The Shrouds - Segreti Sepolti

The Shrouds – Segreti Sepolti recensione film di David Cronenberg [Anteprima]

The Shrouds – Segreti Sepolti recensione film di David Cronenberg con Vincent Cassel, Diane Kruger e Guy Pearce [Anteprima]

The Shrouds - Segreti Sepolti di David Cronenberg (Credits: Gravetech Productions Inc)
The Shrouds – Segreti Sepolti di David Cronenberg (Credits: Gravetech Productions Inc)

“Guardarsi indietro” è il mantra del cinema contemporaneo. Mentre nel lato più mainstream ciò si manifesta con la continua ripresa di saghe del passato, nel campo autoriale assistiamo all’uscita di film in cui grandi autori ormai anziani riflettono sula propria vita e/o carriera. Da Sorrentino con È stata la mano di Dio, passando per Spielberg con The Fabelmans, anche David Cronenberg si inserisce in questo filone con The Shrouds – Segreti sepolti.

Protagonista è Karsh (Vincent Cassel), imprenditore che ha inventato un sudario capace di riprendere e mostrare tramite un’apposita app, la decomposizione del corpo avvolto in esso. La ragione risiede nella sua difficoltà ad affrontare la perdita della moglie (Diane Kruger), prima persona a “beneficiare” dell’invenzione. Una sera varie tombe che sfruttano il servizio di Karsh (compresa quella della moglie) vengono profanate e inizia un’indagine su chi possa essere stato e perché.

La sinossi farebbe pensare a una trama di natura prevalentemente mistery/thriller, ma in realtà scopo del film è appunto far riflettere il regista sulla propria vita e sul suo rapporto con la società contemporanea. Karsh è chiaramente un alter ego di Cronenberg (i look dei due sono identici), che in questo film sfoga prima di tutto la sofferenza per la perdita della moglie (avvenuta nel 2017) e tenta di esorcizzare il lutto tramite il sistema che ha sempre utilizzato: il cinema.

Il voyeurismo nei confronti della morte rappresenta la nostra incapacità di lasciar andare ciò che abbiamo perso, spingendoci a trovare ogni modo per aggrapparci ad esso. La normalità con cui mettono in scena tutto ciò è incredibilmente inquietante: non si tratta di persone pazze o fuori di testa, ma di esseri umani che potremmo incrociare ogni giorno.

Oltre a ciò Cronenberg affronta altri spetti della nostra società in cui sembra non riuscire più a rispecchiarsi, come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, o l’esistenza di vari movimenti che causano danni con il teorico proposito di preservare il pianeta.

La presenza di questi e vari altri temi creano un certo sbilanciamento nella narrazione, che non sembra avere un centro specifico. Inoltre alla fine nessuno di questi percorsi arriva a un’effettiva conclusione, scelta probabilmente presa per rappresentare la difficoltà del regista stesso nel capire come approcciarsi a questa società contemporanea.

Ma d’altronde lo scopo del film non è tanto imbastire un intreccio elaborato, quanto riflettere sui dubbi e sulle domande di un grande artista che, arrivato alla terza età, si guarda indietro e si interroga sul proprio percorso di vita. Starà allo spettatore decidere se lasciarsi coinvolgere o meno da questa scelta. Decisione che potrebbe però essere condizionata dalla necessità di conoscere un minimo il vissuto di Cronenberg per capire alcune scelte del film.

The Shrouds - Segreti Sepolti di David Cronenberg (Credits: Gravetech Productions Inc)
The Shrouds – Segreti Sepolti di David Cronenberg (Credits: Gravetech Productions Inc)

Sintesi

The Shrouds è un film molto personale, in cui un grande artista riflette su sé stesso e sulla sua visione della società contemporanea. I due più grandi limiti sono una narrazione non sempre equilibrata e la necessità di conoscere il background del regista per comprendere alcune scelte. Ma il risultato ha sicuramente una sua componente di fascino, al netto di alcuni difetti

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