Finestra di distribuzione ridotta a 30 giorni nei cinema in Italia e la reazione di ANEC

I cinema in Italia beneficeranno di una finestra di distribuzione in esclusiva ridotta a 30 giorni prima dell’uscita in streaming: la reazione di ANEC

Mentre in Nord America prende forma il nuovo modello di distribuzione che prevede una finestra di distribuzione in esclusiva per le sale cinematografiche stabilito in 45 giorni, o meglio dai 30 ai 45 giorni in base anche al rendimento e alla tenuta dei titoli nei cinema, in Italia i primi smottamenti ed (inevitabili) cambiamenti nei modelli di distribuzione arrivano nei confronti dei film prodotti grazie alla ricezione di contributi dello Stato: dal 1 maggio 2021 e per tutto il 2021 infatti per i suddetti film il nuovo decreto finestre firmato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini prevede l’obbligo di uscita in sala per almeno 30 giorni, dopo i quali potranno essere distribuiti sulle piattaforme streaming e in televisione.

La scelta viene dettata dalla valutazione politica di sostenere le sale cinematografiche così facendo, riequilibrando allo stesso tempo le regole per evitare che il cinema italiano sia penalizzato rispetto a quello internazionale.

Non dello stesso avviso l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC) che ricorda le importanti perdite del comparto anche nel 2021, nella misura di 400 milioni di euro registrate nel primo quadrimestre, nessuno nuovo stanziamento ancora definito dal fondo emergenza cinema – discorso diverso per i ristori agli esercenti che, parlando con gli addetti ai lavori, sembrano essere stati più che incisivi e superiori alle aspettative – e soprattutto la grande assenza dei titoli italiani in programmazione e pianificati per l’uscita, rendendo di fatto il decreto finestre poco incisivo allorché non sta fattivamente (ri)portando in sala i titoli eppure prodotti con i talvolta ingenti contributi dello Stato.

Non c’è dubbio che per una vera ripartenza che restituisca ossigeno a tutta la filiera servano tutte quelle nuove e attese uscite cinematografiche che al momento sembrano latitare, soprattutto sul fronte dei titoli italiani, con la speranza che nel frattempo le valutazioni politiche pro apertura siano supportate da una finalmente efficace campagna di vaccinazione che possa sciogliere paure e riserve nella popolazione, permettendo a tutti noi di riappropriarci del nostro tempo e delle nostre passioni e abitudini più care.

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