Enter the Void

Enter the Void recensione film di Gaspar Noé con Paz de la Huerta e Nathaniel Brown

Enter the Void recensione film di Gaspar Noé con Paz de la Huerta, Nathaniel Brown, Olly Alexander, Cyril Roy e Emily Alyn Lind

Gaspar Noé è uno dei pochi registi internazionali che può permettersi di fare film nel proprio stile, senza limitazioni o censure da parte della produzione o dall’apparato distributivo. Il suo nome non è quasi mai affiancato a quello dei migliori proprio perché la sua è una filmografia troppo particolare e polarizzante, i suoi film sono scomodi, senza nessun freno e trattano temi difficili con una messa in scena ancora più complessa e visionaria. Enter the Void, uscito nel 2009 e presentato al Festival di Cannes, è il film che rappresenta maggiormente l’idea cinematografica di Noè ed è in grado di farlo già dai titoli di testa, talmente disturbanti e allucinogeni che lo spettatore si trova immediatamente di fronte ad un film diverso da tutti gli altri.

La trama è semplicissima: due fratelli, Oscar e Linda, vivono in un minuscolo appartamento nella grande e luminosa Tokyo. Lei è una spogliarellista, lui un drogato e spacciatore che vive alla giornata, ma è il punto di vista in prima persona del ragazzo la particolarità del film. I suoi occhi sono la telecamera e i pensieri della sua mente si uniscono alla moltitudine di voci immerse in una città psichedelica. Una delle tante sere in cui la sorella esce per lavorare, Oscar si sdraia sul letto e comincia a farsi, ma viene interrotto dalla chiamata di Victor, uno dei suoi migliori amici, che gli chiede di portargli qualche dose al locale The Void.

Paz de la Huerta
Paz de la Huerta (Credits: IFC Films/BIM Film)

Ancora fatto, barcollante e confuso si dirige all’appuntamento accompagnato dall’amico Alex, innamorato follemente di Linda. I due parlano della morte, di cosa ci sia dopo, se un posto migliore ultraterreno o la reincarnazione infinita in questo mondo. Le riflessioni si esauriscono quando Oscar entra da solo nel locale e si siede al tavolo con Victor, ma l’incontro è un’imboscata della polizia. Il protagonista va nel panico e l’unica mossa che riesce a compiere è chiudersi in bagno, buttare tutte le pasticche e auspicare in un miracolo, ma quello che avviene è l’esatto contrario. Un poliziotto gli spara dritto nel petto, come se fosse un animale in gabbia da abbattere e Oscar sente lentamente arrivare la morte, la paura di morire, di lasciare da sola la sorella e dopo quindici minuti dall’inizio del film muore steso vicino alla cloaca.

Enter the Void recensione film di Gaspar Noé con Paz de la Huerta
Enter the Void di Gaspar Noé (Credits: IFC Films/BIM Film)

La telecamera esce dalla sua anima e inizia a riprendere dall’alto le conseguenze immediate dell’omicidio, l’arrivo dell’ambulanza, le reazioni dei passanti e soprattutto quella di Alex, che stava aspettando il suo amico fuori dal locale, ma poi il film fa un passo indietro e riavvolge il nastro mostrando, tramite sempre la soggettiva di Oscar che questa volta entra in scena dando le spalle al pubblico, cosa ci sia prima di quel tragico epilogo. Tramite piccoli frammenti di ricordi sparsi e alternati si ripercorre la vita dei due fratelli, il rapporto con i genitori e le conseguenze della loro prematura scomparsa. Crescere da soli li ha uniti indissolubilmente, ha fatto promettere loro di non lasciarsi mai, finché non furono assegnati a due famiglie diverse e la vita diventò un incubo. Le domande si accumulano e le risposte non arrivano subito, lo spettatore deve aspettare tutti i pezzi del puzzle per scoprire come si sono ritrovati a Tokyo, perché la componente sessuale è così al centro dell’attenzione, il motivo per cui Victor ha tradito Oscar e soprattutto cosa succede dopo la sua morte.

Paz de la Huerta e Nathaniel Brown
Paz de la Huerta e Nathaniel Brown (Credits: IFC Films/BIM Film)

Enter the Void è all’apparenza un film vuoto, manierista e con pochi dialoghi, ma che invece, tramite la profondità dei personaggi e una regia innovativa, riesce ad innescare profonde riflessioni sulla vita, sulla morte e i rapporti umani. Lo spettatore è immerso costantemente in un trip mentale, le immagini sono sempre sfuocate, colorate e piene di effetti allucinogeni, l’intento è immergere completamente chi guarda per poi farlo uscire con consapevolezze diverse.

Enter the Void è un film coraggioso con un finale maestoso e pieno di speranza, che sceglie l’immagine e l’emozione a discapito di una trama appassionante e complessa, che non si pone limiti espressivi e prova ad entrare (Enter) nel vuoto (the Void) di un’anima persa che dopo essere uscita dal corpo di Oscar vaga avanti e indietro nel tempo alla ricerca di un qualcosa che forse mai raggiungerà.

Sintesi

Enter the Void è un film violento e realistico all’ennesima potenza, uno di quelli che nel bene o nel male ti cambia e ti accende qualcosa dentro. Il regista, attraverso gli occhi e la prospettiva del protagonista, riflette sulla complessità dei rapporti umani e prova a rispondere a domande sulla morte che mai avranno risposta.

Perché MadMass.it

Consapevoli del nostro ruolo, da sei anni in MadMass.it portiamo avanti una linea editoriale responsabile, preferendo la copertura dei festival al content farming, le recensioni al clickbait, le rubriche e le interviste al sensazionalismo. Stiamo cercando di fare la nostra parte: sostienici con una donazione, acquistando i prodotti consigliati sul nostro magazine o semplicemente passa a visitarci, sfoglia le nostre pagine e condividi i nostri articoli sui social: ci permetterai di continuare a crescere e fare sentire la nostra voce.

Articoli Correlati

Commenti

Ultimi Articoli

Enter the Void è un film violento e realistico all’ennesima potenza, uno di quelli che nel bene o nel male ti cambia e ti accende qualcosa dentro. Il regista, attraverso gli occhi e la prospettiva del protagonista, riflette sulla complessità dei rapporti umani e prova a rispondere a domande sulla morte che mai avranno risposta.Enter the Void recensione film di Gaspar Noé con Paz de la Huerta e Nathaniel Brown