Identifying Features (Sin señas particulares)

Identifying Features (Sin señas particulares) recensione film di Fernanda Valadez [TFF 38]

Identifying Features (Sin señas particulares) recensione film di Fernanda Valadez con Mercedes Hernández, David Illescas e Ana Laura Rodríguez

“Tierra de oportunidades”: Magdalena riconosce in una foto che le viene mostrata dalle autorità messicane la borsa che aveva cucito per il figlio, scomparso. In queste tre semplici parole, che arrivano dopo una sequela di immagini di oggetti logori, sta buona parte del significato di Sin señas particulares (Identifying Features), opera prima della giovane regista messicana Fernanda Valadez che apre il concorso del 38esimo Torino Film Festival, quest’anno fruibile totalmente online. Del cinema di frontiera si è detto e si è scritto molto, al punto che si potrebbe delineare persino un genere di riferimento, dato l’interesse che si è sviluppato negli anni per questa tematica. Affrontare un argomento così delicato senza cadere nel cliché, senza rifarsi a quanto è stato raccontato in precedenza e senza intenti didascalici è quindi un’impresa non da poco.

Fernanda Valadez insegue, sin dalla prima inquadratura, una rappresentazione della frontiera molto personale. Immergendosi nelle atmosfere quasi magiche di una terra abbandonata da Dio, si prende i suoi tempi per creare una tensione emotiva che cresce progressivamente, senza accelerazioni improvvise. Il suo è un on the road che fa della lentezza, della sospensione e dell’elaborazione del pensiero una cifra stilistica. La regista messicana lascia gli Stati Uniti continuamente fuori campo, sia fisicamente che nei contenuti, come se rappresentassero un sogno echeggiato ma irraggiungibile, una possibilità (impossibile) di fuga dalla realtà. Non ci sono riferimenti al trumpismo, né una presa di posizione contro le politiche di regolarizzazione dell’immigrazione che vengono dall’altra parte del confine. A Fernanda Valadez interessa il ruolo giocato dal Messico, il suo sguardo è completamente immerso nella situazione interna, nelle problematiche di un Paese che spinge i più giovani a scappare e non si preoccupa nemmeno di sapere quale sarà la loro fine.

Identifying Features (Sin señas particulares) recensione film di Fernanda Valadez
Identifying Features (Sin señas particulares) di Fernanda Valadez

Sin señas particulares è un film che lascia poche speranze, durissimo nel ritrarre una terra tanto bella quanto feroce. Il viaggio di Magdalena alla ricerca del figlio scomparso mentre tentava di oltrepassare il confine si carica di una disperazione che è quella di chi si sente abbandonato da tutti e da tutto. Da una parte, le autorità messicane che hanno l’unico obiettivo di chiudere al più presto le pratiche e tornare a non fare nulla. Dall’altra parte, la situazione di caos totale che favorisce la germogliazione della criminalità, della guerra tra poveri, della mors tua vita mea. Fernanda Valadez riesce a raccontare tutto questo senza sovraesporlo, senza farne l’elemento di rilievo della sua storia, mantenendo un’adesione e un’attenzione ai personaggi che presenta una maturità non comune per un’esordiente. Nell’incontro tra Magdalena e Miguel, un giovane costretto a rimpatriare dagli Stati Uniti dopo aver assaporato il sogno senza mai raggiungerlo, c’è tutta la sofferenza di una nazione. I figli non hanno futuro, le madri un presente pieno di dolore.

Sin señas particulares
Sin señas particulares

In un contesto come questo, fanno ancora più male le bellissime inquadrature di una natura che sembra quasi essere estranea al patimento di chi la abita. In Sin señas particulares l’ambiente è parte integrante della costruzione narrativa, del crescendo emotivo e dell’ossimorica rappresentazione che vuole dare la regista. Soprattutto nella parte finale, il film si serve del contesto fisico per ricollegare in maniera non banale tutti i fili tessuti nell’arco del racconto, arrivando al climax in una sequenza molto suggestiva, anche nella crudezza del messaggio che vuole veicolare.

Quello di Fernanda Valadez è quindi un esordio che ha il merito di prendere una via alternativa nella narrazione della frontiera. Un’opera immersiva che gioca con il tempo e con la suspense per dare ancora più significato al racconto. Un ottimo incipit per questo Torino Film Festival, forse azzoppato dall’emergenza ma pronto a trovare soluzioni diverse per resistere. Perché la cultura deve andare avanti.

Fernanda Valadez
Fernanda Valadez

Sintesi

L'esordio di Fernanda Valadez ha il merito di prendere una via alternativa nella narrazione della frontiera. Un’opera immersiva che gioca con il tempo e con la suspense per dare ancora più significato al racconto, completamente immerso nella situazione interna del Messico e nelle problematiche di un Paese che spinge i suoi giovani a scappare.

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