Red Sea Diving recensione del film di Gideon Raff con Chris Evans, Michael K. Williams, Haley Bennett, Alessandro Nivola, Ben Kingsley, Greg Kinnear e Michiel Huisman
“Quando vedi un tuo fratello o una tua sorella che soffre non devi stare in silenzio, non devi restare fermo, va da loro e aiutali, aiutali!” (Michael K. Williams)
Uno dei pochi pregi di Red Sea Diving, produzione originale Netflix ispirata alle miracolose operazioni di salvataggio compiute dai servizi segreti israeliani del Mossad in favore della popolazione ebraica in Etiopia attraverso il Sudan, conosciute come Operazione Fratelli e rappresentate da Operazione Mosè e Operazione Giosuè, è quello di donare al grande pubblico la dolorosa storia della fuga di molte migliaia di ebrei etiopi dalle persecuzioni subite durante la Guerra Civile in Etiopia e dell’esodo verso la Terra Promessa di Israele, dove oggi vivono circa 125mila Falascia o Beta Israel.
Basato sul libro Mossad Exodus di Gad Shimron, Red Sea Diving riduce gli incredibili eventi reali delle missioni di salvataggio dei Beta Israel ad opera del Mossad ad una storia di uomini bianchi piatta e priva di enfasi costituita dai personaggi senza spessore ridotti ai minimi termini, in bilico tra spy story e war movie condito da pochi e poco azzeccati momenti comici, come la formazione della squadra da mandare in missione o i continui allenamenti a suon di flessioni e trazioni eseguite senza un perchè da Ari Levinson, il protagonista interpretato da Chris Evans.
Accusata di essere l’ennesima produzione cinematografica afflitta dal complesso del salvatore bianco che ritrae l’uomo bianco in vesti messianiche donare la salvezza a personaggi non bianchi ed affrontare nel contempo un percorso di crescita e formazione, l’opera scritta e diretta da Gideon Raff non riesce mai a decollare, ritraendo Chris Evans non incisivo – una volta privato dei superpoteri del Capitano – protagonista di eventi che non mettono a fuoco la questione etiope, se non inizialmente attraverso la figura di Kabede Bimro (Michael K. Williams) che, prima di essere messa in disparte, raffigura la vera storia dell’attivista etiope Ferede Aklum che reclutò il Mossad per organizzare le missioni di salvataggio dei Falascia.
Le uniche, vere emozioni Red Sea Diving le suscita concludendosi con le commoventi riprese reali dell’Operazione Fratelli, l’atterraggio di migliaia di ebrei etiopi in Israele ed il fermo monito sui 65 milioni di profughi ancora oggi sparsi per il mondo.