Cow

Cow recensione documentario di Andrea Arnold [MUBI]

Cow recensione documentario di Andrea Arnold e Magdalena Kowalczyk (Fotografia), Rebecca Lloyd, Jacob Secher Schulsinger e Nicolas Chaudeurge (Montaggio) e Raphael Sohier (Suono)

Andrea Arnold è da tempo una delle registe più importanti del panorama cinematografico europeo indipendente. Arriva su MUBI con il suo nuovo film, un documentario dall’intenzione inusuale; seguire la vita di una mucca da latte. Una pellicola che in termini di distribuzione rientra appieno nella nuova strada intrapresa dalla piattaforma di streaming inglese di andare direttamente alla fonte, setacciando i migliori festival cinematografici e accaparrandosi gli autori più interessanti sul panorama. Cow è un perfetto esempio di questa intenzione. Presentato nella nuova sezione parallela Premiere al 74° festival di Cannes, debutta finalmente anche in Italia.

Pellicola incentrata in un allevamento bovino del Kent in Inghilterra, in Cow seguiamo la vita di una mandria di mucche, in particolare di Luma, nel mentre passano le giornate tra mungiture, gravidanze ed i pochi momenti di pascolo. Se la storia è incredibilmente ordinaria, la sua esecuzione ed il modo in cui viene raccontata non lo è. Ogni regista deve saper prendere delle scelte, ogni inquadratura è espressione di una precisa decisione e Arnold lo sa. Ecco quindi che tutto il documentario si gioca sull’empatia creata con la mucca. Poteva essere qualsiasi animale, ai fini della narrazione che la regista vuol costruire, però qui non è importante.

La mucca Luma
La mucca Luma (Credits: MUBI)
Cow il documentario di Andrea Arnold candidato agli Oscar
Cow il documentario di Andrea Arnold candidato agli Oscar (Credits: MUBI)

La cosa fondamentale è la sensazione, l’emozione, la riflessione politica e sociale che si vuole creare. Strumenti base del cinema, che vengono sempre più spesso dimenticati e con grande mestiere la regista ce li ricorda. Il confine tra empatia e pietismo è labile, l’idea di trovarsi lungo dei binari ben tracciati in cui lo spettatore viene convogliato è palese e delle volte fastidioso. Non esplora territori sconosciuti, non vive con forza di critica sociale presente in altri documentari. Ha però una natura tutta sua e personale. Si ricollega perfettamente alla carriera della regista britannica e ne mette ancora una volta in dote le sue qualità.

La telecamera entra fisicamente nel recinto insieme alle mucche, nel fango e nelle stalle. Vicino a tal punto da scontrarsi, nel tentativo di reggere il più possibile i primi piani che aiutino nell’intenzione di empatizzare con l’animale. Sullo sfondo, appena accennata la presenza umana, che inevitabilmente decide la vita ed il destino della mandria. È un dialogo continuo tra Luma e spettatore, lunghi silenzi ed inquadrature ravvicinate che portano a perdersi negli occhi della mucca, creando l’illusione di un continuo scambio di pensieri dove le parole sono superflue e basta il potere dell’immagine. Da apprezzare anche un’ attenzione particolare alla componente sonora, con inaspettate musiche diegetiche che spezzano i rumori dell’allevamento. Nella realtà, le musiche, servono per aumentare la produzione di latte delle mucche, ma il tempismo in cui arrivano è sorprendente e mette ancora una volta in luce la solida componente tecnica del film.

L’esperienza della regista inglese si vede tutta, pur trattandosi della sua prima opera in ambito documentaristico. La passione per la libertà ed indipendenza con la quale ci ha accompagnato nelle sue precedenti opere è evidente anche in questa pellicola. Dalle strade degli Stati Uniti meridionali (American Honey) agli allevamenti inglese, il passo è sorprendentemente breve.

Sintesi

Cow è un documentario sperimentale sulla vita di Luma, una mucca da latte. Vita confinata in un allevamento del Kent e raccontata da Andrea Arnold, al debutto nel genere documentaristico. L'esperienza della regista inglese si vede tutta, crea con grande maestria una forte empatia tra animale e spettatore. Telecamera dentro al recinto, sempre vicino agli occhi dell'animale, per catturare gli sguardi di Luma, creando un mondo incredibilmente personale. Non esplora terreni sconosciuti, critica sociale forte ma che sa di già visto, unica pecca di un ottimo film.

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