Crimes of the Future

Crimes of the Future recensione film di David Cronenberg con Viggo Mortensen e Léa Seydoux [Cannes 75]

Crimes of the Future recensione film di David Cronenberg con Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, Scott Speedman e Welket Bungué

Nostalgia della carne

Era stato annunciato come il film più scioccante e polarizzante della 75esima edizione del Festival di Cannes. In Croisette si aspettava un David Cronenberg sovversivo, brutale, da conato che risale allo stomaco per quello che succede al corpo e alla carne, eterni protagonisti e martiri del suo cinema.

Crimes of the Future non è niente di tutto questo, ma risulta comunque spiazzante. Come annunciato è un ritorno del Cronenberg vecchia maniera, a quel periodo in cui con i suoi film – da Crash a Videodrome – costruì il genere del body horror. In effetti è davvero il Cronenberg di un tempo a fare capolino in questo mondo spoglio, scrostato, arrugginito e scarno, ma coglie di sorpresa per come si raggomitoli nel suo passato, non negando il presente ma ignorandolo, senza fare nulla o quasi per interagire con la contemporaneità.

Léa Seydoux, Viggo Mortensen e Kristen Stewart
Léa Seydoux, Viggo Mortensen e Kristen Stewart (Credits: Nikos Nikolopoulos/Serendipity Point Films)
Kristen Stewart e Léa Seydoux
Kristen Stewart e Léa Seydoux (Credits: Nikos Nikolopoulos/Serendipity Point Films)

LEGGI ANCORA: Crimes of the Future, incontro con David Cronenberg e il cast a Cannes 75

Se al posto di vederlo in Croisette nel 2022 l’avessimo incrociato in tarda serata accendendo la TV avremmo creduto davvero fosse un cult del genere di cui non avevamo mai sentito parlare: bello, intenso, a tratti romantico, ma inevitabilmente passato. Crimes of the Future o Crimes of the Past, viene da chiedersi? Il film infatti immagina una realtà figlia di ansie e desideri di un’epoca che a sua volta è diventata il passato. Un’epoca in cui Kristen Stewart non avrebbe tanto dovuto faticare per dare un senso e una credibilità alla frase “La chirurgia è il nuovo sesso”, un’epoca in cui la mancanza di CGI e un approccio estremamente materico sarebbero stati la consuetudine e non ulteriore sorgente di nostalgia.

Cronenberg ha il diritto d’invecchiare

Al centro della storia c’è una sorta di sacra famiglia d’atmosfera greca, il cui bambino è profeta di una nuova evoluzione umana. Mangia solo derivati del petrolio, componenti chimici: sembra umano ma viene ucciso dalla madre che lo considera “altro, proprio perché oltre le apparenze è qualcosa di differente, diverso. Il punto è proprio cosa considerare umano e cosa no in un’epoca in cui alcuni esseri umani mutano continuamente. Cronenberg si interroga se questa sia un’evoluzione o una deviazione, tornando a interrogarsi su cosa renda il corpo umano e se lo si possa considerare tale quando privato di componenti che ne regolano il funzionamento, come il dolore.

Viggo Mortensen e Léa Seydoux
Viggo Mortensen e Léa Seydoux (Credits: Nikos Nikolopoulos/Serendipity Point Films)
Kristen Stewart e Viggo Mortensen in Crimes of the Future
Kristen Stewart e Viggo Mortensen in Crimes of the Future (Credits: Nikos Nikolopoulos/Serendipity Point Films)

Non poteva mancare il suo attore feticcio, Viggo Mortensen. È con autentico feticismo che il regista canadese ne esplora e apre le carni usando come proxy due dive bellissime del nostro tempo, ma il kink è tutto suo, con quel sesso che come sempre è sublimato nella sua estasi nell’orrore del corpo, nelle carni che si aprono e rivelano i loro segreti. L’aspetto più spiazzante è che c’è spazio per un austero ma autentico romanticismo tra i protagonisti Saul e Caprice (Léa Seydoux), in cui l’affetto si scava una routine persino in un film diretto da un regista che attraverso la distruzione dei corpi ha distrutto la realtà e riscritto un genere.

Tutto sommato va bene così. In un’edizione di Cannes assediata dal presente politico e sociale più pressante che mai, un cineasta alle soglie degli ottant’anni ha tutto il diritto, forse anche il dovere di aprire una riflessione che continua un discorso cominciato nei decenni passati, portato alle sue conseguenze senza tenere conto troppo delle deviazioni che la Storia, il cinema e quindi il futuro hanno preso nel frattempo.

Crimes of the Future recensione film di David Cronenberg con Viggo Mortensen
Viggo Mortensen in Crimes of the Future (Credits: Nikos Nikolopoulos/Serendipity Point Films)
David Cronenberg e Viggo Mortensen sul set di Crimes of the Future
David Cronenberg e Viggo Mortensen sul set di Crimes of the Future (Credits: Nikos Nikolopoulos/Serendipity Point Films)

Sintesi

David Cronenberg è invecchiato rimanendo fedele a se stesso, non perdendo l’acume mentale, trasformando la sua forza visiva propulsiva e distruttiva in qualcosa che somiglia persino ad un abbraccio di un corpo mutevole. Non è più incendiario, ma non è certo diventato un pompiere.

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