Spie sotto copertura recensione del film d’animazione di Nick Bruno e Troy Quane con le voci di Will Smith, Tom Holland, Karen Gillan, Rachel Brosnahan, Rashida Jones e Ben Mendelsohn
C’è un animale presente nella maggior parte delle città mondiali ma che nessuno nota mai: il piccione. È da questa piccola e curiosa riflessione che nasce Spie sotto copertura, film animato diretto a quattro mani da Nick Bruno e Troy Quane in uscita il giorno di Natale nei nostri cinema.
Lance Sterling – doppiato in originale da Will Smith – è la spia migliore del mondo ed è abituato a lavorare da solo, ma quando viene attuato un complotto nei suoi confronti è obbligato a scomparire e per farlo si rivolge al giovane inventore Walter Beckett – a doppiarlo in originale è Tom Holland – geniale come i gadget da lui creati. Quello che Lance non sa è che Walter lo sta per trasformare nell’animale-spia perfetto: il piccione. I due vivranno così un’avventura divertente e coloratissima per risolvere il complotto e per “spiccionare” Lance.
Quello dello spionaggio è uno dei sotto-generi più fortunati della storia del cinema e il duo Bruno / Quane sembra amarlo profondamente, non a caso troviamo nel film tutti i più classici elementi dello spy movie: gadget ipertecnologici, un cattivo con dei conti in sospeso con l’eroe e tanta azione. Spie sotto copertura funziona nel preciso intento di omaggiare i grandi film di spionaggio, in primis ovviamente la saga di James Bond, riuscendo allo stesso tempo a parodizzarne gli stereotipi e a dare vita a scene comiche che strappano risate ai più piccoli ma anche ai loro genitori, che coglieranno senz’altro il clima ironico ma mai totalmente infantile; la pellicola però non dimentica di trasmettere importanti messaggi.
La coppia di protagonisti infatti è composta da due persone con caratteri opposti: se Lance non crede nel gioco di squadra ed è convinto che al fuoco bisogna rispondere con il fuoco, Walter vede nella non violenza una possibilità per combattere il crimine. I gadget che quest’ultimo inventa sono tanto esilaranti quanto efficaci e Lance lo imparerà bene, nonostante una forte diffidenza iniziale; durante l’avventura, dal ritmo sempre sostenuto e avvincente, i due dovranno essere sempre pronti a cambiare e a superare i propri limiti per riuscire a risolvere le difficili situazioni in cui si trovano.
I continui cambi di location e i battibecchi spassosi tra Walter e Lance riescono a dare al film un andamento costante e nonostante l’incipit della trama possa sembrare assurdo, si entra da subito nell’atmosfera del film che, grazie ad alcuni guizzi registici interessanti, riesce a far nascere nei più piccoli alcune domande su come funziona e su come dovrebbe funzionare il mondo.
Le belle tematiche e una sceneggiatura che sorprende riescono a dare un’identità ben definita al film che, chissà, magari farà nascere negli spettatori più giovani la curiosità di guardare i film di spionaggio più famosi della storia del cinema.
Andrea P.