Madame Web

Madame Web recensione film di S. J. Clarkson con Dakota Johnson e Sydney Sweeney [Anteprima]

Il mondo di Spider-Man torna sul grande schermo con l'origin story Madame Web, interpretata da Dakota Johnson. 

Madame Web recensione film di S. J. Clarkson con Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Isabela Moner, Celeste O’Connor e Tahar Rahim [Anteprima]

Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)
Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)

In un periodo non proprio roseo per i cinecomic, caratterizzato dalla Marvel che non riesce a tornare ai fasti di un tempo e dalla DC che non riesce ancora ad ingranare, s’insinua la Sony.

Dopo il flop clamoroso di Morbius, il lungometraggio dedicato al vampiro marveliano interpretato da Jared Leto, la Sony ci riprova con un altro personaggio legato al mondo di Spider-Man.

Stavolta tocca a Madame Web, apparsa per la prima volta nel fumetto l’Uomo Ragno n.26, del 1980.

Nella pellicola diretta da S.J. Clarkson, la protagonista è la giovane Cassandra Webb, paramedico di Manhattan e orfana di madre. Dopo un incidente che le costa quasi la vita, acquisisce poteri legati alla chiaroveggenza, che inizialmente non riesce a controllare.
Tramite le sue visioni, scopre che un misterioso uomo (Ezekiel Sims), con una tuta molto simile a quella dello Spider-Man che tutti conosciamo, vuole uccidere tre adolescenti: Julia Carpenter, Mattie FranklineAnya Corazon.

Le tre ragazze non si conoscono, ma sono legate ad un sogno ricorrente di Sims, nel quale lo uccidono, una volta che otterranno i loro superpoteri.
Cassandra non lo sa, ma Ezekiel è lo stesso uomo che ha ucciso sua madre, quando ancora la portava in grembo. La donna era in Perù, per cercare un ragno dai poteri curativi, ma Ezekiel se n’è impossessato, uccidendola. Cassandra è venuta alla luce solamente grazie all’aiuto del popolo mitologico delle “Persone Ragno”, una comunità che possiede i poteri del ragno.
Cassandra cercherà di controllare i suoi poteri per salvare le tre adolescenti e vendicare la morte di sua madre.

Isabela Merced, Sydney Sweeney e Celeste O'Connor in Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)
Isabela Merced, Sydney Sweeney e Celeste O’Connor in Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)

Madame Web si poggia su un cast prevalentemente al femminile, capitanato da Dakota Johnson, nei panni di Cassandra, alias Madame Web. A seguire, troviamo Sydney Sweeney (Julia Cornwall), fresca del successo di Euphoria e della commedia romantica Tutti tranne te, Celeste O’Connor (Mattie Franklin) e Isabela Merced (Anya Corazon).
Completano il cast Tahar Rahim, nei panni del villain Ezekiel Sims e Adam Scott, nei panni di Ben Parker (sì, proprio quello zio Ben).

La pellicola parte bene: è la New York del 2003 e la sceneggiatura non perde un’occasione per ricordarcelo, con tantissime citazioni di quell’epoca, da Beyoncé ad American Idol.

La costruzione del personaggio di Cassandra è tra i più classici: si tratta di un’antieroina, dal passato difficile, che deve fare i conti con una missione che potrebbe cambiarle la vita.
Dakota Johnson riesce a regalarci una buona performance nei panni di Cassandra. O perlomeno, lo fa nel miglior modo possibile, tenendo conto di una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti.

Gli altri personaggi, compreso il villain, sono dei comprimari che sembrano essere messi lì solamente per rendere il cast corale. Nessuno dei personaggi riesce  ad avere rilievo e le tre adolescenti rispecchiano solamente tre stereotipi facilmente rintracciabili nelle vecchie commedie anni Duemila.

Del villain sappiamo poco o niente: ha ucciso la madre di Cassandra per impadronirsi del raro aracnide, ma non sappiamo nulla su come abbia acquisito i poteri e su quale possa essere il suo fine. Si tratta di un villain svogliato e bidimensionale, caratterizzato solo da alcuni elementi che ricordano Spider-Man ma che vengono appiccicati, come fosse un decoupage.

 Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)
Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)

Dal punto di vista editoriale, Madame Web è un personaggio legato a doppio filo a Spider-Man, ma qui sembra che ci sia addirittura paura a nominarlo, rendendo tutte le citazioni piuttosto posticce e prive di senso.

Il problema principale è la pesante assenza di un nucleo emotivo: lo spettatore non si sente mai coinvolto totalmente. A non permettere un’immersione totale nella pellicola sono, in primis, i dialoghi artefatti e poco naturali, che fanno somigliare il film ad una commedia adolescenziale e poi il cambio di ritmo repentino nella seconda metà della pellicola.

Madame Web parte come la più classica delle origin story, per poi svilupparsi (troppo) velocemente, con espedienti del tutto inverosimili, soprattutto nelle scene action, che appaiono confusionarie e accompagnate da effetti digitali molto datati.

La scena action più importante del combattimento finale è una sequela disordinata e alla rinfusa, che porta ad un finale che sì, apre ad un futuro per le nuove quattro eroine dello Spider-verse, ma che difficilmente vorremmo vedere.

La Sony continua con la sequenza di pellicole senza capo né coda, riuscendo, però, a superare il disastro di Morbius (anche se di poco).

Il cast totalmente al femminile e il magnetismo di Dakota Johnson riescono a non far annaspare del tutto la pellicola, non riuscendo comunque a salvarla da una sceneggiatura vuota, con espedienti mai del tutto ragionevoli.

Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)
Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)

Madame Web rispecchia totalmente l’universo marveliano della Sony in tutta la sua confusione. Un insieme di personaggi vuoti, ai quali sono dedicati film che mirano al puro intrattenimento (ma che non intrattengono) senza quella forza del MCU degli anni passati.

Se i cinecomic dell’epoca d’oro, oltre ad intrattenere, attiravano milioni di spettatori grazie a story-line ben curate e sceneggiature avvincenti, negli ultimi anni c’imbattiamo solamente in script senz’anima, ma anche senza capo né coda.

E se pensiamo a com’era iniziato l’universo di Spider-Man della Sony, non possiamo che chiederci se Spider-Man del 2002, diretto da Sam Raimi e Madame Web del 2024, diretto da S.J. Clarkson, siano veramente collocati nello stesso universo (il nostro).

Dakota Johnson in Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)
Dakota Johnson in Madame Web di S. J. Clarkson (Credits: Sony Picture)

Sintesi

Madame Web evidenzia la confusione e la superficialità dei suoi personaggi, mancando di una caratterizzazione approfondita e pur cercando intrattenimento, non raggiunge l'energia del passato MCU. Madame Web parte come la più classica delle origin story ma si sviluppa troppo rapidamente, con scene action caotiche ed effetti digitali datati.

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