Love Life

Love Life recensione film di Koji Fukada con Fumino Kimura e Kento Nagayama [Venezia 79]

Love Life è un film che si mette al servizio dell'omonima canzone giapponese per raccontare la vita in tutta la sua contingenza. La recensione in diretta dalla Mostra del Cinema di Venezia 79

Love Life recensione film di Koji Fukada con Fumino Kimura, Kento Nagayama, Tetta Shimada, Atom Sunada, Hirona Yamazaki e Misuzu Kanno

Love Life, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2022 – Siamo ormai abituati ad associare l’uscita di nuovo album musicale con un battage promozionale fatto di singoli e videoclip. È difficile stabilire il momento esatto in cui sia diventata prassi consolidata, ma corroborare grandi successi con altrettanto evocative riprese è una necessità dettata da una società in cui respira e prolifera l’homo videns. L’onda dell’esigenza promozionale si è spesso infranta sulle sponde del cinema e della televisione, coinvolgendo creativi e maestranze in una nuova nicchia di narrazione per immagini.

Koji Fukada non sarà l’ultimo della serie, ma scopre a vent’anni Love Life di Akiko Yano e se innamora. Non ha ancora diretto nessun film, anzi è nel pieno degli studi cinematografici a Tokyo, ma ha la sensazione che quel brano rappresenti qualcosa di molto simile ad un film. Parla di amore e distanza, di tragedia e legami, ma ha bisogno di una storia che lo supporti sullo schermo. Ci sono altri progetti che lo vedranno impegnato prima di Love Life, ma il regista giapponese li sfrutta per costruire la struttura che ospita e fa crescere il tralcio della canzone.

Kento Nagayama e Fumino Kimura
Kento Nagayama e Fumino Kimura (Credits: Film Partners/Comme Des Cinemas)
Tomorowo Taguchi, Fumino Kimura e Kento Nagayama
Tomorowo Taguchi, Fumino Kimura e Kento Nagayama (Credits: Film Partners/Comme Des Cinemas)

LEGGI ANCORA: Venezia 79, tutte le recensioni in diretta dalla Mostra del Cinema

Jiro (Kento Nagayama) e Taeko (Fumino Kimura) sono funzioni narrative create per portare avanti non solo un tema, ma una sinestesia. Il loro imprevisto incontro con la tragedia del dolore per la scomparsa del piccolo Keita (Tetta Shimada) potrebbe sembrare un banale momento da manuale di sceneggiatura quando in realtà procede su un binario tracciato su un livello ulteriore. Le interazioni, i rapporti e le direzioni che vengono prese nel film risentono della necessità di arrivare a destinazione senza la possibilità di deviare dal tracciato, dando continuamente una sensazione di vacuità opinabile.

Il punto d’arrivo, però, è la ricompensa con cui vengono premiati gli esploratori più tenaci e resistenti: un luogo incontaminato, inaccessibile ai più, dove trovare ristoro per la proprio anima. “Qualunque sia la distanza tra di noi, niente può impedirmi di amarticanta Akiko Yano in una strofa di Love Life. La distanza fisica, emotiva, causale che ha separato i due protagonisti per tutto il film, si colma all’improvviso nello spazio angusto di un appartamento con la naturalezza e la semplicità della quotidianità. Non è più cinema, non è più musica, è soltanto vita che scorre.

Love Life recensione film di Koji Fukada con Fumino Kimura
Tomorowo Taguchi e Fumino Kimura (Credits: Angelo Turetta, Warner Bros.)
Love Life recensione film di Koji Fukada con Fumino Kimura
Love Life di Koji Fukada con Fumino Kimura e Kento Nagayama (Credits: Film Partners/Comme Des Cinemas)

 

Sintesi

Love Life sembra prigioniero del suo omonimo riferimento musicale, ma si riscatta almeno in parte con un finale che risolve le sue domande tematiche con una semplicità rara e disarmante.

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