Into the Night

Into the Night recensione serie TV [Netflix]

Into the Night è la serie belga in cui un gruppo di passeggeri tenta di sopravvivere di notte a bordo di un aereo mentre nel resto del mondo il sole semina morte.

Quest’anno il mese di maggio su Netflix è stato inaugurato dal rilascio di Into the Night, serie tv arrivata in catalogo in punta di piedi ma rientrata in poco tempo tra i titoli più visti e discussi della piattaforma streaming. L’uscita è avvenuta in pieno lockdown e chi già soffriva di claustrofobia rimanendo tutto il giorno dentro casa avrebbe dovuto tenersi lontano da questa serie tv che chiede ai suoi protagonisti di stare per giorni a bordo di un aereo, mentre fuori è costantemente buio ed è in corso nientemeno che un’apocalisse.

La recensione di Into the Night, la serie tv Netflix dal finale enigmatico che spalanca le porte ad una seconda stagione che però non ha ancora una data di uscita

Ispirato al romanzo polacco di fantascienza The Old Axolotl di Jacek Dukaj, Into the Night è la prima opera belga originale di Netflix e rappresenta un thriller di sopravvivenza che ci porta in alta quota mentre il sole si trasforma in una stella devastante e omicida. Gli episodi raccontano di un gruppo di passeggeri che cercano di sopravvivere a questa catastrofe planetaria. Per qualche ragione sconosciuta, il sole diventa qualcosa da cui è impossibile proteggersi. L’unica soluzione è fuggire continuamente verso ovest, per stare al sicuro nel cuore della notte. Ma in questo spazio ristretto, i diversi ego, culture e lingue di ciascun personaggio provocano attriti che potrebbero condannarli a scomparire come il resto della popolazione mondiale.

Into the Night recensione serie TV
Stefano Cassetti è l’ufficiale italiano “Terenzio Matteo Gallo” in Into the Night

A regnare in questa serie tv, sin dal titolo, è appunto la notte. La notte che solitamente copre tutti i rumori, che a fine giornata ti lascia solo con te stesso e con i tuoi pensieri, la notte da cui a volte cerchi di scappare per non essere assalito dai rimorsi e dai rimpianti. Questa volta, però, la notte diventa l’unica possibilità salvezza per i passeggeri del volo che, prima di salire a bordo, non avevano praticamente nulla da perdere e la maggior parte di loro cercava di cambiare vita, o addirittura di porvi la parola fine, una volta atterrati a Mosca. Ognuno di loro sale su quell’aereo con un carico emotivo pesante, un senso di colpa che li assale ma che li spinge a rimanere aggrappati alla vita con tutte le proprie forze promettendo a se stessi di essere persone migliori, qualora riuscissero a sopravvivere.

Su questa arca di Noè a prevalere è l’istinto animalesco di sopravvivenza

Gli elementi che troviamo a bordo di quella che diventa a tutti gli effetti un’arca di Noè, sono pochi ma buoni, poiché casualmente ciascuno di loro, dal pilota di elicotteri all’infermiera, passando per l’esperto di informatica, si incastrano perfettamente con le necessità della storyline. Tra di loro intravediamo solo pochi barlumi di altruismo che lasciano presto spazio ad un istinto di sopravvivenza che tira fuori il peggio di loro ed un egocentrismo spesso disumano e disperato. Sull’aereo si incontrano persone di diverse età, di diverse etnie e con diversi background personali. La realtà è che in quel momento nessuno vale più dell’altro, eppure, quando vengono messi di fronte ad un’imminente minaccia di morte, la maggior parte di loro si eleva al di sopra degli altri. Quasi come fossero Dio, si sentono più meritevoli di sopravvivere e di decidere quindi chi può essere lasciato indietro e chi no.

Pauline Etienne
Pauline Etienne è la soldatessa, ex pilota di elicotteri militari, Sylvie Bridgette Dubois nella serie Netflix

La sceneggiatura scritta da Jason George presenta diverse lacune che rischiano di buttare all’aria quanto di buono fatto in generale, probabilmente perché si è scelto di concentrare un susseguirsi di accadimenti, alcuni anche fin troppo improbabili, in appena sei episodi da 40 minuti ma forse è proprio questo il punto di forza di Into the Night. Infatti, nel corso della serie tv non c’è spazio per la noia poiché sin dalle prime scene ti ritrovi coinvolto in un vortice di suspense ed adrenalina che non ti molla fino alla fine. In ogni episodio ti chiedi chi sopravvivrà tra i passeggeri ed in che modo lo faranno, se l’istinto animalesco avrà la meglio sugli ultimi rimasugli di razionalità, e non puoi non chiederti cosa faresti tu se ti ritrovassi al loro posto: lotteresti o ti arrenderesti ad un destino che ha deciso di salvare te e lasciare a terra, a morire, milioni di persone che forse hanno apprezzato più di te ciò che avevano mentre erano ancora in vita?

Mehmet Kurtulus
Mehmet Kurtulus

Into the Night, l’adrenalina costante nasconde le lacune di una narrazione a tratti irregolare

Quanto scritto da Jason George ci lascia con un episodio finale che spalanca le porte alla produzione di una seconda stagione, anche se risulta difficile immaginare come potrebbe evolversi la storia e soprattutto viene da chiedersi come la sceneggiatura potrebbe riuscire a mantenersi avvincente come lo è stata finora. La fotografia di Into the Night ti permette di inabissarti nell’oscurità che regna sovrana non solo al di fuori dell’aereo durante le ore di viaggio ma anche all’interno dell’animo dei protagonisti che fanno costantemente i conti con i fantasmi del loro passato e non riescono ad intravedere alcuna possibilità di salvezza all’orizzonte. La regia di Inti Calfat e Dirk Verheye accompagna la narrazione sottolineando il passaggio netto tra le scene dove i protagonisti riescono a raggiungere un equilibrio assai precario, e le scene in cui invece regnano panico, scontri fisici, crolli emotivi e disperazione.

Into the Night recensione serie TV
Una scena ad alta tensione della prima stagione di Into the Night

Insomma, una serie tv che nasce da una mente non americana e che, proprio come fanno ultimamente soprattutto i prodotti non americani, riesce a portare un po’ di originalità nel catalogo Netflix, seppure non manchino stravolgimenti inverosimili ed una narrazione a tratti troppo irregolare. Into the Night rimane un titolo altamente efficace e facilmente consumabile per gli abbonati alla piattaforma streaming. Avrebbe potuto rivendicare un po’ più di ambizione narrativa, in particolare per quanto riguarda la psicologia dei suoi personaggi e la “scatola nera” dei misteri che circondano l’aereo. Un’opera che probabilmente fa passare la voglia di prendere un volo, cosa che già in molti hanno smesso di fare durante questi mesi di pandemia, ma che, allo stesso tempo, ti regala una massiccia dose di adrenalina ed alcuni spunti di riflessione riguardo la superficialità di determinate cose a cui diamo valore ma che, a pensarci bene, sarebbero le ultime cose che porteremmo a bordo con noi se messi di fronte ad uno scenario così apocalittico.

Sintesi

Prima opera belga originale Netflix, Into the Night è un efficace thriller di sopravvivenza ad alta quota in cui l'adrenalina costante nasconde le lacune di una narrazione a tratti irregolare che avrebbe potuto rivendicare un po' più di ambizione.

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