È per il tuo bene

È per il tuo bene recensione [Amazon Prime Video]

È per il tuo bene recensione film di Rolando Ravello con Marco Giallini, Giuseppe Battiston, Vincenzo Salemme, Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Valentina Lodovini e Matilde Gioli

Dal 2 luglio è disponibile nel catalogo streaming di Amazon Prime Video È per il tuo bene, il nuovo film di Rolando Ravello. Si tratta di una commedia la cui uscita è stata preceduta da una polemica relativa alla locandina del film che dava spazio solo ai nomi dei tre protagonisti maschili, senza tener conto dei nomi altrettanto importanti della controparte femminile del cast, composta da Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi e Valentina Lodovini. Si è parlato di una svista, anche se effettivamente nel film viene lasciato ampio spazio ai tre attori e alle donne viene riservato il ruolo di “spalle”, ovvero delle mogli che tentano di far redimere i propri compagni facendoli confrontare con se stessi e con i propri sbagli.

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Isabella Ferrari, Valentina Lodovini e Claudia Pandolfi, le tre protagonisti femminili di È per il tuo bene

Ci troviamo a Roma, dove Valentina (Matilde Gioli) sta per sposarsi e viene accolta di fronte alla chiesa da suo padre Arturo (Marco Giallini). Sarà lei la prima a riservare all’uomo una “sorpresa”, decidendo di abbandonare la cerimonia e scappare con la persona che davvero ama, ovvero Alexia (Lorenza Cesarini). Da quel momento ogni certezza di Arturo crollerà e, con un effetto domino, lo stesso avverrà ai suoi due migliori amici, Antonio (Vincenzo Salemme) e Sergio (Giuseppe Battiston) che pensano di essere “immuni” a determinate dinamiche ma che, invece, saranno messi alla prova quasi subito.

Antonio scoprirà infatti che sua figlia è fidanzata con Biondo, rapper nel film e nella realtà, che se fa determinata musica non può che essere uno scansafatiche dipendente da alcool e droghe; Sergio rappresenta l’uomo che sfoga nella violenza le proprie insicurezze e questo equivale a qualcosa di molto pericoloso per qualsiasi donna, compagna o figlia che sia. Tale violenza esploderà nel momento in cui l’uomo viene a conoscenza della relazione che lega sua figlia ad un suo coetaneo, considerata ancora scandalosa nel 2020. Seguiamo così le vicende di questi tre amici: uno di Milano, uno di Napoli e l’altro di Roma, quasi come fossero i protagonisti di una barzelletta, ma più che ridere per i loro comportamenti e le loro battute viene spontaneo deridere la pochezza delle loro azioni che li rende del tutto inadeguati al ruolo di genitori e vigliacchi nel volersi mettere contro le proprie figlie, disposti anche a commettere reati pur di raggiungere l’obiettivo.

Giuseppe Battiston, Marco Giallini e Vincenzo Salemme
Giuseppe Battiston, Marco Giallini e Vincenzo Salemme protagonisti del film di Rolando Ravello

Quelli degli spettatori rappresentano dunque dei sorrisi amari perché i tre protagonisti dimostrano di essere molto ottusi e c’è poco da ridere se pensiamo a quanti ragazzi si ritrovano ad essere ancora vittime di determinati pregiudizi. Ben venga però se, tra una risata e l’altra, una fetta di spettatori riuscirà a farsi un esame di coscienza e prendere atto dei propri errori nei confronti dei figli, raggiungendo una maggiore maturità ed apertura rispetto a determinati temi. Si tratta infatti di pregiudizi che consideriamo lontani dal nostro essere e che pensiamo non ci appartengano finché determinate situazioni non riguardano i nostri figli o persone a noi molto vicine. Il film costringe a farsi una domanda: cosa farei se succedesse a me? Ebbene, se questo rappresentava sin dal principio l’intento dello sceneggiatore, allora l’obiettivo può considerarsi più che raggiunto.

Per quanto riguarda i tre partner che le tre ragazze scelgono di avere al proprio fianco, troviamo il rapper che viene considerato subito un drogato ed uno scellerato di cui però emerge, da un momento all’altro, una sensibilità neanche immaginabile nella sua scena d’esordio, dominata dalla strafottenza e dalla maleducazione. C’è poi la lesbica immigrata, vegana ed ecologista che rappresenta così la vittima perfetta dei cosiddetti “leoni da tastiera” del nuovo millennio. In questo caso non si capisce se ad Arturo dia più fastidio la sua omosessualità, il colore della sua pelle o il suo attivismo nel sociale. Risulta forse più comprensibile il padre che storce il naso per la figlia che si fidanza con il fotografo, ma non tanto per l’età di lui (parliamo di persone grandi e vaccinate) quanto piuttosto per la sua fama da latin lover ed il modo in cui il 40enne, nella scena del bar, parla della sua nuova “fiamma” in un modo davvero poco nobile per un uomo della sua età. Rimane comunque ingiustificabile la violenza di Sergio, la cui natura avrebbe potuta essere approfondita maggiormente dalla sceneggiatura.

Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi e Valentina Lodovini
Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi e Valentina Lodovini
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Il cast di È per il tuo bene, il nuovo film di Rolando Ravello

La sceneggiatura dimostra quindi, a tratti, un’eccessiva superficialità nel trattare determinati temi. Magari, durando qualche minuto in più, il film avrebbe potuto approfondire alcune dinamiche, lasciando maggiore spazio al confronto tra mogli e mariti e tra genitori e figli. I tre padri pensano di agire per il bene delle rispettive figlie, da qui il titolo del film. Si ritroveranno invece a dover ridimensionare di molto le proprie convinzioni, comprendendo quanto grandi siano invece i loro limiti. Solo toccando il fondo e messi di fronte al concreto rischio di perdere le loro figlie, riusciranno a cambiare. Un cambiamento che alla fine si rivelerà essere per il loro bene, di cui gioveranno prima loro stessi e poi, subito dopo, anche le persone che li circondano e che gli vogliono bene.

È per il tuo bene diventa quindi un film pronto ad intrattenere ma anche a far maturare gli spettatori. Rolando Ravello mostra, giocando un po’ con il titolo della serie televisiva da lui diretta nel 2018, la parte più immatura dell’italiano medio. Magari non rappresenta la commedia più riuscita degli ultimi anni ma, complice la sua ampia fruibilità attraverso Amazon Prime Video ed un cast di grande richiamo, il film saprà senza dubbio arrivare ad un gran numero di persone, diffondendo un messaggio che promuove l’integrazione, l’empatia ed il confronto tra genitori e figli. Per il bene di tutti.

Sintesi

Sorrisi amari di fronte all'ottusità dei personaggi rappresentati sullo schermo in una sceneggiatura che si dimostra superficiale nell'approcciarsi alla diversità, all'integrazione e al confronto costruttivo tra genitori e figli, contro i pregiudizi e la violenza dei protagonisti della società contemporanea.

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