Zuckerberg – Il Re del Metaverso recensione serie tv [Sky Documentaries e NOW]
Zuckerberg – Il re del metaverso è un documentario prodotto da Sky, disponibile da febbraio su Sky Documentaries e NOW.
Immaginate di essere studenti di Harvard nel 2003. Una sera vi prendete una meritata pausa dallo studio e aprite il vostro pc. Trovate uno strano sito con foto di studentesse del college, da valutare nell’aspetto estetico: Facemash.
Nessuno ancora si immagina quanto il tempo sarebbe stato generoso con quello scherzoso ed embrionale progetto, nonché col suo, ancora sconosciuto, autore.
Qualche anno dopo un vostro amico vi parla di un sito nuovo, dove si ha la possibilità di connettersi con persone in tutto il mondo e di condividere i propri interessi e le proprie attività. Scoprite che tra i due avvenimenti c’è una linea comune.
E il fil rouge che collega queste due vicende altri non è che Mark Zuckerberg.
Anni dopo, infatti, Facebook è sulla bocca di tutti, così come il suo controverso creatore.
“Credo sia meglio fare le cose e poi scusarsi dopo, che mettere i puntini sulle “i” e non concludere niente”
(Mark Zuckerberg)
T-shirt, jeans, occhi freddi e calcolatori: così si presenta il fondatore di Facebook.
Il documentario si assume l’arduo compito di condensare 20 anni di storia nei novanta minuti della sua durata. Sebbene questa scelta impedisca di approfondire più di tanto i singoli eventi, Zuckerberg, re del metaverso delinea un interessante profilo psicologico del suo protagonista, senza in alcun modo tesserne le lodi.
L’uomo che ne emerge è determinato, sicuro di sé, geniale per certi versi, ma anche opportunista e senza troppi scrupoli.
Specialmente dalle vicende politiche raccontate (le campagne elettorali statunitensi, l’assalto a Capitol Hill o il caso della violenza etnica in Myanmar) si evince come il creatore di Facebook non abbia una linea politica e morale vera e propria ma solo l’intento di portare avanti il suo progetto, generatore inesauribile di soldi e potere.
“L’approccio aziendale in tutta la sua storia è sempre stato: prima sparo, poi chiedo scusa”
Partendo dallo scandalo Cambridge Analytica del 2018, viene ricostruita la storia di Facebook attraverso preziose interviste al suo ideatore Zuckerberg e commenti di giornalisti, colleghi e scrittori che si sono occupati del caso.
Le varie fonti e testimonianze raccolte forniscono al documentario gli elementi per una riflessione autonoma. La selezione dei contributi scelti dipinge Facebook come un potentissimo mezzo che non ha mai ricevuto una regolamentazione adeguata, e Zuckerberg come un uomo dotato di un potere quasi assoluto sulla piattaforma.
Consigliato a chi vuole farsi un’idea della storia di Facebook e dei suoi lati controversi. Per chi invece fosse alla ricerca di un trattato più esaustivo, il prodotto potrebbe rivelarsi poco approfondito e, forse, non sufficientemente dettagliato.