e interpretata da Christine Ebersole, vista in The Wolf of Wall Street nel ruolo della madre di Jordan Belford/Leonardo DiCaprio
  • Il vero babbo di Leo, George DiCaprio, fa qui una breve apparizione del ruolo di un venditore di materassi
  • Il debuttante protagonista Cooper Hoffman è il figlio dell’immenso Philip Seymour Hoffman, uno dei più stretti collaboratori di Paul Thomas Anderson fin dal suo primo film Hard Eight. Scusate, ancora ci scende la lacrimuccia a pensare alla sua scomparsa, quasi otto anni fa
  • Fa piacere vedere un altro affezionatissimo Andersoniano della prima ora, John C. Reilly, co-protagonista di Hard Eight, Boogie Nights e Magnolia, comparire per un cameo di qualche secondo
  • L’apprezzatissima attrice brillante Maya Rudolph (Saturday Night Live, Le amiche della sposa, The Good Place), partecipa per la prima volta ad un film del marito Paul Thomas Anderson
  • A sottolineare il carattere ‘familiare’ del film, e come già ha fatto C’era una volta a… Hollywood, Licorice Pizza sembra intento a portare sullo schermo svariati rampolli di personalità hollywoodiane: oltre a Cooper Hoffman e alle sue sorelle Willa e Tallulah, nel film appaiono due dei figli di Anderson e Rudolph, ma anche Sasha Spielberg e Griff Giacchino (altre comparse hanno cognomi famosi ma non abbiamo potuto verificarne il lignaggio)
  • Anderson racconta di non aver scritto il film pensando a Cooper, scritturato solo dopo un infruttuoso giro di casting; il personaggio di Alana invece è stato costruito su misura per Alana Haim, che con le sue sorelle compone la band Haim, per la quale Anderson ha girato diversi video. L’intera famiglia di Alana interpreta nel film il clan dei Kane
  • Il cinema continua ad onorare James Bond come trait d’union tra il presente al passato: se in Ultima notte a Soho, il cartellone di una sala cinematografica celebrava Thunderball, qui lo stesso trattamento è riservato a Live and Let Die
  • La colonna sonora, è come di consueto, di Jonny Greenwood, con l’aggiunta di svariati brani dell’epoca, tra i quali Life On Mars? di David Bowie e, degli Wings (non Live and Let Die) ma Let Me Roll It
  • Per un approfondimento, potete leggere l’intervista di Variety a Paul Thomas Anderson
  • Per quanto ci riguarda, nella categoria ‘storia di un intraprendente adolescente californiano che nel 1973 si invaghisce di una giovane donna più grande di lui’, il vincitore resta Almost Famous.
    Licorice Pizza recensione film di Paul Thomas Anderson
    Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn e Bradley Cooper (MGM Studios/Eagle Pictures)

    Alana Haim e Cooper Hoffman
    Alana Haim e Cooper Hoffman (MGM Studios/Eagle Pictures)

Sintesi

Venticinque anni dopo Boogie Nights, Paul Thomas Anderson ritorna a raccontare la San Fernando Valley degli anni ’70: tra avventure imprenditoriali, iniziative personali e tangenti sentimentali prive di un vero intreccio e che compongono un’impressione dell’epoca, Licorice Pizza è il "fratellino" dei primi film del regista, un Magnolia in scala ridotta (sotto tutti i punti di vista), opera di un filmmaker ormai affermato che non sente più la necessità di aggiungere gli artifici, stilistici e narrativi, di quelle pellicole, e si affida totalmente alle piccole vicende dei suoi protagonisti.

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