La Stranger Things mania è arrivata anche sugli smartphone: in concomitanza con l’uscita su Netflix della seconda stagione della serie, Stranger Things: The Game è stato pubblicato sui dispositivi iOS e Android.
In tema con la vena nostalgica per gli anni ’80 che costituisce gran parte dell’appeal delle avventure dei ragazzini di Hawkins, Indiana, il gioco è un’avventura/rpg nello stile di Legend of Zelda, il super classico Nintendo uscito nel 1986. Nei panni, per cominciare, del capo della polizia Hopper, ci si trova ad esplorare la cittadina, dove naturalmente le cose strane sono all’ordine del giorno.
La missione principale è quella di andare a cacciare fuori dai guai i protagonisti della serie, che invariabilmente sono andati a finire nei meandri più reconditi delle classiche location della serie e delle sue varie ispirazioni: la scuola, il laboratorio, la foresta di Mirkwood (con tanto di ‘castle Byers’), l’immancabile cava, l’ancora più irresistibile sistema fognario (dove, coincidenza, abbondano i palloncini) e, ovviamente, il ‘sottosopra’.
Quando uno dei personaggi viene trovato, si unisce al gruppo e diventa giocabile: ognuno ha le sue abilità, che solitamente consentono di raggiungere luoghi precedentemente inaccessibili.
Anche gli strumenti di offesa variano: se Hopper mena alla maniera di Bud Spencer, Nancy sfoggia una mazza da baseball, Lucas una fionda, e così via. Non vi svelo l’arma di Dustin perché è esilarante.
Come consuetudine per questo genere di giochi, alla missione principale si affiancano numerose quest secondarie, nelle quali i cittadini di Hawkins vi chiederanno di procurar loro gli oggetti più svariati: se Joyce ha bisogno di un telefono, c’è chi vi chiederà di trovare la rarissima cartuccia di ‘un videogioco basato sull’alieno protagonista di un popolare film’ . Come ricompensa, potrete ottenere denaro – utile per acquistare power-up o risolvere altre missioni – , o frammenti di cuore che vi permetteranno di aumentare la vostra resistenza.
Il gioco, anche nel livello ‘classico’ (ossia quello difficile), non è mai frustrante e, grazie al continuo sblocco di nuovi personaggi e nuove location, e all’offerta di diverse dinamiche di gioco, riesce a divertire per svariate ore senza annoiare. Ad aumentare la longevità, per i perfezionisti, ci sono molteplici oggetti da collezionare per conquistare il punteggio pieno: waffles ‘Eggo’ nascosti in ogni dungeon , videocassette VHS (che permettono di sbloccare un trailer della serie TV), i già menzionati frammenti di cuore e una dozzina di nani da giardino.
Come accennato sopra, il revival anni ’80 permea non solo lo stile del gioco ma anche le missioni e i dialoghi. Da un lato questa è la Terra Promessa per il target di riferimento della serie tv, ma resta da vedere quale possa essere l’attrattiva per giocatori di altre generazioni.
Nel dubbio, scaricate Stranger Things: The Game per il vostro smartphone preferito: per quanto l’app abbia finalità promozionali, il fatto che un videogame realizzato con questo livello di qualità sia gratuito, è di per sé una strange thing.