Chasing Dream recensione film di Johnnie To con Jacky Heung, Keru Wang, Shao Bing, Bin Zi, Ma Xiaohui e Kelly Yu
Era il 2016 quando il maestro del noir di Hong Kong, il celebre Johnnie To, presentava come film di chiusura del Taipei Film Festival l’action thriller Three, e in questi quattro anni si aspettava un tanto atteso ritorno che potesse soddisfare la maggior parte del pubblico o addirittura risultare una vera e propria perla, ma così purtroppo non è.
Durante un incontro di MMA, il lottatore soprannominato Tiger (Jacky Heung) incontra Cuckoo Du (Keru Wang), la nuova valletta incaricata di incoraggiare i lottatori mentre combattono sul ring, una bella e talentuosa ragazza che nutre il sogno di diventare una cantante pop, per avere la sua vendetta sul divo del momento, Qu Fengfeng (Ma Xiaohui), l’amatissimo “re dell’originalità”, che di originale non ha proprio nulla e che è solo un egocentrico che deve il suo successo al plagio e al furto di testi altrui, in particolare quelli della protagonista.
I medici, intanto, consigliano a Tiger di porre fine alla sua carriera da combattente, troppo distruttiva per il suo corpo; è la volta buona che la sua vita prenda una nuova piega così che il sogno di aprire un ristorante si faccia sempre più vivo, ma chi lo allena non ha scrupoli, lo tiene in scacco e lo minaccia mettendo di mezzo Cuckoo Du; Tiger è troppo forte per mollare, non si guadagnerebbe più un soldo se gettasse la spugna.
Insieme, la coppia lotterà per i propri sogni passando da una competizione all’altra, arrivando a conoscersi e inevitabilmente innamorarsi.
Con la collaborazione del co-produttore e sceneggiatore Wai Ka-Fai, Johnnie To torna alla ribalta con un film dal messaggio di fondo positivo che vuole essere un invito al pubblico a non arrendersi e seguire i propri sogni, e lo fa attraverso un particolare mix di diversi generi cinematografici, dal cinema d’azione e di lotta al melò musicato, per poi passare al dramma e alla commedia romantica, che tramite la maestria del cineasta riesce a raggiungere un amalgama simpatica e che per la prima ora sa anche intrattenere, ma che in fin dei conti non basta, poiché sono tante le sequenze da musical che rendono il tutto fin troppo simile ad un film adolescenziale in puro stile disneyano – chiara satira dell’industria dell’intrattenimento – e così appare anche la sua sceneggiatura, scontata e ricca di cliché con un lieto fine prevedibile che arriva dopo una mezz’ora che sembra allungare inutilmente la narrazione arrivando a toccare addirittura il revenge movie.
Chasing Dream ha dalla sua però un’interpretazione e un’estetica moderna ed interessante, quasi cartoonesca con un abuso di CGI che a momenti lo rende simile al live action di un anime o di un videogame di arti marziali.