The Last of Us 2 recensione serie TV di Craig Mazin e Neil Druckmann con Pedro Pascal e Bella Ramsey Episodio 1 [Sky e NOW]
di Giorgio Maria Aloi

The Last Of Us, la serie televisiva ideata da Craig Mazin e Neil Druckmann e tratta dall’omonima saga di videogiochi, è composta da una prima stagione di 9 episodi, andata in onda su HBO (in Italia su Sky e Now TV). Dal 14 aprile è in corso la seconda, di cui è uscito finora solo il primo dei sette episodi previsti (uno a settimana). Prima del suo debutto è stata già confermata la realizzazione di una terza.
Sono passati cinque anni dagli eventi della prima stagione e Ellie (Bella Ramsey) e Joel (Pedro Pascal) si sono ormai stabiliti nella comunità di Jackson. La città, rifugio sicuro in un mondo devastato, è cresciuta e si è trasformata in una vera e propria società, con regole, abitudini e persino con la possibilità di frequentare delle sedute con una terapeuta. Però, sotto questa superficie tranquilla, si nasconde una tensione profonda: il rapporto tra i due si è incrinato, segnato da segreti e silenzi che risalgono alla fine della scorsa stagione.
Mentre Ellie fatica a fidarsi e Joel cerca disperatamente di giustificare le sue scelte passate, una nuova minaccia comincia a prendere forma ai margini della città, con l’arrivo silenzioso di Abby (Kaitlyn Dever) e del suo gruppo e i primi segnali di un nuovo risveglio del cordyceps. La calma apparente di Jackson potrebbe presto crollare e con essa le ultime possibilità di ricucire un legame ormai logorato.
La storia narra un possibile futuro post-apocalittico e la serie è uscita al momento giusto, con chiari riferimenti alla pandemia che ha colpito il mondo negli ultimi anni. The Last Of Us 2 affronta le conseguenze di quel periodo, oscillando tra il desiderio di rinascita e il timore di una nuova minaccia, portando con sé anche il peso di ciò che si è vissuto (un altro chiaro riferimento al post-Covid?).
Dopo la visione del primo episodio, si può già constatare che ci sono tutte le premesse per una seconda stagione all’altezza della prima — se non addirittura migliore. Forse è presto per dirlo con certezza, ma l’episodio iniziale è sicuramente promettente. Uno dei motivi che ha portato al successo la serie, oltre per il buon comparto tecnico e il cast azzeccato, è stata la fedeltà narrativa al primo videogioco, adattata con cura nei minimi dettagli. Questo ha coinvolto sia i fan del gioco sia chi non conosceva la storia, ma in linea generale l’impatto generico è stato positivo.
Ogni tanto si era presa qualche libertà narrativa per poter approfondire meglio alcuni personaggi, il che ha comportato un’accelerazione del ritmo per concludere la trama. Nonostante ciò, sono riusciti ad adattare il primo videogioco in un’unica stagione.
Già dall’inizio di The Last Of Us 2 si percepisce la volontà di prendersi qualche libertà in più, il che porta ad un cambiamento del ritmo narrativo: una leggera riduzione della velocità che consente, allo stesso tempo, di approfondire i personaggi. Questo potrebbe far storcere il naso ai puristi del videogioco, mentre chi si avvicina alla serie tv senza aver preso il joystick in mano per fare una partita non noterà le differenze.
Tuttavia, queste differenze non sono così ingombranti e dà la possibilità di notare delle sfumature interessanti. Il secondo videogioco era piuttosto “grande” e si sapeva che una sola stagione non sarebbe stata sufficiente per adattarlo. Ma fin da ora è evidente la volontà di prendersi del tempo necessario.
I personaggi che si conoscono già, ovvero Joel e Ellie, sono tornati pronti a dare delle soddisfazioni o far emozionare gli spettatori. I due interpreti, Pedro Pascal e Bella Ramsey, sono sempre più calati nei ruoli e la chimica tra i due è sempre viva, anzi qui è più accesa che mai, nonostante il loro rapporto si sia leggermente incrinato.
Da una parte c’è un Joel più vulnerabile, più umano e pieno di dubbi, ma allo stesso tempo con una voglia di stare in comunità e di “guarire”. Dall’altra, una Ellie con una gran voglia di indipendenza che rifiuta qualsiasi forma di protezione e si allontana progressivamente da Joel. Una scena in particolare mette in luce tutta la tensione emotiva tra i due.
C’è spazio anche per l’introduzione di nuovi personaggi che si presentano accattivanti e con una voglia di sapere che impatto avranno nelle successive puntate. Oltre a scavare nell’animo dei protagonisti, si mettono già i semi per le prossime puntate e i frutti cresceranno per essere raccolti, con buone speranze (speranza: la parola che si cerca tantissimo nella serie tv per un futuro migliore) che verranno raccolti dei buoni frutti.