La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton

La regina Carlotta Una storia di Bridgerton recensione serie TV di Shonda Rhimes con India Amarteifio [Netflix]

La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton recensione serie TV di Shonda Rhimes con India AmarteifioCorey MylchreestArsema ThomasSam ClemmettFreddie DennisGolda RosheuvelAdjoa AndohMichelle FairleyRuth Gemmell Hugh Sachs

Il 6 maggio in Gran Bretagna il popolo ha gridato il tradizionale God Save the King, per l’incoronazione di Carlo III, figlio della longeva Regina Elisabetta. E, mentre milioni di spettatori seguivano la cerimonia in diretta TV, anche il popolo del servizio streaming di Netflix incoronava la sua personale regina: Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, protagonista di La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton, spin-off della fortunata serie romance del colosso dello streaming, che ha totalizzato 150 milioni di ore di visualizzazioni solo nella prima settimana d’uscita.

La miniserie in sei episodi racconta, sviluppandosi su due piani temporali – passato e presente – l’ascesa al trono e la storia d’amore di Carlotta (India Amarteifio) con il re d’Inghilterra Giorgio III (Corey Mylchreest). Un matrimonio politico, voluto dal Parlamento inglese e dalla Principessa reggente Augusta (Michelle Fairley) per attuare il Grande Esperimento: la prima unione interraziale della storia e la conseguente ascesa al potere della nobiltà afrodiscendente all’interno della società inglese. Del Grande Esperimento – mai avvenuto nella realtà – beneficia Agatha Danbury (Arsema Thomas), intrappolata in un matrimonio senza amore con un uomo più vecchio di lei.

Nel frattempo, nel presente, la regina Carlotta (Golda Rosheuvel) si trova ad affrontare una delle più gravi crisi della monarchia: la mancanza di un erede legittimo. I suoi 13 figli, infatti, hanno per lo più trascorso il tempo con attrici e donne di malaffare, rifiutandosi di dare alla luce il futuro re o regina di Inghilterra. L’unico modo per evitare che la Corona crolli è imporre un’unione matrimoniale a tutti i figli e per farlo la regina chiederà l’aiuto di due esperte nell’arte di combinare matrimoni: la sua storica amica e dama di compagnia Lady Danbury (Andjoa Andoh) e Lady Violet Bridgerton (Ruth Gemmell).

La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton recensione serie TV di Shonda Rhimes
La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton serie TV di Shonda Rhimes con India Amarteifio, Corey Mylchreest, Arsema Thomas e Sam Clemmett (Credits: Netflix)
La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton recensione serie TV di Shonda Rhimes
La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton serie TV di Shonda Rhimes con India Amarteifio, Corey Mylchreest, Arsema Thomas e Sam Clemmett (Credits: Netflix)

Una miniserie che conferma il successo di Shonda Rhimes

Shonda Rhimes mette in scena diversi ritratti femminili, dando colore e spessore a ognuno di essi e affronta temi legati al mondo femminile e che spesso sono stati presentati sempre sotto l’ottica maschile: sessualità, desiderio, maternità e potere. Le donne di La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton sono un ventaglio variopinto e reale di cosa significa essere donne in un mondo di uomini. Sono combattenti, strateghe, ma anche donne innamorate e appassionate, che imparano a scoprire i desideri del proprio cuore – e del proprio corpo – e a seguirli. Shonda Rhimesscrive di donne e per le donne, portando sul piccolo schermo un genere romance inclusivo, moderno e che mette al centro lo sguardo femminile.

Se avete amato Bridgerton, allora, divorerete La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton, spin-off della serie ideata da Shonda Rhimes e che conferma il successo non solo del genere romance, ma anche la straordinaria capacità della sua autrice di creare una storia che racconta un ucronico passato, rivelandosi più attuale che mai.

Non c’è solo l’amore al centro della storia, ma anche l’emporwement – quello vero – delle giovani donne BIPOC in una società che non è pronta a vederle trionfare e c’è il tema della salute mentale, trattato con delicatezza e struggente realismo, e i suoi effetti in una storia d’amore appena nata. Tra Giorgio Carlotta la chimica è istantanea, ma il giovane re allontana la neo eletta regina, mettendo in pericolo non solo la loro unione, ma anche il Grande Esperimento. Dalle sorti di questo matrimonio dipendono i destini di un intero gruppo, fino a questo momento marginalizzato, quello della comunità afrodiscendente.

India Amarteifio e Sam Clemmett
India Amarteifio e Sam Clemmett (Credits: Netflix)
Cyril Nri e Arsema Thomas
Cyril Nri e Arsema Thomas (Credits: Liam Daniel/Netflix © 2023)

Amore, salute mentale e potere, i temi portanti di La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton

Con le nozze, Carlotta è la prima donna nera a diventare regina di una monarchia bianca e se il suo potere vacilla, allora, anche coloro che dipendono da lei cadranno. Di questo è consapevole la giovane Lady Danbury, guida di Carlotta nel complesso mondo politico inglese. Giorgio e Carlotta sono, soprattutto, sovrani e la Corona non può mostrarsi debole: se da un lato la regina è oppressa dalla necessità di produrre un erede, dall’altro il re non può mostrare segni di debolezza, pena la perdita di fiducia del Parlamento. Shonda Rhimes riesce nell’intento di mostrare l’umanità della Corona, svelandone i difetti e le debolezze.

La storia d’amore tra Giorgio Carlotta viene mostrata anche nei suoi lati più oscuri: il re è attanagliato da una malattia mentale che lo porta a soffrire di allucinazioni e pesa sul matrimonio della giovane coppia. La serie ha anche il pregio di non raccontare il tema della salute mentale con pietismo e di propinare la favoletta che “l’amore salva da ogni male”. Al contrario, mette in luce le difficoltà di una coppia e di una famiglia, di un’intera casata reale, di fronte alla malattia mentale.

Servendosi poi di un comparto tecnico di prim’ordine, i ricchi ed elaborati costumi, che hanno richiesto diverse ore e diversi metri di stoffa pregiata, le cover strumentali di alcuni dei più grandi successi pop (marchio di fabbrica della serie), scenografie opulente, La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton si conferma come un prodotto curato, capace di appassionare e di far commuovere. L’unica vera pecca? Che abbia solo sei episodi.

Sintesi

Se avete amato Bridgerton, allora divorerete La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton, spin-off in sei episodi della serie ideata da Shonda Rhimes. Non c'è solo l'amore al centro della storia, ma anche l'empowerment delle giovani donne BIPOC e il tema della salute mentale. Con l'aggiunta di scenografie, costumi e cover strumentali di hit pop, la miniserie è un'altra scommessa vinta per Shondaland.

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