Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Il Signore degli Anelli Gli Anelli del Potere recensione serie TV [Amazon Prime Video Anteprima]

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere recensione serie TV di J.D. Payne e Patrick McKay con Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Robert Aramayo, Maxim Baldry, Nazanin Boniadi e Charles Edwards

Dal 2 settembre per otto settimane, su Amazon Prime Video, torneremo nella Terra di Mezzo grazie a Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ideato da J.D. Payne e Patrick McKay. L’immaginario tolkieniano ritorna nella sua maestosità raccontando l’eroismo che rese grande la Compagna dell’Anello e che Wu Ming ha definito democratico. In un mondo di elfi, gnomi e orchi, coloro che si ergono nuovamente contro il male sono, come già successo, figure che non ci aspetteremmo.

I primi due episodi de Gli Anelli del Potere si aprono su un mondo in pace, maestoso e ricco di luce, ma il male è pronto a insediarsi di nuovo nel cuore di molti. Tratta dal legendarium – tutte le opere ambientante nella Terra di Mezzo – la storia de Gli Anelli del Potere si svolge circa tremila anni prima de Il Signore degli Anelli, per la precisione nella Seconda Era quando l’Anello «per gremirli e nel buio incatenarli» fu forgiato. La serie racconterà l’ascesa di Sauron sul trono della Terra di Mezzo dopo un lungo periodo di pace a seguito alla caduta di Morgoth, il primo a portare il titolo di Oscuro Signore.

La paura nei confronti di una nuova minaccia ha reso cechi coloro che sono stati eretti protettori dello stesso mondo che hanno ricostruito. A schierarsi contro il male pronto a instaurarsi nuovamente nel mondo tra l’indifferenza generale sarà una piccola manciata di figure coraggiose.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere (Credits: Amazon Studios)

Nuove storie tra personaggi e personagge conosciuti e non

Nuovi personaggi e personagge tra gli elfi, i nani, gli uomini e gli harfoot sono presentati sin dai primi episodi. Protagonisti di questa nuova epica avventura sono figure appartenenti in parte al mondo di Tolkien, mentre alcune sono frutto della fantasia degli autori de Gli Anelli del Potere.

Un esempio di personaggi e storyline del tutto inediti ideati dagli sceneggiatori sono gli harfoot (pelopiedi) antenati degli Hobbit comparsi solo nella Terza Era, ma come hanno anche sostenuto gli autori della serie TV non possiamo immaginarci la Terra di Mezzo senza Hobbit. Tra questi vi è, come per Frodo, una giovanissima e coraggiosissima giovane pelopiede di nome Nori Brandyfoot (Markella Kavenagh), ella non è l’unico nuovo personaggio nato dall’immaginazione di Payne e McKay, tra questi vi sono anche la principessa dei nani di Khazad-dum, Disa (Sophia Nomvete), e l’elfo silvano Arondir (Ismael Cruz Còrdova) destinato ad innamorarsi dell’umana Bronwyn (Nazanin Boniadi).

Morfydd Clark e Maxim Baldry
Morfydd Clark e Maxim Baldry (Credits: Amazon Studios)

I lettori di Tolkien si ricorderanno invece di Galadriel, interpretata dall’algida e bravissima Morfydd Clark, la potente regina dei boschi interpretata nella trilogia cinematografica da Cate Blanchett. Nel passato Galadriel era a capo degli Eserciti elfici del Nord conducendoli fino ai territori più remoti alla ricerca dei seguaci di Morgoth. Potente e altera, Galadriel è una giovane elfa guerriera decisa nella sua missione di trovare e sconfiggere Sauron accortasi dall’oscurità che si sta nuovamente abbattendo sulla Terra di Mezzo. Protagonista principale dei primi due episodi, Galadriel è una figura affascinante e magnetica, dotata di incredibile determinazione, ma al contempo consumata dall’odio e dal dolore.

Appartenente alle schiere degli elfi troviamo anche Elrond (Robert Aramayo), mezzelfo che propende per la propria natura immortale; Celebrimbor (Charles Edwards), il miglior fabbro della Terra di Mezzo; e Gil-Galad (Benjamin Walker), mentore di Elrond, l’ultimo re supremo degli elfi che governa su Lindon.

Gil-Galad è destinato a diventare leggenda, guidando gli elfi e gli umani contro Sauron insieme a Isildur, interpretato ne Gli Anelli del Potere da Maxim Baldry. Il suo è un destino tragico: quando avrà tra le mani l’Anello si farà corrompere dal suo potere fino alla morte.

C’è ancora molto da scoprire su questi personaggi e personagge e sul passato della Terra di Mezzo raccontato da J.D. Payne e Patrick McKay.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere (Credits: Amazon Studios)

Un’eredità che cambia forma

La grandezza di Tolkien sta nell’aver ripreso narrativamente i grandi miti della cultura occidentale e averli connessi a due temi centrali nella società contemporanea: Dio e la morte. Per questo motivo l’opera di Tolkien è assolutamente moderna affrontando le tematiche del nostro tempo, più che del passato, e per la seguente ragione è importante ricordare come il filologicamente corretto non potrà mai essere un criterio di giudizio per una trasposizione contemporanea di un opera passata.

Un classico vive di vita propria ben oltre qualsivoglia intenzione del suo autore, ogni generazione vi troverà al suo interno nuovi significati e vi si riconosce in modi differenti. Non importano le intenzioni di Tolkien, importa che la sua opera possa essere letta efficacemente attraverso nuove prospettive.

Verlyn Flieger ha affermato che Tolkien ha dato vita ad una mitologia del presente. Gli Anelli del Potere allunga la vita a oltranza e dà il dominio sul mondo e sugli altri, è la perfetta metafora della nostra contemporaneità schiava del potere e di chi la esercita mentre la paura per il futuro è sempre più vorace, spettro di quel legame tossico quale la prospettiva di sviluppo e le conseguenze che questa avrà sul pianeta e tutte le creature viventi.

Sophia Nomvete
Sophia Nomvete (Credits: Amazon Studios)

Con i suoi pregi e i suoi difetti la trilogia di Peter Jackson tratta da Il Signore degli Anelli ha fatto la storia del genere fantasy diventando parte dell’immaginario collettivo. Jackson ha portato alla conoscenza di tutti il mondo della Terra di Mezzo e – senza esserne una copia – la nuova serie TV tratta dalle opere di Tolkien in queste due puntate ha mantenuto la promessa di riportarci in quel mondo fiabesco ed epico che abbiamo già visto sul grande schermo e amato.

La regista norvegese Charlotte Brändström, dietro la macchina da presa per due episodi de Gli Anelli del Potere, cita Dickens il quale diceva «falli piangere, falli ridere, falli aspettare», sarà un indizio per ciò che ci attende in questo viaggio? Speriamo in una serie epica che ci tenga col fiato sospeso facendoci innamorare dei suoi personaggi e personagge, e questi primi due episodi, nonostante la loro natura accogliente e introduttiva fanno presumere questo e molto altro!

Sintesi

La nuova serie TV tratta dalle opere di Tolkien Gli Anelli del Potere mantiene la promessa di riportarci in quel mondo fiabesco ed epico che abbiamo già visto e amato sul grande schermo. Una mitologia del presente che vive di vita propria e che viene riletta efficacemente attraverso nuove prospettive.

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