Il boia insospettabile – The Devil Next Door recensione della miniserie documentaristica Netflix di Yossi Bloch e Daniel Sivan su Ivan Demjanjuk alias John Demjanjuk, noto come Ivan il Terribile
Dieci anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale diversi criminali di guerra nazisti si nascosero in giro per il mondo sotto falsa identità, ma questo di certo non fermò la ricerca di questi soggetti da parte di Israele, Stati Uniti e la stessa Germania. Il caso più eclatante fu quello di Adolf Eichmann, SS responsabile di una sezione del RSHA, che perseguì la soluzione finale, organizzando il trasporto ferroviario degli ebrei nei vari campi di concentramento. Eichmann riuscì a sfuggire al processo di Norimberga rifugiandosi in Argentina fino a che, grazie alla collaborazione tra Germania e Israele, fu rapito dal Mossad (servizi segreti israeliani) e giudicato, poi successivamente condannato, in Israele. Ci sono diversi film e documentari dedicati a questa impresa titanica, ma Eichmann non fu di certo l’unico a essere ricercato.
Netflix, nel 2019, distribuisce la docuserie Il boia insospettabile dedicata a un altro criminale nazista, Ivan Demjanjuk alias John Demjanjuk, conosciuto dal popolo ebraico anche come Ivan il Terribile.
La serie documentaristica è diretta da Yossi Bloch e Daniel Sivan e racconta in modo lineare, soprattutto nella cronologia degli eventi, la storia di questo uomo apparentemente comune emigrato negli Stati Uniti (Cleveland, nell’Ohio).
Andiamo però per gradi, perché questa serie si divide in cinque episodi e bisogna comprendere chi sia quest’uomo di nome John Demjanjuk.
Tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, l’unione sovietica (il KGB) recapitò agli Stati Uniti una carta di identità in cui segnalarono che il Paese ospitava un criminale di guerra nazista, un militare di origine ucraina naturalizzato statunitense, che si arruolò come ausiliario nelle file delle SS, lavorando in diversi campi di concentramento in Polonia. Questo soggetto era, secondo sempre le fonti sovietiche, Ivan Demjanjuk, che negli Stati Uniti si nascondeva sotto le mentite spoglie di John Demjanjuk.
Gli USA estradarono immediatamente Demjanjuk, lasciandolo nelle mani di Israele e al loro sistema giudiziario. Da questo momento in poi la serie spiega nei dettagli tutto il percorso giuridico che questo presunto criminale nazista ha affrontato. I registi e ovviamente Netflix non prendono una vera e propria posizione in merito, poiché viene spiegato in modo dettagliato, con i pro e i contro, tutta questa vicenda.
Non è di certo semplice riconoscere un uomo dopo che sono passati più di quarant’anni, non è semplice assistere alle testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto che si trovavano nei campi di concentramento tra cui quelli di Treblinka e Sobibór etichettarlo come Ivan il Terribile, per poi presentare alcune lacune o prove fornite dalla difesa che smontavano le loro accuse, non è semplice, dopo tanti anni e le varie controversie, identificare un determinato soggetti come criminale di guerra, perché qualora ci si sbagliasse si condannerebbe una persona innocente alla morte. Tutto questo è perfettamente spiegato ne Il boia insospettabile, che ci racconta tutta la vicenda nei minimi dettagli con filmati dell’epoca dei processi sia in Israele che in Germania, le testimonianze dei parenti di Demjanjuk, dei suoi difensori, dei pubblici ministeri israeliani e statunitensi, diversi accademici che ci danno il punto di vista storico, le testimonianze dei sopravvissuti.
Sembra quasi che i registi vogliono farci esaminare assieme a loro il caso, per provare a comprendere chi fosse realmente quest’uomo, se era davvero il sadico omicida che torturava gli ebrei nei campi di concentramento o forse un semplice immigrato ucraino che lavorava alla Ford di Cleveland.
Quello che colpisce di più di questa serie è sicuramente la sete di giustizia del popolo ebraico, cosa che ovviamente è del tutto giustificabile, palpabile e toccante, soprattutto nei racconti dei sopravvissuti visibilmente traumatizzati, le immagini dell’epoca senza ricostruzione di sorta rendono decisamente potente questo documentario.
Il boia insospettabile merita assolutamente di essere guardata, descrive appieno come uomini apparentemente comuni potessero in realtà nascondere segreti così oscuri ed insospettabili, e quanto il secondo conflitto mondiale porti ancora oggi delle profonde ferite che non sono rimarginate, perché quel senso di giustizia per tutto ciò che è successo al popolo ebraico non tocca solo Israele ma tutto il mondo.
Netflix ha prodotto un ottimo documentario che tiene incollato lo spettatore allo schermo, trascinante, curato nei minimi dettagli e realizzato con grande competenza, premiando le fatiche richieste per realizzarlo e riunire tutti i protagonisti di questa lunga e tragica storia.