Astolfo recensione film di Gianni Di Gregorio con Gianni Di Gregorio, Stefania Sandrelli, Alberto Testone, Simone Colombari e Agnese Nano.
Il nuovo film di Gianni Di Gregorio si presenta come una commedia sentimentale e, in quanto tale, non delude. Astolfo (Gianni Di Gregorio) è un professore che vive a Roma ma è costretto a tornare nella vecchia casa di famiglia, ormai abbandonata nel paesino in cui è cresciuto, dopo essere stato sfrattato da casa propria. Al suo arrivo l’abitazione è occupata abusivamente da Oreste (Alberto Testone), anche lui senza dimora; tra i due comunque inizia una tranquilla e pacifica convivenza.
La trama segue la quotidianità dei personaggi e i dispetti tra i vicini di casa con flashback che ci riportano indietro nei ricordi della giovinezza di Astolfo. Il protagonista senza rendersene nemmeno conto, dando ascolto al cugino Carlo (Alfonso Santagata), inizia a rifarsi una vita e a corteggiare Stefania (Stefania Sandrelli).
Le scene e i dialoghi nonostante siano semplici riscaldano il cuore, mostrando che la vita di un pensionato può essere più movimentata di quello che possiamo pensare. Astolfo sostiene più volte che ha tutto il tempo del mondo e che non ha nulla da fare, mentre Stefania è indaffarata, ma i suoi impegni riguardano sempre e soltanto i propri nipoti.
Il film è un’esplorazione e un esempio di come l’amore e il corteggiamento non abbiano età e che, se si incontra qualcuno che ti fa stare bene, poco importa del passato, delle voci del paese e di quello che recita l’anagrafe.
Si tratta di una pellicola leggera e allegra che porta il buonumore, che fa sorridere e intenerire. La colonna sonora è briosa, così come lo stato d’animo di Astolfo nonostante i problemi nel gestire la vecchia casa di famiglia che cade a pezzi e i preti che cercano di prendersela con la scusa delle aggregazioni giovanili del paese.
A metà tra una critica alla burocrazia, alla corruzione e alla disorganizzazione di alcuni uomini che dipendono dalle mogli o ex mogli, il film ci regala uno spiraglio su una vita ordinaria e senza pretese in cui tutti potremmo immedesimarci.