Close

Close recensione film di Lukas Dhont con Eden Dambrine e Gustav De Waele [Cannes 75]

La recensione di Close di Lukas Dhont, presentato alla 75esima edizione del Festival di Cannes, vincitore del Gran Prix della Giuria, candidato ai Golden Globe e nominato agli Oscar come Miglior film straniero.

Close recensione film di Lukas Dhont con Eden Dambrine, Gustav De Waele, Léa Drucker, Émilie Dequenne, Kevin Janssens e Igor Van Dessel

Léo e Rémi giocano e corrono felici tra i fili d’erba in una giornata calda di sole cocente. Léo e Rémi corrono felici in una giornata calda di sole cocente senza più incontrarsi. Rémi risucchiato dai fili d’erba, appare e scompare nella fantasia dell’ultimo sguardo di Léo.

Stessa scena. Situazioni diverse. Inizio e fine. Una narrazione circolare che si apre alla zona grigia del coming of age. Due espressioni innocenti nella stessa crescita adolescenziale. Ed è in quello sguardo che Close vive e piange le sue lacrime più dolorose.

Léo (Eden Dambrine) e Rémi (Gustav De Waele) si osservano. Occhi azzurri dentro occhi marroni. Si toccano. Mani nelle mani. Si abbracciano. Dormono insieme. E non smettono di guardarsi. Tanto da assaporare il dolce-amaro di un amore candido mescolato alla limpida gelosia di un bambino di tredici anni. Pochi anni ancora. E nemmeno così pochi se il cuore batte forte e l’inconscio viene calpestato, piegato, preda della solitaria indifferenza per velare l’ego smisurato che poco serve a riequilibrare l’evoluzione tragica del loro rapporto. Lo sguardo angelico lancia un’occhiata furtiva allo sguardo genuino. E poi più nulla. Nessun incrocio. Direzioni traverse. Tuttavia, uniti sempre nel destino di una dimensione altra recisa troppo presto.

Eden Dambrine e Gustav De Waele
Eden Dambrine e Gustav De Waele in Close (Credits: Lucky Red)
Eden Dambrine in Close
Eden Dambrine in Close (Credits: Lucky Red)

Close è amicizia, amore, identità di genere, intimità, ricerca, paura, allegria, tristezza, (dis)integrazione sociale, senso di colpa, consapevolezza. Close è chiusura ad abbandonarsi, a (ri)scoprire le zone d’ombra dell’anima umana, a voler bene anche alle penombre del lato oscuro, a tacere i pregiudizi ‒ invano ‒ per rispondere all’esigenza del proprio istinto, a scegliere la via della morte come soluzione migliore per porre fine a tutti i mali.

Close è dolcezza disperata, tra luce e ombra, tra gioia di vivere e fisime incontaminate. Avvicinamento e separazione dominati dallo scheletro della morte che unisce e allontana per sempre. Close è il primo piano delle delicate e meravigliose interpretazioni di Eden Dambrine e Gustav De Waele ben inquadrate dalla cinepresa del belga Lukas Dhont. La storia di due ragazzi alla ricerca del proprio posto nella società che prosegue il fil rouge della sua opera prima Girl (2018), presentata al Festival di Cannes e vincitrice di innumerevoli riconoscimenti internazionali.

Émilie Dequenne e Eden Dambrine in Close
Émilie Dequenne e Eden Dambrine in Close (Credits: Lucky Red)
Gustav De Waele in Close
Gustav De Waele in Close (Credits: Lucky Red)

Close si lascia andare ai sentimenti, alle emozioni provate dal regista stesso quando era solo un bambino con lo zaino in spalla e sentiva di non appartenere a nessun gruppo. Occhi indiscreti che non hanno fatto altro che confermare la sua identità sessuale. Il suo ricordo plasmato su Léo e Rémi che regalano una profonda pellicola intensa, sentita, commovente ed empaticamente coinvolgente tanto da vincere alla 75esima edizione del Festival di Cannes il Gran Prix della Giuria, ricevere una candidatura ai Golden Globe e una nomination agli Oscar come Miglior film straniero.

Close è il pugno allo stomaco che non (ti) aspetti. Un percorso di formazione dall’infanzia all’adolescenza che conduce alla piena accettazione di sé. Un percorso che la madre di Rémi Sophie (Émilie Dequenne) ha stretto tra le sue braccia, avvolgendo tra i lucciconi un secondo figlio che nonostante tutto ha sempre provato un bene fraterno per il suo migliore amico.

Lunga vita a Lukas Dhont e alle sue storie toccanti proiettate sul grande schermo.

Sintesi

Close di Lukas Dhont è un film intenso, toccante, commovente ed empaticamente coinvolgente che, tra pregiudizi e identità di genere, racconta di due adolescenti alla ricerca del proprio posto nella società.

Perché MadMass.it

Consapevoli del nostro ruolo, da sei anni in MadMass.it portiamo avanti una linea editoriale responsabile, preferendo la copertura dei festival al content farming, le recensioni al clickbait, le rubriche e le interviste al sensazionalismo. Stiamo cercando di fare la nostra parte: sostienici con una donazione, acquistando i prodotti consigliati sul nostro magazine o semplicemente passa a visitarci, sfoglia le nostre pagine e condividi i nostri articoli sui social: ci permetterai di continuare a crescere e fare sentire la nostra voce.

Articoli Correlati

Commenti

Ultimi Articoli

Close di Lukas Dhont è un film intenso, toccante, commovente ed empaticamente coinvolgente che, tra pregiudizi e identità di genere, racconta di due adolescenti alla ricerca del proprio posto nella società.Close recensione film di Lukas Dhont con Eden Dambrine e Gustav De Waele [Cannes 75]