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Appena passata la giovane Jeanne d’Arc di Bruno Dumont (a Un Certain Regard), ecco Le Jeune Ahmed dei fratelli Dardenne.
Diversa la religione, il fondamentalismo è uguale. L’età dei protagonisti, acerba e plasmabile. I registi belgi puntano alla terza Palma d’oro (e dopo avere visto il film, è un loro diritto), con lo squarcio di vita di un ragazzino musulmano d’Occidente, che si fa radicalizzare da un imam e vuole uccidere la sua insegnante.
LE JEUNE AHMED: RECENSIONE PODCAST
La firma è sempre quella. Dopo tre minuti ti accorgi della parentela di Ahmed con Rosetta (prima Palma), L’enfant (seconda Palma), Il figlio.
Gli aggettivi sono sempre gli stessi: integro, nuovo realista, asciutto… Ciononostante, Le Jeune Ahmed è a rischio spoiler. Come gli Avengers. Si tratta di cinema rilevante. Da vedere, far vedere, rivedere. E così via…
Federico