Tornare

Tornare recensione [#RomaFF14]

Tornare recensione del film di chiusura della Festa del Cinema di Roma diretto da Cristina Comencini con Giovanna Mezzogiorno e Vincenzo Amato

Il tempo, la memoria, la ricerca. Questi alcuni dei temi trattati da Tornare, film di chiusura della 14° edizione della Festa del Cinema di Roma.

Il titolo del film racchiude l’essenza di questa pellicola italiana molto particolare. È un ritorno, infatti, a casa: la casa dove Alice (Giovanna Mezzogiorno) è cresciuta. Quella della sua famiglia, della sua infanzia. Qui, fantasmi del passato e del presente la perseguitano. La costringono a domandarsi perché non ha memoria di quel 1967 che sembra essere così importante nella cronologia del suo nucleo familiare. Ha un vuoto di una portata non definita. È come se la sua memoria tornasse in funzione con il suo arrivo in quella casa ormai vuota, ora che anche il vecchio padre è passato a miglior vita.

Vincenzo Amato e Giovanna Mezzogiorno
Vincenzo Amato e Giovanna Mezzogiorno interpretano Mark e Alice in Tornare

Il film segue la protagonista in questa sua sfrenata ricerca per la verità, in una Napoli dalla temporalità ambigua, bloccata tra un passato e un presente talmente rarefatti da intersecarsi l’uno nell’altro. Il tempo si avvolge su se stesso, con la conseguenza che l’Alice del “presente” (il film è ambientato negli anni ’90) incontra e parla con la se stessa del passato, di più passati. È tutta una costruzione fantasmatica della protagonista alla ricerca delle sue orme, di ciò che si è lasciata alle spalle, che ha dimenticato. Lo spettatore difficilmente riesce a comprendere il limite tra realtà e finzione. La natura dell’intera pellicola è ambigua. Come lo è la regia, anche se quest’ultima in modo molto più tangibile. Infatti, la direzione di Cristina Comencini spazia tra momenti visivamente emblematici e suggestivi ad altri meno sentiti, che danno l’idea di essere stati inseriti svogliatamente solo per poter raggiungere la scena successiva. Questi ultimi, fortunatamente, sono presenti in minor parte, ma ciò non toglie la loro presenza.

Vincenzo Amato
Vincenzo Amato in Tornare

È evidente l’influenza del cinema estero, ma risiede proprio qui il problema. Difficilmente si riesce a trovare il cinema italiano in questa pellicola che, anche attraverso i personaggi, ricerca l’America. Manca un’identità italiana forte, spiccata. E questa è la cosa di cui il nostro cinema ha più bisogno al momento. Tornare ha una personalità deviata, insicura, scissa. Esattamente come quella di Alice.

Tornare recensione
Le tre età di Alice in Tornare
Tornare recensione
Tornare: il film di chiusura della Festa del Cinema di Roma diretto da Cristina Comencini

Sintesi

Tornare è un ottimo film. Uno di quelli che lascia qualcosa alla fine della visione. Che tiene lo spettatore attivo. Ciò che gli manca è forse la cosa che al momento serve più al nostro cinema, ovvero un'identità nazionale. All'industria cinematografica nostrana manca quel tema portante, quella corrente, quella coesione che faccia dire fieramente: "Ecco! Questo è cinema italiano".

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