Il capo perfetto

Il capo perfetto recensione film di Fernando León de Aranoa con Javier Bardem [Anteprima]

Arriva nelle sale il 23 dicembre Il capo perfetto, il nuovo film con Javier Bardem, candidato agli Oscar della Spagna: la recensione

Il capo perfetto recensione film di Fernando León de Aranoa con Javier Bardem, Manolo Solo, Almudena Amor, Óscar de la Fuente e Sonia Almarcha

Il capo perfetto (El buen patrón) è il nuovo film con Javier Bardem, diretto da Fernardo León de Aranoa (Perfect Day e Escobar – Il fascino del male). La commedia arriva nelle sale italiane il 23 dicembre ed è stata scelta per rappresentare la Spagna agli Oscar 2022, come miglior film internazionale.

Il protagonista è Blanco (Javier Bardem), il proprietario di una storica azienda spagnola di bilance industriali. La sua è un’attività apprezzata e amata, premiata continuamente come eccellenza locale. Gli apprezzamenti per l’azienda sono gli stessi per il suo proprietario, amato e stimato dai dipendenti e considerato un esempio di umanità.
Blanco è attento alle esigenze dei suoi dipendenti, cerca di andare loro incontro per risolvere tutti i problemi, affinché non venga intaccata la produzione della sua azienda e la sua immagine.

Ma quando viene annunciato l’arrivo di una commissione ispettrice per l’assegnazione un premio, Blanco inizierà a trovarsi in difficoltà, a causa di una serie di imprevisti che peggioreranno sempre di più. Un ex dipendente, licenziato per tagli al personale, si accampa di fronte all’azienda per protestare contro il suo licenziamento; Miralles (Manolo Solo), un dipendente di lunga data, provoca problemi a lavoro a causa della sua vita personale e problemi con la moglie. Inoltre, arriva una nuova stageur in azienda, Liliana (Almudena Amor), e Blanco ne è attratto fin dal primo momento, ma la ragazza nasconde un segreto.

Javier Bardem
Javier Bardem (Credits: Fernando Marrero/Reposado PC/The Mediapro Studio)
Almudena Amor
Almudena Amor (Credits: Fernando Marrero/Reposado PC/The Mediapro Studio)

Questa commedia nera, che ricorda quasi i lavori di Woody Allen, è incentrata sul mondo del lavoro: la precarietà, la disoccupazione e soprattutto la sua instabilità.
Il capo perfetto è un film che funziona da dittico con I lunedì al sole, film del 2002, sempre di Fernardo León de Aranoa. In entrambi si parla di lavoro precario e disoccupazione, con chiavi narrative ed estetiche simili.

Si sorride spesso guardando Il capo perfetto, seppur amaramente, soprattutto grazie alle peripezie che vive il protagonista, un quasi inedito Javier Bardem, in chiave comica.
Ed è proprio Bardem ad essere al centro della storia: l’attore spagnolo interpreta un capo amato da tutti, ma che nasconde una natura manipolatoria con cui cerca di tenere tutto sotto controllo. Blanco si pone al centro della pellicola e intorno a lui si dipanano le storie, intrecciandosi l’un l’altra, ma ad un capo del filo c’è sempre lui, che cerca di muovere le circostanze come meglio gli conviene.

Il resto del cast, seppur impeccabile, passa in secondo piano dietro al carisma di Javier Bardem: ad affiancarlo sullo schermo troviamo Manolo Solo, Almudena Amor, Óscar de la Fuente, Sonia Almarcha e Fernando Albizu.

Il capo perfetto recensione film di Fernando León de Aranoa con Javier Bardem
Il capo perfetto di Fernando León de Aranoa con Javier Bardem, Manolo Solo e Almudena Amor (Credits: Fernando Marrero/Reposado PC/The Mediapro Studio)
Almudena Amor
Almudena Amor (Credits: Fernando Marrero/Reposado PC/The Mediapro Studio)

Quello che colpisce de Il capo perfetto è la difficoltà, forse impossibilità, nel distinguere eroi e cattivi: l’opera di de Aranoa dipana la sua matassa di storie in un susseguirsi di eventi, malintesi e dubbi che cercheranno di sciogliersi entro la fine della pellicola, tra luci ed ombre del mondo del lavoro e la sua precarietà. A simboleggiare la morale della pellicola una bilancia, posta all’entrata dell’azienda, che non sta mai in equilibrio, nonostante i continui e inutili tentativi di Blanco. La bilancia continua a non mantenere l’equilibrio, così come la vita del protagonista.

Il capo perfetto apre uno spaccato su una tematica estremamente e drammaticamente attuale, quella della precarietà del lavoro. Lo fa attraverso uno stile che strizza l’occhio alle commedie nere e dissacranti, inserendo diversi elementi che sfiorano l’inverosimile, ma che, mescolati insieme, riescono a regalarci una commedia dal sapore leggero, ma con un interessante sottotesto.

Fernardo León de Aranoa dirige una commedia equilibrata, inserendo ad arte elementi comici e drammatici a contrapporsi proprio come necessiterebbero i pesi della bilancia da cui Il capo perfetto è simboleggiato: tutto è calibrato, tutto è in equilibrio.

Sintesi

Fernardo León de Aranoa apre uno spaccato sui drammi della disoccupazione e della precarietà del lavoro attraverso una commedia nera e dissacrante dal sapore leggero, seppur amaro, e con un interessante sottotesto, costantemente in equilibrio tra elementi comici e drammatici, impreziosita dal carisma di un quasi inedito Javier Bardem.

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