La Sirenetta

La Sirenetta recensione film di Rob Marshall con Halle Bailey [Anteprima]

Il nuovo live action Disney La Sirenetta racconta la fiaba di Andersen con un messaggio rivolto a tutti: l'essere diversi non è e non sarà mai un limite. La recensione in anteprima

La Sirenetta recensione film di Rob Marshall con Halle Bailey, Jonah Hauer-King, Noma Dumezweni, Javier Bardem, Melissa McCarthy, Daveed Diggs, Awkwafina e Jacob Tremblay e con le voci italiane di Yana_C e Mahmood

Infiltrarsi nell’aura emanata da un classico dell’animazione per bambini di più di trent’anni fa come La Sirenetta è una delle tante operazioni sdoganate dall’industria della nostalgia. Per capirci, quando sono in ballo proprietà intellettuali di successo del passato non è più in discussione se verranno rispolverate e tirate a lucido per essere sfruttate di nuovo commercialmente, ma capire soltanto quando questo avverrà.

Come si può competere con l’emotività scaturita nell’età infantile davanti a caleidoscopiche sequenze sostenute da jingle indimenticabili come In fondo al mar?

Halle Bailey è Ariel nel nuovo live action Disney La Sirenetta
Halle Bailey è Ariel nel nuovo live action Disney La Sirenetta (Credits: The Walt Disney Company/Disney Italia)
Halle Bailey e Jonah Hauer-King
Un frame de La Sirenetta con i due protagonisti, Halle Bailey e Jonah Hauer-King (Credits: The Walt Disney Company/Disney Italia)

Si esce generalmente con le ossa rotte, cercando di ricreare quel sense of wonder originale non tenendo conto di una sensibilità mutata dal tempo e dall’esperienza. Può anche però accadere che le cose vadano per il verso giusto; intercettando sacche di oblio e i giusti lassi di tempo per recuperare un’emozione e andare oltre il tempo trascorso.

La Sirenetta si apre con un cartello che indica come nume tutelare l’opera di Hans Christian Andersen; creatore della fiaba che ha ispirato il film d’animazione del 1989 e il live-action del 2023, spostando la competizione tra classico, remake e reboot su terreni meno impervi.

Una sirena non ha lacrime, e per questo soffre molto di più.
(Hans Christian Andersen)

Melissa McCarthy è la perfida Ursula ne La Sirenetta
Melissa McCarthy è la perfida Ursula ne La Sirenetta (Credits: The Walt Disney Company/Disney Italia)
Javier Bardem è il Re Tritone
Javier Bardem è il Re Tritone ne La Sirenetta (Credits: The Walt Disney Company/Disney Italia)

LEGGI ANCORA: La Sirenetta, il nostro incontro con Halle Bailey e il cast
LEGGI ANCORA: La Sirenetta, il nostro incontro con le voci italiane

L’obiettivo dichiarato di Rob Marshall è recuperare l’ordito che rese il racconto dello scrittore danese un caposaldo della letteratura per bambini e adattarla alla contemporaneità. Per farlo, sceglie la strada della belle infidèle e traduce il materiale a disposizione attraverso la lente del nuovo millennio.

Halle Bailey è la scelta più evidente che incrina un immaginario consolidato ma anche quella più azzeccata; visto lo sciame di critiche insulse che pretendeva di ridurre una performance molto centrata ed evocativa a una questione meramente razziale.

Si potrebbe tirare in ballo la storiella della luna e del dito che la indica. Quello che accade ne La Sirenetta non è revisionismo ma la necessità di vestire l’universalità di una fiaba con gli abiti di un mondo per forza di cose diverso da quello in cui è stata concepita.

Halle Bailey è Ariel nel nuovo live action Disney La Sirenetta
Halle Bailey è Ariel nel nuovo live action Disney La Sirenetta (Credits: The Walt Disney Company/Disney Italia)
Halle Bailey è Ariel nel nuovo live action Disney La Sirenetta
Halle Bailey è Ariel nel nuovo live action Disney La Sirenetta (Credits: The Walt Disney Company/Disney Italia)

Rimane il senso di magia, a volte non supportato da una CGI incerta e avvolto da una patina artificiale della scenografia, che accompagna con cura un messaggio rivolto a un pubblico di grandi che hanno familiarità con la storia e bambini ignari di una grande verità: l’essere diversi non è e non sarà mai un limite.

Può suonare ridondante a tratti, soprattutto se considerato uno degli amabili resti del maquillage operato da Disney sulla library del passato, ma questo è il caso di una storia che da sempre contiene un punto di vista femminile e ante litteram liberato dalla nuova veste live action.

In fondo al mar c’è molto più di quello che si è sempre visto guardando dalla superficie.

Sintesi

C'è un senso di magia, a volte non supportato da effetti speciali visivi non impeccabili, che accompagna con cura il messaggio de La Sirenetta: l'essere diversi non è e non sarà mai un limite. Può suonare ridondante a tratti, ma questo è il caso di una storia che da sempre contiene un punto di vista femminile e ante litteram liberato dalla nuova veste live action. In fondo al mar c'è molto più di quello che si guardando dalla superficie.

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