Hunger Games - La Ballata dell'Usignolo e del Serpente

Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente recensione film di Francis Lawrence con Tom Blyth e Rachel Zegler [Anteprima]

Il nuovo capitolo mette in scena il lato oscuro del futuro Presidente Snow

Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente recensione film di Francis Lawrence con Tom Blyth, Rachel Zegler, Peter Dinklage, Hunter Schafer, Jason Schwartzman, Josh Andrés Rivera e Viola Davis [Anteprima]

Rachel Zegler in Hunger Games - La Ballata dell'Usignolo e del Serpente (Credits: Notorious Pictures)
Rachel Zegler in Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente (Credits: Notorious Pictures)

Sono le cose che amiamo di più a distruggerci

Brividi sulla pelle a risentire l’eco di queste parole. Dette in un momento di svolta narrativa nel terzo capitolo della saga cinematografica di Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte I.

Come dimenticare quella sensazione di paura e smarrimento negli occhi di Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) quando temeva di perdere il suo grande amore Peeta (Josh Hutcherson) e il suo migliore amico Gale (Liam Hemsworth). Quelle parole, pronunciate da una voce che ormai tutti conosciamo, riecheggiano ancora una volta nel prequel dei giochi più sanguinari creati contro i distretti per spettacolarizzare la superiorità di Panem. Parole che assumono un significato più amaro con Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente.

Un salto temporale anni prima che la guerra diventasse realtà, prima ancora dell’eroina che ha guidato la rivoluzione. Prima di tutto c’era lui e la sua storia: il Presidente Coriolanus Snow.

Chi è Snow? Quel fascinoso ragazzo biondo dagli occhi azzurri che aveva deciso di salvare la vita alla ragazza tributo del Distretto 12 durante la decima edizione degli Hunger Games? Chi era quel giovane che nascondeva segreti per sopravvivere?

Tom Blyth e Rachel Zegler in Hunger Games - La Ballata dell'Usignolo e del Serpente (Credits: Notorious Pictures)
Tom Blyth e Rachel Zegler in Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente (Credits: Notorious Pictures)

Tratto dall’omonimo romanzo Ballata dell’usignolo e del serpente di Suzanne Collins, il film diretto da Francis Lawrence (che conosce molto bene la storia) gioca sull’autorità e il riscatto sociale della famiglia Snow messa a dura prova dalle regole degli Hunger Games che minano alla base la loro posizione dominante a Capitol City, mescolati all’amore e all’amicizia che camminano sullo stesso binario.

Ma si può parlare di amore ‒ a tratti troppo romanzato ‒ tra il futuro Presidente di Panem Coriolanus Snow (Tom Blyth) e la ribelle Lucy Grey Baird (Rachel Zegler)? O si può accennare alla migliore amicizia (quasi un rapporto di fratellanza) tra Coriolanus e Seianus Plinth (Josh Andrés Rivera)?

È proprio qui il punto. Coriolanus si circonda di rose bianche incastonate sul bavero della giacca, di ghiandaie imitatrici che ripetono ciò che sentono, di urla di dolore che stritolano i suoi pensieri, di armi puntate contro chi lo ferisce e di una stratega-dottoressa Volumnia Gaul (Viola Davis) che sfida la sua buona volontà. Che cosa rimane di quel ragazzo che voleva cercare il bene? Nulla. Viene fuori il male e il suo lato oscuro.

Rachel Zegler e Tom Blyth in Hunger Games - La Ballata dell'Usignolo e del Serpente (Credits: Notorious Pictures)
Rachel Zegler e Tom Blyth in Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente (Credits: Notorious Pictures)

Per cavarsela in quel mondo diventato un’arena di serpenti non serve la bontà. Serve la malvagità senza emozioni. La corazza che un Presidente deve indossare per fronteggiare il tradimento delle persone che ama. E anche il canto dell’usignolo Lucy perde tutta la sua armoniosa melodia. Lui, il serpente più temibile di tutti che uccide le sue vittime con il veleno; già nel terzo capitolo Finnick (Sam Clafin) parlava del Presidente Snow e del suo modo macabro di togliere la vita. Annientato dai suoi stessi amici, nemici e amori, sfruttato solo per il potere, pronto a governare la Panem più radicale dove nessuno ha scampo.

A che cosa servono gli Hunger Games? La Ballata dell’Usignolo e del Serpente è la risposta. E di certo rimane impressa la canzone dell’Albero degli Impiccati intonata anni e anni dopo dalla beniamina Katniss diventata inno motivazionale della rivolta tra tutti i tredici distretti.

Viola Davis e Tom Blyth in Hunger Games - La Ballata dell'Usignolo e del Serpente (Credits: Notorious Pictures)
Viola Davis e Tom Blyth in Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente (Credits: Notorious Pictures)

Sintesi

Hunger Games - La Ballata dell'Usignolo e del Serpente di Francis Lawrence gioca sul potere e il riscatto sociale della famiglia Snow a Capitol City, mettendo in scena il lato oscuro del futuro Presidente di Panem Coriolanus Snow durante la decima edizione degli Hunger Games.

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