I figli degli altri

I figli degli altri recensione film di Rebecca Zlotowski con Virginie Efira [Venezia 79]

I figli degli altri recensione film di Rebecca Zlotowski con Virginie Efira, Roschdy Zem, Chiara Mastroianni, Callie Ferreira, Victor Lefebvre e Antonia Buresi

Anche Rebecca Zlotowski è arrivata in concorso a Venezia 79, con una frizzante commedia dalle pallide tinte drammatiche. I figli degli altri è la storia di Rachel, una donna prossima alla mezza età, interpretata da Virginie Efira, che farà i conti con l’incombente peso, tanto esistenziale, quanto sociale, dell’assenza di figli.

La vicenda si sviluppa lungo centoquattro minuti, ma sostanzialmente per l’intera durata della prima ora si avrà una sensazione di fastidiosa stasi drammaturgica: la protagonista e i numerosi comprimari galleggeranno all’interno di una narrazione eccessivamente prevedibile e noiosamente calma, in cui le situazioni utili a suscitare un conflitto emotivo saranno poche e scarsamente coinvolgenti.

Virginie Efira e Roschdy Zem
Virginie Efira e Roschdy Zem (Credits: George Lechaptois/Les Films Velvet)
Virginie Efira
Virginie Efira (Credits: George Lechaptois/Les Films Velvet)

In questo primo grande atto non basteranno neanche le numerose battute e i dialoghi a tratti brillanti a risollevare l’assopita attrattiva del film. Fortunatamente, alle soglie dell’ultimo atto, la Zlotowski riesce a scuoterci quanto basta per farci uscire dalla sala con un tenue sorriso, che, tuttavia, non basterà a rendere indimenticabile la visone. Infatti, se fino a quel momento ci era sembrato di assistere ad una versione estesa di uno spot del Mulino Bianco, avvicinandosi all’epilogo, le poche fratture emotive presenti inizieranno a farsi più profonde, alimentando il grado di interesse sul piano intellettuale ed emotivo.

È grazie a questo apprezzabile cambio di registro drammatico che lo spettatore riuscirà persino a porsi qualche flebile domanda esistenziale, comunque non sufficiente a rendere I figli degli altri un’esperienza particolarmente feconda. A deludere è anche la risoluzione dei modesti drammi sopraggiunti, fin troppo agevole e poco approfondita a livello psicologico.

Il vero e proprio finale ci conferma definitivamente come la giovane regista francese abbia tentato, con scarsi risultati, di contaminare le atmosfere da frivola commedia, costruite con convinzione nella prima ora, utilizzando degli espedienti emotivi prevedibili e tendenzialmente inconsistenti sul piano emozionale. Ad onor del vero, dobbiamo confessare che l’inclusione di questo film all’interno del concorso ufficiale di Venezia 79 ci lascia quantomeno perplessi, proprio a causa della sua irrimediabile futilità autoriale.

I figli degli altri recensione film di Rebecca Zlotowski con Virginie Efira
Virginie Efira (Credits: George Lechaptois/Les Films Velvet)

Sintesi

Frizzante commedia dalle pallide tinte drammatiche, I figli degli altri si rivela un film divertente e scorrevole ma il suo inevitabile destino non conosce redenzione. La regista Rebecca Zlotowski tenta di contaminare le atmosfere da frivola commedia utilizzando degli espedienti emotivi che risultano tuttavia prevedibili e tendenzialmente inconsistenti sul piano emozionale.

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